Niente è al riparo dagli hacker, questo lo sappiamo ma è preoccupante sapere che potrebbero arrivare addirittura al cuore delle persone. E non in senso figurato. Sono almeno 745 mila i pacemaker istallati su pazienti che presentano un bug che consentirebbe a malintenzionati di accedere al dispositivo.
Proprio in queste ore è stato scoperto un enorme database pubblico di email compromesse, ma non si tratta dell’unica minaccia informatica del momento. Ne è saltata fuori una ancora più grave e mette a repentaglio la salute di molti. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Abbott invita all’aggiornamento software
Un bug nel software che potrebbe consentire accessi indesiderati ai device montati nel pezzo di individui affetti da problematiche cardiache, la Food and Drug Administration ha lanciato l’allarme accedendo i riflettori su circa 465 mila pacemaker attivi sul suolo statunitense.
A fare eco all’ente a stelle e strisce è arrivata la BBC, che ha aggiunto alla lista ulteriori 280 dispositivi situati in altre zone del globo. Per il momento, stando ai dati emersi almeno, la minaccia è teorica ma a disposizione dei cybercriminali ci sono possibilità inquietanti, ad esempio aumentare il battito o agevolare lo scaricamento della batteria.
I device prodotti negli ultimi anni dispongono di un sistema radio utile per il download di dati clinici e, all’occorrenza, per aggiornare il software. Gli hacker possono inviare contenuti malevoli. Abbott, l’azienda produttrice, invita i pazienti a confrontarsi con il proprio medico. Prevista un aggiornamento, effettuabile in pochi minuti tramite un dispositivo radio.