Ogni tanto succedono cose al corpo umano che la maggior parte dei dottori si stupiscono quando se la si trovano davanti. Un esempio può essere il ragazzo indiano che diverse settimane fa è stato operato per via della presenza di 500 denti in bocca. Un altro esempio può essere un anziano di New York che ha scoperto un fenomeno particolare che stava venendo al proprio pene. L’uomo si era recato all’ospedale per fare delle lastre al ginocchio per via di una caduta, ma queste lastre hanno preso anche la zona pubica rivelando la sorpresa.
Apparentemente il pene dell’uomo si stava ossificando; non stava diventando propriamente un osso, ci mancherebbe, ma era vittima di un accumulo di calcio che ha preso al forma di una placca estesa abbastanza lunga. Questi sali di calcio infatti si sono infilati nei tessuti molli lungo tutto il pene. L’anziano di questo non sospettava nulla in quanto oltre ad un po’ di dolore non presentava altri sintomi.
Un pene osseo
La prima volta che tale patologia è stata documentata era nel 1827 e da allora soltanto 40 casi sono stati registrati e confermati. Sembrerebbe che la causa più comune sia la mattia di Perynoie ovvero quando del tessuto fibroso si forma in ferite collocate in quella zona. Altri cause possono essere la presenza di traumi, malattie renali allo stadio terminale.
Le parole del dottore che ha preso in cura l’uomo: “Il trattamento dell’ossificazione del pene dipende dall’entità dell’ossificazione corporea e dai sintomi del paziente. Il trattamento dell’ossificazione del pene dipende dall’entità dell’ossificazione corporea e dai sintomi del paziente. Quelli con un dolore acuto fastidioso o un dolore lieve cronico possono essere gestiti con analgesici orali, agenti topici, iniezioni intralesionali, dispositivi di stiramento o vuoto meccanici e terapia extracorporea con onde d’urto. I casi gravi di dolore cronico o disfunzione erettile sono generalmente gestiti chirurgicamente.“