Nel corso di queste ultime ore è balzato agli onori della cronaca il nuovo resoconto statistico che descrive i cambiamenti di preferenza concretizzatisi in rapporto alle modalità di fruizione dei contenuti multimediali in Italia, dove la classica programmazione televisiva vede una netta ostentazione di predominanza delle piattaforme intelligenti accessibili da smartphone, tablet, Android set-top-box, Smart TV e non per ultime le Apple TV, quasi passate inosservate nel corso dell’evento che ha recentemente lanciato le nuove proposte top di gamma del mercato smartphone per iPhone 8, iPhone 8 Plus ed iPhone X, per le quali vi invitiamo alla consultazione.
Apple TV 4K rappresenta un nuovo paradigma base per la fruizione Smart dei contenuti in alta definizione sul web, ed offre di certo il valore aggiunto di una piattaforma all’avanguardia basata su una propria interfaccia grafica ed un proprio sistema operativo, verso cui lo sviluppatore dedica tempo e risorse al fine di offrire la migliore esperienza di utilizzo possibile.
Vista in anteprima assoluta alla vigilia dell’evento che ha condotto ad una serie di rumor in merito alle specifiche tecniche e le caratteristiche proprie dei supporti in arrivo, l’Apple TV 4K si è ritagliata un focus particolareggiato nel panorama dell’enhanced entertainment, per il quale si è vista la presenza di dispositivi adeguati ad una fruizione audio-video sempre ai massimi livelli.
Abbiamo potuto constatare come il nuovo sistema digitale richieda un adeguato bandwidth di connessione al fine di garantire uno streaming sempre fluido. Tra l’altro, abbiamo anche discusso in merito ad un esborso che se raffrontato alle controparti prende notevolmente le distanze sul piano della convenienza.
Stiamo parlando di un platform digitale il cui costo totale al pubblico è stato stabilito nella misura di $179, più del doppio rispetto ad un set-top box top di gamma Roku Premiere (concesso ad un costo di $89) e ben distante dal rapporto qualità/prezzo di un Chromecast Ultra (venduto ad appena $69). Eppure in entrambi gli ultimi casi siamo sempre in presenza di soluzioni che offrono un livello di gestione qualitativo dell’immagine tarato sulla base dei requisiti dettati dalla tecnologia 4K con tanto di supporto per il formato in gamma dinamica estesa HDR (High Dynamic Range).
Come giustifichiamo in questo caso la maggiorazione del prezzo Apple TV 4K? Scopriamolo esaminando da vicino il componente che verrà rilasciato sul mercato USA in data 22 Settembre 2017 per poi portarsi nelle altre 21 location commerciali di riferimento previste nei modelli 32/64GB.
Apple TV 4K: che cosa offre il nuovo set-top-box
Dal punto di vista estetico e delle prestazioni la nuova soluzione per l’Home Entertainment di Cupertino non ha rivali. Lo chassis e gli accessori coordinati garantiscono l’utilizzo di una soluzione dal design armonizzato e dalle prestazioni davvero incredibili. Le linee sinuose e sofisticate ben si adattano ad ogni ambiente e contesto, dal salotto alla cucina fino ad uno spazio dedicato all’Home Theater rivisitato in chiave moderna. Scopriamo insieme cosa si cela sotto il cofano di questa nuova soluzione.
Scheda Tecnica Completa Apple TV 4K
Processore: Chip A10X Fusion con architettura a 64 bit
Dimensioni: 98 x 35 x 98 mm (L x A x P) per 425 grammi di peso
Dimensioni Telecomando: 38 x 124 x 6.3 mm (L x A x P) per 45 grammi di peso
Capacità di memoria interna: 32GB (prezzo: €199); 64GB (prezzo: €219)
Caratteristiche ed Interfacce TV: HDMI 2.0 rev.a, profilo WiFi ac Multi-Input Multi-Output (MIMO) con sistema di trasmissione Dual-Band Technology @2,4GHz e 5GHz, porta on-board Gigabit Ethernet (fino ad 1Gbps), tecnologia Bluetooth Communication Generazione 5.0, ricevitore IR per telecomando e sistema di alimentazione integrato indipendente
Caratteristiche Telecomando: Tecnologia wireless Bluetooth 4.0 con sistema di trasmissione InfraRed Technology IR, Accelerometro e giroscopio a tre assi, connettore Lightning per la ricarica e batteria integrata con autonomia dichiarata in più mesi con utilizzo giornaliero tipico
Formati Immagine Supportati: HEIF, JPEG, GIF, TIFF
Formati Video Supportati:
- Video H.264/HEVC SDR fino a 2160p, 60 fps, Main/Main 10 Profile
- HEVC Dolby Vision (Profile 5)/HDR10 (Main 10 Profile) fino a 2160p
- H.264 Baseline Profile livello 3.0 o inferiore con audio AAC-LC fino a 160 Kbps per canale, 48kHz, audio stereo nei formati .m4v, .mp4 e .mov
Formati Audio Supportati:
- HE-AAC (V1), AAC (fino a 320 Kbps)
- Protected AAC (da iTunes Store)
- MP3 (fino a 320 Kbps)
- MP3 VBR
- Apple Lossless
- FLAC, AIFF e WAV
- AC‑3 (Dolby Digital 5.1) e E‑AC‑3 (audio surround Dolby Digital Plus 7.1)
Video MPEG-4 fino a 2,5 Mbps, 640×480 pixel, 30 fps, Simple Profile con audio AAC-LC fino a 160 Kbps, 48kHz, audio stereo nei formati .m4v, .mp4 e .mov
Funzioni di Accessibilità Disponibili:
- VoiceOver
- Zoom
- Aumenta contrasto
- Riduci movimento
- Sottotitoli e sottotitoli per non udenti (SDH)
- Descrizioni audio
- Controllo interruttori
Requisiti e note a margine: Connessione internet Ultrabroadband ADSL/ Fibra Ottica (richiesta minima bandwidth per lo streaming 4K HDR: 15Mbps); televisore con tecnologia di visualizzazione 4K HDR; cavo HDMI (non disponibile in bundle); account iTunes necessario per l’acquisto ed il noleggio dei contenuti e per l’accesso al servizio share “In casa”
Cosa troverai in bundle: Apple TV 4K; Telecomando Apple TV Remote; Cavi di alimentazione Adattatore da interfaccia Lightning a USB e Documentazione ufficiale di supporto rapido
Apple TV 4K: la TV secondo Apple
Apple TV 4K, come anticipato, rappresenta la naturale evoluzione delle piattaforme intelligenti di precedente generazione. Il processore integrato rappresenta un diretto upgrade di quello visto a bordo dei corrispondenti device del 2015, mentre sul fronte dell’update software Apple si è previsto un sostanzioso restyling della UI per il platform tvOS, che già dallo scorso anno si è portato ad una standardizzazione delle forme e ad una nuova disposizione dei contenuti su singola schermata.
Questo approccio alla disposizione degli elementi dell’interfaccia e la necessità di esulare da un semplice schema di griglie ed icone ha conclamato il successo delle piattaforme concorrenti di Roku ed Amazon che hanno dominato il mercato a partire dallo stesso anno, fornendo anche soluzioni dai costi molto più accessibili come il Roku Express, Amazon Fire TV stick e il Chromecast di Google, tutti disponibili ad un costo inferiore alla soglia psicologica dei $50.
La maggior parte del lavoro è stato svolto anche dall’avvento delle soluzioni televisive 4K, che grazie ad un proprio ecosistema Smart hanno fornito l’accesso diretto a tutti i più blasonati servizi in streaming online come Netflix ed Amazon Prime Video in prima battuta che, come noto, forniscono pieno supporto alla visualizzazione nativa dei contenuti in formato 4K HDR senza la necessità di utilizzare box esterni.
Di fatto, una delle migliori soluzioni integrate è quella corrisposta da Roku per la sua Roku TV 4K con supporto Dolby Vision, che al prezzo di appena $600 evita l’integrazione esterna di set-top-box offrendo il massimo della multimedialità interattiva.
Mentre erano in corso questi ammodernamenti, di fatto, la TV Apple subiva le limitazioni di un formato Full HD poco apprezzato da un pubblico che di certo non era disposto a spendere $149 per un supporto obsolescente. Così Apple ha finalmente deciso di concedere in uso la sua nuova soluzione 4K, stavolta ad un prezzo ancor più importante.
Apple TV 4K: ecco perché costa tanto
La società giustifica tale esborso con una serie importante di novità esclusive all’attivo, prima fra tutte la rinnovata compatibilità al formato standard HDR Dolby Vision. Anche Google Chromecast Ultra lo supporta offrendosi a molto meno ($69), ma risente ancora di un funzionamento altalenante ben lontano dall’assoluta stabilità operativa.
Di contro, Apple ha collaborato con gli studios cinematografici di tutto il mondo al fine di garantire l’accesso ai contenuti 4K HDR ad un prezzo conveniente che esula dai $29.99 di Google Play e Vudu per portarsi ad appena $19.99. Inoltre, tutti i film precedentemente acquistati su iTunes in HD verranno convertiti gratuitamente in 4K HDR grazie ad un accordo che ha portato al re-mastered della maggior parte dei titoli in catalogo. A questo punto è chiaro che la maggiorazione di prezzo è tanto più apprezzata tanto quanto più titoli acquistati abbiamo in catalogo, senza considerare che la codifica Apple è di primo livello.
Apple TV 4K: piattaforma hardware e componenti
Un potenziale investimento a favore di questi nuovi supporti corrisponde alla possibilità di portarsi a casa il set-top box più potente del mercato, davanti addirittura a più blasonate e note proposte di mercato concorrenti come console gioco, Custom PC Home-Theatre e soluzioni NVidia Shield.
Di fatto, in dotazione alle nuove unità si conferisce la presenza del SoC Fusion A10X che, come visto già su iPad Pro, riporta in dote spiccate capacità elaborative ed una reattività senza precedenti. L’inclusione di questo microprocessore di ultima generazione ha richiesto un re-design delle forme, delle dimensioni e delle griglie di aerazione disposte sul fondo del componente, che realizza ora un ecosistema e cui performance non sono lontane da quelle di un notebook di ultima generazione.
Un’ulteriore ridisegnazione è stata applicata anche al telecomando Apple in dotazione con le nuove unità TV. Un frame circolare di colore bianco disposto attorno al pulsante menu consente una visualizzazione facilitata al buio, mentre il nuovo giroscopio a tre assi offre una nuova prospettiva sul modulo tracking per l’individuazione dei movimenti. Ad ogni modo restano ancora alcuni problemi sul fronte della gestione del touchpad, che spesso e volentieri lascia il posto all’uso del più pratico D-Pad sul telecomando Harmony.
Apple TV 4K: pregi e difetti del comparto software
Decisamente interessante è anche il nuovo update tvOS 4.0 che si applica al sistema di compilazione dei campi di testo ora accessibili direttamente da iPhone senza l’ausilio della tastiera a schermo, che con la sua disposizione orizzontale risulta decisamente poco pratica per le operazioni di ricerca.
Ad ogni modo, l’utilizzo di Apple tvOS 4.0 ed alcune discutibili scelte unilaterali volute dallo sviluppatore di Cupertino fanno emergere dei fastidiosi problemi in fase di visualizzazione ed adattamento dei contenuti. Di fatto, non sarà possibile commutare le modalità dai dispositivi mobile al televisore, e quindi da 4K a Full HD, da HDR ad SDR o da 60Hz a frequenze di campionamento differenti. Infatti, fuori dal box i contenuti non-4K verranno scalati e rielaborati in 4K HDR alla massima frequenza di refresh rate supportata dal televisore e quindi solitamente a 60Hz.
Sebbene Apple TV 4K supporti sia HDR10 @60Hz che Dolby Vision @30Hz l’algoritmo software di compilazione dei flussi video sceglierà sempre HDR10, anche se quest’ultimo risulta qualitativamente peggiore rispetto allo standard Dolby Vision. La spiegazione della società in merito a questa opinabile scelta è da ricercare nel fatto che si è deliberatamente optato per la massima fluidità dei contenuti a scapito della qualità generale.
La mancanza di una modalità di commutazione efficace si traduce anche nel fatto che Apple seleziona il proprio sistema di upscaling ed elaborazione video su qualsiasi contenuto presente sulla TV, che interpreterà qualsiasi cosa come 4K HDR anche se, ad esempio, si è in presenza di una sorgente HD. Il tutto senza sistemi di upscaling software che puntino a migliorare la qualità scalando a risoluzioni superiori, come invece avviene su altre TV 4K.
Si tratta di una situazione familiare a tutti coloro che già dispongono di una Apple TV di precedente generazione, sebbene in questo caso vi siano le implicazioni legate al passaggio da SDR ad HDR forzato. Ad ogni modo, la società ha promesso di rivalutare la situazione disponendo il rilascio di un aggiornamento risolutivo nel breve periodo, che porti alla normalizzazione del contenuto HD SDR nei casi previsti. Al momento, quindi, dovremo limitarci ad intervenire sui settings delle impostazioni di output su tutto il sistema in attesa di un update definitivo.
Interessante, invece, il futuro e già annunciato supporto all’integrazione diretta dell’applicazione Amazon Prime Video. L’arricchimento del parco contenuti 4K HDR si materializzerà in vista di ulteriori annessioni da parte delle case cinematografiche, anche se la mancata firma della Disney ha lasciato un vuoto importante nel palinsesto dei contenuti 4K che lasceranno invece il posto ad una programmazione basata su standard di risoluzione HD.
Ad ogni modo, è per molti inconcepibile il fatto di non poter contare sul supporto al codec VP9 per i filmati Youtube, il che significa che non sarà possibile fruire del 4K HDR per i contenuti ospitati sulla piattaforma Google. In merito si attende ancora una timeline operativa che consenta di capire che cosa accadrà in futuro, anche se questo pare un problema decisamente comune in ambiente Apple, dove la medesima situazione si presenta anche per Safari su Mac OS ed iOS.
Effettivamente potrebbe essere proprio questa la causa della mancata adozione di una delle nuove TV Apple 4K, in considerazione del fatto che è proprio Youtube a generare il maggior afflusso d’utenza per i contenuti in Ultra HD. In definitiva, almeno per il momento, saremo costretti a limitarci ad una visualizzazione con risoluzione d’uscita pari al Full HD @1920×1080 pixel, in attesa di un accordo tra le parti in causa che porti ad una tacita risoluzione della questione.
Ulteriori difetti e problemi di compatibilità con standard esterni si devono al comparto audio surround nei formati Dolby Atmos e DTS: X che non sono supportati nativamente. Di fatto non saremo in grado di beneficiare di un sonoro 3D spaziale come quello offerto da Atmos che, diciamocelo, rappresenta tutta un’altra storia rispetto ai formati classici di ascolto. In particolare, Apple rimarca ancora l’utilizzo della codifica audio PCM e al limite delle possibilità il Dolby Digital 5.1.
Pessime notizie, visto e considerato che le nuove versioni rimasterizzate dei contenuti si sono portate al supporto diretto non soltanto del Dolby Vision per i video ma anche dell’Atmos per l’output audio. Persino XBox One S gestisce questo formato, nonché tutte le soundbar che quest’anno si sono rese protagoniste del Consumer Electronic Show 2017 di Las Vegas svoltosi in Gennaio. In questo stesso contesto rientra anche Netflix, che ha già annunciato importanti adeguamenti al formato per i suoi contenuti.
Apple ha voluto ad ogni modo rassicurare gli utenti sul fatto che le limitazioni attualmente imposte non sono di certo dovute ad una mancanza di potenzialità ‘hardware e che il supporto è già in corso di finalizzazione sulla base di una roadmap operativa di aggiornamento già stabilita. Nello specifico, abbiamo avuto il sentore che Apple stia provvedendo ad un nuovo layer di implementazione Atmos anche per il proprio assistente digitale Siri IA, ma questa è solo una mera supposizione di sorta ancora da confermare in via ufficiale.
Sulla base di tutte queste informazioni è possibile intuire che Apple TV 4K si conferma come un progetto ambizioso ma fin troppo prematuro per offrire ai suoi utenti un’esperienza senza troppi compromessi. Nulla da ridire sul fronte della reattività e della gestione ottimizzata dell’interfaccia grafica tvOS, ma le frustranti impostazioni e le limitazioni finora imposte non convengono ad una user experience ottimale, nonostante l’app TV si confermi come punto di inizio di una nuova e coinvolgente esperienza di Home Screen TV che offre il valore aggiunto del Live Sport e degli alert per le notizie dell’ultim’ora.
Apple TV 4K offre anche l’accesso ad interessanti videogames
Nonostante il supporto non sia stato nativamente concepito come console è comunque possibile prevederne un utilizzo alternativo nel contesto gaming dell’home entertainment, grazie ad una sezione dedicata all’interno dell’App Store che riprende l’esperienza iOS. Di certo non si è in presenza di una Playstation 4, ma l’interazione con i numerosi titoli in catalogo è senz’altro piacevole e divertente.
Apple TV 4K ed integrazione vocale Siri IA
L’utilizzo dell’assistente vocale Siri per Apple TV 4K rappresenta ancora un sottoinsieme base di Siri su ecosistema iOS. Una sorta di porting adattato alla visualizzazione dei risultati di ricerca per i contenuti Cinema e TV. Concorrenti come Google ed Amazon hanno già previsto l’integrazione ottimizzata dei loro Digital Assistant con i corrispettivi prodotti per il mercato TV.
Con Chromecast, ad esempio, è possibile impartire ordini a Google Home in relazione all’avvio di una playlist musicale, mentre Amazon sta perfezionando il suo ecosistema annettendo un sistema di assistenza vocale intelligente per la sua Amazon Fire TV basato su Echo System.
Apple TV, di contro, è ancora ben lontana dall’obiettivo e tutta l’interazione viene di fatto gestita dal palmo della nostra mano tramite il sistema manuale di comando visto in precedenza o al limite attraverso iPhone con rispettiva applicazione di supporto in primo piano. Vi saranno cambiamenti in vista dell’uscita di HomePod? Lo scopriremo a tempo debito ma, intanto, si è ancora ben lontani dalla perfezione assoluta.
Apple TV 4K: il verdetto
Leggendo quanto sopra ascritto è apparentemente plausibile bocciare a priori questa nuova soluzione per l’intrattenimento domestico. Il prezzo, chiaramente maggiore rispetto ai competitor, non concorre ad accogliere certo l’entusiasmo del consumatore. A tutto questo si sommano poi le mancanze del comparto software, i problemi di compatibilità e di elaborazione forzata dell’HDR sui video HD e la mancanza della gamma dinamica estesa e del formato 4K per i video Youtube, cosa certamente di non poco conto. E cosa dire poi del mancato supporto alla tecnologia Dolby Atmos e del catalogo ancora troppo restrittivo? Ma fermiamoci un attimo ed esaminiamo più a fondo la faccenda.
Vista da un’altra prospettiva la nuova Apple TV 4K rispecchia le sembianze di un prodotto top di gamma sul piano delle potenzialità elaborative. Dispone di un hardware di primo livello e della garanzia di uno sviluppatore che, come già visto nella sfera del mobile software, garantisce aggiornamenti ad hoc che col tempo massimizzano il potenziale d’uso delle piattaforme sul lungo periodo.
Inoltre, il noleggio e l’acquisto dei film risulta già da ora molto più conveniente rispetto alle controparti digitali di mercato e sono in arrivo una moltitudine di nuove applicazioni aggiornate, senza contare che i contenuti già acquistati verranno automaticamente convertiti in 4K HDR senza prevedere alcun pagamento.
Si tratta chiaramente di una soluzione rilasciata forse in via del tutto affrettata rispetto alle tempistiche richieste, ma la promessa di un sistema in continua evoluzione che rientra in un piano di aggiornamento massivo depone potenzialmente a favore di questa nuova soluzione. Non credete?
Se pensate che questa soluzione non valga l’investimento il consiglio principale resta quello di optare per una Smart TV 4K HDR o per un Roku set-top-box esterno. A voi la scelta. Spazio a tutti i commenti ed a tutte le vostre personali considerazioni al riguardo.