Ne avevamo già parlati come le renne delle isole Svalbard stiano particolarmente soffrendo a causa del cambiamento del clima. Non ci si dovrebbe stupire di trovarne gruppi morti, ma un recente ritrovamento sottolinea pesantemente come la situazione sia drammatica. Oltre 200 esemplari sono stati trovati morti in questo arcipelago all’altezza del circolo polare artico. Si tratta del ritrovamento più numerose da quando è iniziato il monitoraggio della specie ovvero dal 1978. Secondo il rapporto ufficiale della Norwegian Polar Institute, la causa è da attribuire ad un inverno magro e soffrendo la fame nel periodo successivo.
Una dichiarazione dell’ecologo dell’istituto sopracitato, Ønvik Pedersen: “È spaventoso trovare così tanti animali morti. Questo è un terrificante esempio di come i cambiamenti climatici influenzano la natura. È molto triste. Le Svalbard stanno vivendo i maggiori e più rapidi cambiamenti della temperatura dell’aria sulla terra. Le conseguenze per lo stato degli ecosistemi sono attualmente poco chiare, ma possono potenzialmente essere così drammatiche che il monitoraggio deve essere preparato per essere in grado di adattarsi rapidamente alle nuove condizioni.”
Gli effetti del cambiamento climatico sulle renne
L’aumento della temperatura dell’Artico è alla base di questa strage. Un aumento delle precipitazioni, al contrario delle nevicate, soffoca il terreno nel momento in cui la temperatura scende sotto 0; si crea uno strato duro e spesso di ghiaccio estremamente soffocato al contrario della neve. Un altro aspetto del caldo è che fa allungare la stagione riproduttiva, ma allo stesso tempo aumenta la competitività per il cibo che causa la morte degli esemplari più piccoli. In ogni caso la morte di questi animali è un problema per tutto l’ecosistema in quanto sono un elemento chiave di quest’ultimo.