Gli oceani sono pieni di rifiuti, enormi isole galleggianti di plastica che al posto di diventare più piccole si ingrandiscono e basta. Ovviamente la plastica non è biodegradabile e il massimo che può capitare in tempi brevi è lo sfaldamento dei pezzi grossi i quali diventano microplastica. Quest’ultima è in realtà il problema maggiore in quanto finisce per essere ingoiata dai pesci e da altri animali e di conseguenza anche da noi.
Questa problema è sempre stato collegato ai mari di tutto il mondo, ma un recente studio ha voluto prendere in esame gli specchi d’acqua dolce e il risultato è stato che esiste lo stesso problema. Le parole di Katie Seft, colei che si è spinta oltre: “L’oceano riceve molta attenzione sulla plastica nell’acqua, e i nostri laghi d’acqua dolce no. Questo problema è sorto sotto il radar nel bacino di Tahoe. Non conosciamo le implicazioni a lungo termine di avere materie plastiche nella nostra acqua e nel nostro suolo.”
I laghi e la microplastica
Ovviamente la ricerca effettuata dalla ricercatrice riguarda tale specchio d’acqua dolce, ma è senza ombra di dubbio valido anche per altri laghi. Alcuni laghi sono dei sistemi chiusi e questo favorisce l’accumulo di certe sostanze in quando entrano, ma non escono. In questo caso il problema è grave, ma è facilmente risolvibili e soprattutto i colpevoli sono facilmente rintracciabili.
Le parole di Senft in merito: “Il problema della plastica a Tahoe è, credo, molto risolvibile. La gente pensa che tutti non possano fare la differenza, ma in realtà siamo davvero potenti. Se tutti prendessero la spazzatura, farebbe una differenza enorme.”