Tassare il lavoro da remoto per aiutare chi non può lavorare da casa

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Gli esperti della Deutsche Bank hanno proposto una nuova tassa che i governi di tutto il mondo potrebbero applicare. Lo studio è stato portato avanti per cercare di capire come far ripartire l’economica dopo questa pandemia. La nuova tassa andrebbe a colpire esclusivamente chi lavora da remoto è sarebbe del 5%. Questi soldi, anche decine di miliardi di dollari di nuove entrare per i governi, potrebbero andare ad aiutare quei lavoratori che non posso usufruire di tale opzione.

Quello che è risultato subito chiaro dall’emergenza è il fatto che certi cambiamenti potrebbero essere arrivati per restare. Uno di questi è il lavoro a distanza tanto che molte azienda, e in parte anche i governi, stanno facendo di tutto per potenziare il necessario per poter continuare su tale linea.

 

Più tasse per chi lavora da remoto

Per chi lavora da casa ci sono ovvi benefici, oltre alla comodità e la maggiore flessibilità c’è il discorso di un risparmio non indifferente dovuto al risparmio di spostamenti, e a volte anche di spese inutili che vengono facilitate quando si esce. Al tempo stesso, con i soldi raccolti si può andare a sostenere le categorie di lavoratori più a rischio.

Ovviamente quando si parla di tasse, le discussioni sono sempre molto accese e infatti c’è già del scetticismo per questa proposta. Le parole di Andrew Hunter, co-fondatore del motore di ricerca di lavoro Adzuna.co.uk: “Punisce le aziende progressiste e coloro che hanno bambini o responsabilità di assistenza, che erano responsabili durante la pandemia, che stanno già assumendo maggiori costi e aiutando l’ambiente rimanendo a casa. Siamo onesti, ci sono molti modi migliori per aumentare le tasse!”

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