Nel giro di quattro giorni il coronavirus negli Stati Uniti ha fatto più di 8.000 morti, un numero spaventoso circoscritto per gran parte a New York. Una delle città più ricche del mondo che per via del suo essere cosmopolita ha sostanzialmente attirato a sé un gran numero di contagiati che a loro volta hanno sparso il virus.
La città è sostanzialmente sotto assedio e come abbiamo visto da noi in Lombardia, soprattutto a Bergamo, il numero dei corpi inizia a essere un problema. Per questo motivo le autorità della città hanno disposto lo scavo in massa di zone di sepoltura comuni. Sono state fatte a Hart Island che è di solito il luogo dove vengono seppellite le persone le cui famiglie o non ci sono più o non possono permettersi un funerale.
New York: una lotta senza pausa contro il Covid-19
Nello stato di New York ci sono 172.000 casi accertati e quindi molto probabilmente anche molti asintomatici. I morti sono 7.844 e come ormai in tutto il mondo, potrebbe essere un numero ampiamente sottostimato.
Hart Island, come detto, ospita le tombe di chi può permettersi un luogo di sepoltura. Normalmente vengono sepolti 25 corpi a settimana. Nelle ultime settimane il lavoro è aumentato esponenzialmente tanto che sono passati da scavare un giorno a settimana, a cinque giorni. Il numero di sepolture ammonta a 24 al giorno, quasi sette volte la quantità normale quindi.
È impensabile pensare che siano tutti indigenti quindi si fa riferimento alle parole del sindaco della città, Bill de Blasio, che ha affermato che c’è bisogno di luoghi di sepoltura temporanei finché la situazione non migliorerà.