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Realtà aumentata nel palmo della tua mano: ecco la rivoluzione Light Field

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L’obiettivo definitivo dell’Intelligenza Artificiale passa per il noto test di Turing, ovvero costruire macchine la cui intelligenza sia indistinguibile da quella umana. L’ambito emergente della realtà aumentata sta provando a superare questo scoglio. Oggetti virtuali che sembrino parti del mondo circostante, l’impossibilità di riconoscere ciò che è digitale rispetto a ciò che è reale.

Avegant, startup specializzata in imaging, afferma di aver ottenuto una pienamente realistica e immersiva esperienza di realtà aumentata grazie al suo “Light Field”, un dispositivo che va indossato sulla testa. Il prototipo di headset sembra in grado di superare le limitazioni che fino a oggi hanno contraddistinto dispositivi AR come HoloLens di Microsoft, pensiamo ad esempio all’impossibilità di interagire con oggetti ravvicinati. Scopriamo insieme questo nuovo device.

Avegant presenta Light Field, il futuro della realtà aumentata

Ross Rubi, giornalista e analista di industria tech, ha potuto provare un prototipo di Light Field di Avegent e l’ha paragonato alle performance di Magic Leap, progetto che ha ottenuto 1.4 miliardi di fondi da Alibaba e Google.

realtà aumentata light field

“C’è una differenza tra riuscire a vedere oggetti animati fuori dalla propria portata e farli muovere, metterli nelle mani e utilizzarli in uno spazio mixato“. Poche parole, che però spiegano bene quale sia la rivoluzione portata dal nuovo device. Questo headset imita l’emissione di luce che possiamo vedere nel mondo reale.

Gli oggetti che sono posizionati a distanze diverse dal nostro occhio, emettono diversi campi di luce, light fields punto. La combinazione tra visione binoculare e abilità tra cambiare vari piani focali fornisce agli esseri umani le sansazioni di spazio e profondità. Avegant ha provvisto ogni oggetto difitale del proprio campio di luce.

Dunque, invece di una piatta proiezione di oggetti virtuali, ci troviamo dinanzi a qualcosa che trasmette davvero la sensazione di esistenza, di concretezza. Quando l’utente passa da un oggetto all’altro, i suoi occhi si rimettono a fuoco per combaciare con il campo di luce del secondo oggetto, questo meccanismo vale anche per gli oggetti a portata di mano.

Edward Tang, CTO Avegant, sostiene che sia questo lo scoglio critico che i dispositivi presenti non sono riusciti a superare: “I display per la realtà aumentata attualmente sul mercato offrono un solo piano focale, un problema quando si tratta di oggetti particolarmente vicini”.

La realtà aumentata è un orizzonte sempre più invitante per i giganti tecnologici, anche Apple ha creato un team per lavorare su questa tecnologia. Di seguito, vi mostriamo Light Field in azione.

Fonte: seeker.com

 

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