La società cinese Huawei Technologies ha proposto le ultime alternative top di gamma valide a rimpiazzare i fortunati e pluri-premiati device della gamma P9, P9 Plus e P9 Lite. Sono senz’altro dei telefoni che si riconfermano al top della categoria, seppur non ancora da promuovere a pieni voti. Perché? Scopriamolo insieme in questa nuova recensione.
Recensione Huawei P0 e P10 Plus
Huawei P10 Plus e P10 rispondono a nome di due terminali che ben si adattano alle preferenze degli utenti Android in ogni comparto di utilizzo. Vengono forniti con una struttura decisamente solida, ed un design decisamente Premium. Si accompagnano ad una rinnovata Interfaccia Grafica e ad un’eccellente comparto energetico. Di contro, si registra l’assenza di un sistema oleofobico nella realizzazione del display ed obiettivi Leica con f/1.8 Summilux solo per i modelli Plus.
Sono aspetti che, ad ogni modo, possono benissimo passare in secondo piano di fronte all’incredibile bellezza e potenza di questi nuovi terminali. Sulla scia della fortunata serie del 2016, Huawei è riuscita ancora una volta a riproporsi con soluzioni decisamente allettanti, e con miglioramenti decisivi per quanto riguarda la gestione della EmotionUI, ma non solo. Esaminiamo più da vicino questi P10.
Huawei P10 e P10 Plus – Confezione
La confezione di vendita include, ovviamente, il dispositivo (con pellicola protettiva pre-applicata), il caricatore rapido da parete (5V 2A/ 4,5V 5A/ 5V 4,5A) che riesce a portare la batteria da zero a centro in appena 70 minuti, il cavo USB-USB Type-C da utilizzarsi per il collegamento al PC e le cuffie Huawei dal design curato ed in colorazione bianca.
Huawei P10 e P10 Plus – Hardware
Come i modelli antecedenti, i nuovi flagship killer si fregiano della presenza di un hardware assai simile per le configurazioni dei due terminali, con l’eccezione della dimensione del display, ora alloggiato su un solido frame in metallo di ottima fattura.
Da una prima occhiata emerge una prima somiglianza con i device Apple della famiglia iPhone, con tanto di pro e contro di questa scelta. Ottima la struttura in se e per se, ma decisamente scivoloso nella versione da 5.5 pollici, che limita di fatto l’utilizzo con una sola mano.
I nuovi smartphone sono disponibili sia nelle varianti colore classiche sia in versioni con finiture particolari, che vedono la presenza di una scocca posteriore riflettente che dona, nel complesso, un effetto visivo unico nel suo genere. Rispetto al sistema con alluminio satinato, la nuova texture dovrebbe garantire maggior resistenza ai graffi, sebbene il contatto con superfici metalliche o cemento provochi la comparsa di zone argentate, causate chiaramente dall’asportazione dello strato superficiale di finitura.
Il design, tra l’altro, ricalca appieno alcune peculiari caratteristiche viste con le precedenti generazioni di prodotto, come il vetro protettivo per la cam posteriore, a filo scocca, o il profilo rosso a corredo del pulsante di accensione e spegnimento. In questo caso, però, le forme sono decisamente più soft rispetto a quanto visto con i P9 ed i Mate 9 dell’anno scorso.
Gli ultimi smartphone offrono, al pari dei precedenti, un’ottimo comparto audio formato dall’altoparlante principale alloggiato lungo il bordo inferiore del terminale e da un tweeter posto, invece, dietro l’auricolare di sistema. Dai rilevamenti è risultato che il Mate 9 garantisce un’ottima profondità audio nel range della basse frequenze. mentre con questi nuovi Huawei P10 si assiste ad un incremento delle prestazioni in volume che, nello specifico, risulta essere superiore a quello dei Pixel Phone di Google, e con una distorsione addirittura inferiore rispetto all’ultimo LG G6.
Esaminando, invece, l’esterno del profilo frontale si osserva come la società cinese abbia optato volutamente per un design minimal in linea con le ultime soluzioni del comparto smartphone. Al posto del logo della compagnia troviamo integrato il sensore per la lettura delle impronte digitali. Tale sensore, stavolta, è stato ricoperto da un film di vetro e risulta essere, come sempre, veloce e reattivo, oltre che comodo da utilizzare rispetto ad un’implementazione posteriore. Integra, quindi, la possibilità di gestire le funzionalità aggiuntive previste dalle gesture.
Restando sempre sul frontale, non si può fare a meno di osservare il nuovo schermo, che differisce nei modelli per la sua dimensione specifica. Il P10 Standard ha schermo LCD IPS con diagonale da 5.1 e risoluzione @1920×1080 pixel Full HD, mentre la variante Plus adotta un pannello QHD con diagonale da 5.5 pollici. In entrambi i casi, ottimo è l’angolo di visione e la luminosità, che consente una piena visibilità anche sotto la luce diretta dei raggi solari ed in ambiente esterno. Ottimi i colori, anche se i pannelli tendono, in entrambi i casi, a virare leggermente verso il blu. Ad ogni modo, è sempre possibile intervenire manualmente sui livelli di bilanciamento del bianco.
Come evidenziato in apertura, purtroppo, i due smartphone non utilizzano un trattamento oleofobico per i display, così che questi risultano sempre sporchi e pieni di impronte già dai primi minuti di utilizzo. Una situazione che poteva decisamente essere rivista, visto e considerato che sia i P9 che i Mate 9 utilizzano questo indispensabile trattamento.
La situazione cambia drasticamente, invece, sotto il profilo delle prestazioni. In questo caso, infatti, non si scende a nessun compromesso. L’ottima piattaforma Kirin 960 Octa-Core cadenzata @2.4GHz, già ampiamente constatata nel Mate 9, garantisce prestazioni da urlo in abbinamento a 4GB di memoria RAM e ad uno storage memory da 64GB sul P10, che passano poi a 6/128GB sul modello di punta della compagnia cinese. Non mancano anche i profili di connettività Wi-Fi ac, LTE fino a 600 Mbps, Bluetooth 4.2, NFC e connettore Type-C. Assente il supporto alla radio FM.
La software house, tra l’altro, ha lavorato molto sulla riduzione delle latenze dei moduli touch e su altre opportune e specifiche ottimizzazioni che, unitamente alle performance della piattaforma, assicurano una user-experience sempre ai massimi livelli anche nel comparto gaming, forte ora dell’implementazione GPU ARM Mali-G71.
Huawei P10 e P10 Plus – Software
L’ultima implementazione software per la UI proprietaria EMUI ha portato ad una pesante personalizzazione, ma anche ad un’esperienza di utilizzo che conti su elementi ordinati e su una certa pulizia. Il centro notifiche Android è quasi identico a quello standard, eccezion fatta per la presenza dei Settings Rapidi Huawei e per l’implementazione di un sistema separato per la gestione dei permessi da concedere alle app per le notifiche in Lock Screen.
Benché la maggior parte delle ottimizzazioni legate all’interfaccia non siano direttamente visibili all’utente finale, verso il quale si mantiene un approccio standard, non si può fare a meno di notare la presenza nativa dell’app GoPro, che in questo caso offre la possibilità di aggiungere effetti e transizioni ai propri scatti in maniera molto semplice. Non è di certo una novità assoluta, ma non credo vi dispiacerà.
Non mancano, inoltre, anche i temi, il supporto alle gesture con le nocche e la possibilità di attivare/disattivare i tasti a schermo. Tra l’altro, è possibile anche clonare le app per avere account diversi, soluzione che ha funzionato sia per Facebook che per Whatsapp Messenger.
Huawei P10 e P10 Plus – Fotocamera
Huawei e Leica collaborano ormai da un anno per l’implementazione del comparto camera nel segmento smartphone. Con il P10 e relativa versione Plus sono stati compiuti numerosi passi in avanti sia sul fronte hardware che software.
La nuova modalità Ritratto, di fatto molto simile a quella dell’iPhone 7 Plus, garantisce la realizzazione di produzioni aventi colori più saturi ed un sostanziale miglioramento dei difetti e delle sfocature.
Molte funzioni disponibili per la fotocamera principale posteriore si rendono disponibili inoltre anche sul frontale da 8 MegaPixel dotato di obiettivo @f/1.9 Certificato Leica. Le ottimizzazioni disposte a favore del software, inoltre, garantiscono il rilevamento del numero di soggetti presenti nell’inquadratura sfocando lo sfondo in automatico preservando i dettagli sui volti. Manca il supporto all’HDR automatico, sebbene sia stata prevista una modalità HDR manuale.
In linea teorica, l’obiettivo del P10 non è cambiato rispetto a quello del Mate 9, es è sempre dotato di lenti Leica Summarit con f/2.2 e sensore da 12 Megapixel con punti da 1.25 micron e OIS (Optic Image Stabilization). Il secondo sensore, invece, è un 20 Megapixel senza stabilizzatore ma con sistema di messa a fuoco automatica laser.
Huawei P10 e Mate 9, quindi, pare si equivalgano sotto questo punto di vista. Dunque, si sarà in grado di ottenere un ottimo range dinamico (grazie al Dual Sensor) con prestazioni davvero ottime che si accompagnano, ad ogni modo, a qualche perdita di dettaglio nelle situazioni critiche di illuminazione.
Le novità più rilevanti sotto il profilo della multimedialità si devono alle implementazioni fornite dai sensori per il Huawei P10 Plus che, in questo caso specifico, hanno previsto l’adozione di moduli Leica Summilux in soluzione Dual con f/1.8, le quali garantiscono un miglior livello di illuminazione rispetto alle precedenti. Soluzioni che si avvicinano, di molto, a quanto visto per gli ultimi Google Pixel e gli LG G6.
Le situazioni in cui viene meno il potenziale delle fotocamere sono quelle relative a scene ad elevato contrasto, dove a zone luminose si sovrappongono aree particolarmente in ombra. In tal caso si fatica a mantenere il giusto livello di dettaglio, e non è raro notare la presenza di aree in bianco e nero nonostante la modalità Color risulti attiva.
Nel comparto video (fino a 4K o 1080p @60fps), Huawei è ancora lontana dalla concorrenza, nonostante la combinazione di stabilizzazione hardware ottica e software abbia contribuito a migliorare la situazione. Il fattore illuminazione gioca qui un ruolo essenziale nel dettaglio immagine. Niente da dire per le foto, ma per i video si deve fare ancora molto.
Huawei P10 e P10 Plus – Durata batteria
Huawei smartphone si è sempre distinta sotto il profilo dell’autonomia dei propri dispositivi, grazie ad una serie di ottimizzazioni hardware e software, e ad una serie di implementazioni che hanno consentito un utilizzo adeguato sul medio periodo.
Huawei P10 Standard dispone di un pacco batteria da 3.200mAh che, con un display da appena 5.1 pollici in risoluzione Full HD, lasciano ampio spazio all’utilizzo sulla giornata completa. Stessa cosa dicasi per lil P10 Plus che, a fronte di un display da 5.5 pollici QHD, conta invece su un modulo da 3.750mAh.
Nel’utilizzo tipico dei due terminali non si sono riscontrati grossi problemi, e si è riusciti ad arrivare facilmente fino a sera. Ad ogni modo, non aspettatevi certo quanto visto con Mate 9, e la sua capacità di garantire un utilizzo su più giorni.
Ad ogni modo, sia il P10 che il P10 Plus conta sull’utilizzo delle tecnologie di ricarica rapida cablata Super Charge che, in presenza di un adeguato caricabatterie, consente di ottenere l’80% di carica in circa 30 minuti. Con i suoi 5A a 4.5V, l’alimentatore tiene a bada le temperature consentendo una procedura di ricarica in sicurezza anche a device in uso.
Huawei P10 e P10 Plus – Il verdetto
Come abbiamo potuto constatare, questi Huawei P10 sono dei device davvero straordinari, sia lato hardware che lato interfaccia grafica e fotocamera. Si tratta certamente di terminali che rientrano a pieno titolo nel range dei top di gamma, ma che di certo non si comportano così sul fronte del trattamento oleofobico del display (visto anche negli entry-level).
A parte questo, non c’è motivo per non preferire questi smartphone. La qualità e l’esperienza di utilizzo top sono garantiti, a patto di prevedere un costo minimo di €620. Che cosa ve ne pare? A voi tutti i commenti.
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