Quando si parla di malattie infettive che colpiscono animali da allevamento la situazione è sempre particolarmente critica. Anche un solo caso porta normalmente alla decisione di dover abbattere tutti i capi presenti. Succede in realtà abbastanza spesso, come in questi giorni in Italia dove sono stati registrati due casi di peste suina africana.
Come il nome suggerisce, questa variante della peste ha colpito dei mainali. Si parla appunto di soli due casi, ma il risultato è che saranno abbattuti ben 1.000 capi e passa nel Lazio. Si tratta dei primi casi in Italia e al momento quindi non si conosce l’eventuale estensione del problema. Prima di allora solo dei casi tra alcuni cinghiali al Nord a gennaio, ma poi più nulla.
Peste suina e l’abbattimento dei capi
La situazione potrebbe essere molto critica se non gestita a dovere. Se in Africa questa variante della peste esiste da molti anni, in Europa no. Solo di recente ha fatto la sua comparsa creando qualche problema. Nel 2018 è stata registrata in Belgio e il risultato è che alcuni paesi hanno vietato l’importazione di carne dal paese in questione. Nel 2020 è stato il caso della Germania e molti più paesi hanno preso la decisione di vietare l’importazione di carne di maiale.
Il giro di affari della carne di maiale in Italia è di oltre 8 miliardi di euro. Decisioni analoghe quindi creerebbero un danno non ignorabile all’economia. Per questo motivo le autorità sanitarie stanno cercando di muoversi il più in fretta possibile per evitare danni enormi.