Il consumo di insetti è una pratica diffusa in molte parti del mondo, ma in Europa è stato a lungo un tabù. Ora, con l’approvazione dell’Unione Europea, la farina ricavata dalle larve del coleottero della farina (Tenebrio molitor) può essere utilizzata in alimenti come pane, pasta e formaggi. Una decisione che solleva dibattiti tra sostenibilità e avversione culturale.
Perché la farina di insetti?
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) stima che circa due miliardi di persone consumino insetti abitualmente. Gli insetti sono una fonte nutrizionale preziosa: le larve di Tenebrio molitor contengono proteine di alta qualità, ferro, zinco e vitamine del gruppo B. Inoltre, la loro produzione è ecologicamente sostenibile rispetto all’allevamento tradizionale di bovini e suini.
Come vengono utilizzati gli insetti nei prodotti alimentari?
La farina di larve può essere aggiunta a diversi alimenti in quantità limitate:
- Pane e dolci: fino a 4 grammi ogni 100 grammi di prodotto finale.
- Formaggi: massimo 1 grammo per 100 grammi.
- Pasta e prodotti trasformati a base di patate.
Gli insetti vengono trattati con raggi ultravioletti per eliminare eventuali agenti patogeni e aumentare il contenuto di vitamina D3.
Un alimento davvero rivoluzionario?
Oltre alla loro sostenibilità, gli insetti offrono benefici nutrizionali importanti. La farina di larve ha un contenuto proteico del 50-55% e fornisce tutti i nove amminoacidi essenziali, oltre a grassi sani e fibre.
Dal punto di vista ambientale, allevare insetti richiede meno acqua, meno cibo e meno spazio rispetto agli allevamenti di bestiame tradizionali, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra.
Un’innovazione che fa discutere
Nonostante i benefici, l’idea di mangiare insetti suscita perplessità. Tuttavia, molte persone non sanno che già consumano ingredienti di origine animale nei prodotti quotidiani. Ad esempio:
- L-cisteina (E920): un amminoacido usato nei prodotti da forno, spesso estratto da piume o peli di maiale.
- Caglio liquido: presente nel 35% dei formaggi, è un insieme di enzimi provenienti dallo stomaco dei ruminanti.
- Gelatina: utilizzata in salse, formaggi freschi e barrette di cereali, deriva dalla pelle e dalle ossa di bovini e suini.
Gli insetti sono già nei nostri alimenti
Dal 2021, l’UE ha autorizzato il consumo umano di quattro insetti:
- Larve di Tenebrio molitor (coleottero della farina);
- Larve di Alphitobius diaperinus;
- Locusta migratoria;
- Grillo domestico (Acheta domesticus).
Questi ingredienti sono già presenti in snack confezionati, cioccolato, pasta, impasti per pizza, muesli e barrette energetiche.
Come riconoscere gli alimenti con insetti?
Chi desidera evitarli dovrà leggere attentamente le etichette: la normativa UE impone che la presenza di insetti venga chiaramente indicata. Inoltre, le confezioni devono riportare avvertenze per possibili reazioni allergiche nei soggetti sensibili a crostacei, molluschi e acari della polvere.
L’approvazione della farina di insetti rappresenta un grande passo verso un’alimentazione più sostenibile, ma l’accettazione culturale richiederà tempo. Mentre alcuni vedono in questa novità una soluzione ecologica e nutrizionale, altri restano scettici. Il futuro dirà se il pane con farina di insetti diventerà un alimento comune sulle tavole europee.
Foto di Nathan Dumlao su Unsplash