Una nuova truffa ha iniziato a circolare in rete, in questi giorni molti utenti hanno iniziato a segnalare la ricezione di una pericolosa mail con un testo ben definito e dall’accusa gratuita: il destinatario parrebbe venire accusato di pedofilia, ma cosa c’è di vero?
La risposta è presto detta, praticamente nulla, si tratta del solito, e classico, tentativo di phishing, un meccanismo che affonda le radici nel passato, e che spinge i malviventi d invogliare l’utente alla pressione di un link interno, con l’obiettivo di rubare letteralmente tutti i dati personali. Un occhio esperto potrebbe scoprire sin da subito le tante inesattezze contenute all’interno della mail, ma è anche comprensibile subire un certo stato di shock nel ricevere accuse cotanto pesanti.
Truffe via mail, ecco la novità del periodo
Osservando da vicino il messaggio, notiamo subito un’inesattezza molto chiara, il Dipartimento di investigazione criminale è inesistente, oltretutto nel testo vengono citati gli articoli dal 75 al 78 e 20/21 del codice penale, commi che non hanno davvero nulla a che vedere con il reato di pedofilia o pedopornografia.
Il motivo della mail, stando a quanto scritto, sarebbe di informare il consumatore di essere oggetto di diversi procedimenti legali, “a seguito del sequestro di un computer sotto copertura”. Per spaventare ulteriormente, la dose viene rincarata con tutte le sanzioni a cui si potrebbe incorrere, come da 5 a 35 anni di reclusione, oppure anche multe amministrative da un minimo di 78mila euro, fino ad un massimo di 535 mila euro.
L’unica cosa che, stando a quanto scritto, l’utente dovrebbe fare, sarebbe di rispondere alla mail entro e non oltre 72 ore, peccato che, l’ultimo errore grossolano, l’intestazione del messaggio sia legata al Ministero della Difesa, quando invece la Polizia di Stato sia legata al Ministero dell’Interno. Fate sempre molta attenzione, una volta ricevuta, cestinatela subito.