Ormai è noto a tutti, o perlomeno a chi si interessa di queste cose, che l’agenzia spaziale statunitense, la NASA, e quella europea, l’ESA, stiano lavorando ad un progetto noto come DART. Lo scopo di quest’ultimo è semplice ovvero spingere via eventuali meteoriti attraverso lo schianto di sonde sparate ad alta velocità dallo spazio. L’ovvio motivo è evitare al pianeta una fine simile a quella avvenuta ai dinosauri, o quello che si pensa sia avvenuto a quest’ultimi.
Apparentemente il progetto sembra più di una semplice teoria o una dichiarazione d’intenti che non porterà a niente, ma entrambe le parti in cause sono pronte ad effettuare il primo test in questione. I possibili bersagli sono stati individuati e si tratta di un paio di oggetti noti come Didymos e la più piccola Didymoon; è proprio questa l’asteroide scelto per il primo test.
Ci riusciranno?
Ovviamente per programmare una missione del genere ci vuole tempo e infatti il lancio ufficiale della sonda è programmato per il 2020, o inizio 2021. L’impatto al contrario avverrà solamente verso il 2022 mentre le analisi hanno calcolato che un probabile impatto con la Terra da parte di uno dei due oggetti avverrà verso il 2024.
Se questo piano avrà successo, che tra l’altro sembra essere completamente in mano alla NASA, allora entrerà in campo l’ESA. L’agenzia europea avrà il compito di lanciare una seconda sonda la quale dovrà analizzare gli effetti dell’impatto sull’asteroide. Ecco una dichiarazione di Micheal Küppers, ricercatore in forza all’ESA: “Comprenderemo meglio se questa tecnica può essere utilizzata anche per asteroidi più grandi, dandoci la certezza di poter proteggere il nostro pianeta se necessario.”