Ogni età da quando l’uomo esiste è caratterizzata dalla presenza di varie problematiche, alcune di origine naturale e altre causate da noi stessi. Ora, nella società contemporanea, ci troviamo a dover fare i conti con una serie ripercussioni causate soprattutto dall’avanzamento tecnologico mirato a rendere la nostra vita più facile, almeno in teoria. Tra questi problemi, uno dei più recenti, ci sono gli inquinanti eterni, i PFAS. Secondo un nuovo studio, sono responsabili di un danno significativo ai reni.
La presenza degli inquinanti eterni un po’ ovunque, ma soprattutto nell’acqua, li porta direttamente nel nostro corpo e nel nostro circolo sanguigno. I reni, adibiti a filtrare i liquidi e il sangue si trovano quindi ad accumulare queste sostanze portando alla nascita di malattie croniche e forme di cancro, ma anche semplice stress ossidativo.
Gli effetti degli inquinanti eterni sulla nostra salute
Si tratta di un piccolo studio portato avanti per quattro su un gruppo di 78 persone tra i 17 e i 22 anni. Analizzando il sangue e la concentrazione delle sostanze di inquinanti eterni, si è visto un progressivo, seppur minimo, peggioramento della funzione renale. I numeri più preoccupanti sono la riduzione del 2,4% di creatinina sierica nel sangue, biomarcatore legato proprio alla filtrazione del sangue nei reni.
Le parole dei ricercatori della USC: “Abbiamo visto che l’esposizione agli inquinanti eterni stava potenzialmente alterando la composizione del microbioma, associata a livelli inferiori di batteri benefici e metaboliti antinfiammatori inferiori. Questo indica l’infiammazione e lo stress ossidativo come un potenziale meccanismo, quindi è un’area su cui la ricerca futura può concentrarsi”.