Dopo aver sfruttato il mare per anni il mare ed il suo ecosistema, il miliardario ed ex pescatore norvegese, Kjell Inge Rokke, ha deciso di saldare il suo debito con il mare, ponendosi l’impegno di preservarlo e salvaguardarlo. L’intento principale di Rokke, è quello di lasciare un mare sano alle future generazioni. E per farlo userà lo yacht costruito su sua richiesta, il REV Ocean, che ripulirà mari ed oceani dalla plastica.
Kjell Inge Rokke, il filantropo del mare
Il 58enne Rokke, con un patrimonio stimato di oltre 2 miliardi di dollari, è il decimo uomo più ricco in Norvegia ed è attualmente il maggiore azionista della Aker ASA, società che controlla la compagnia petrolifera Aker BP ed i fornitori del petrolifero Aker Solutions e Kvaener.
Dopo anni di sfruttamento dell’ambiente marino attraverso pesca e trivellazioni. Rokke ha deciso che è il momento di intervenire per salvare quell’ambiente che lo ha reso il ricco uomo d’affari che è oggi. Il suo progetto, ispirato alla campagna di Bill Gates “Giving Pledge”, è iniziato nel 2015 con una serie di borse di studio per gli studenti norvegesi ed è proseguito con la fondazione di un’associazione senza fini di lucro anch’essa dal nome REV Ocean, che ha lo scopo di contrastare l’inquinamento marino dovuto alla pesca e aumentare la consapevolezza degli impatti globali su questo ambiente.
Il progetto è ora è alla sua svolta cruciale con la realizzazione di questo yacht da 183 metri che pulirà le acque marine dalla plastica. Ma REV Ocean non si limiterà solo a questo, sarà infatti in grado di smaltire la plastica raccolta al suo interno e senza emissioni pericolose per l’ambiente. Lo yacht, con il quale Rokke vuole “restituire alla società la maggior parte di ciò che ho guadagnato”, è costato quasi 3 miliardi di dollari ed è stato costruito nel cantiere Vard di Tulcea, in Romania, di proprietà della Fincantieri.
REV Ocean: 183 metri di tecnologia la servizio dell’ambiente
Con i suoi 183 m di lunghezza, REV Ocean è la più grande nave di questo tipo mai realizzata. Un laboratorio all’avanguardia per la salvaguardia e la protezione degli ambienti marini, unico nel suo genere, dotato di tutte le migliori tecnologie attuali opererò sia nel campo dell’esplorazione che nella salvaguardia dell’ambiente marino. Il Rev, come ha dichiarato Rokke, “sarà una piattaforma per la raccolta di conoscenze. Vorrei dare il benvenuto a ricercatori, gruppi di ambientalisti e altre istituzioni a bordo, per acquisire nuove competenze e per affrontare le sfide e le opportunità connesse ai mari”.
REV Ocean è progettata per affrontare qualsiasi condizione atmosferica, e può rimanere in acqua, in completa autonomia ed a qualsiasi latitudine, per 114 giorni. Con un inceneritore all’avanguardia infatti potrà non solo eliminare la plastica che raccoglie dal mare, ma trasformarla in energia per il vascello, il tutto senza nessuna emissione di gas o altri inquinanti nocivi. Questo tecnologico inceneritore produrrà dunque 110 kg di energia per ogni kg di plastica sciolto, senza inquinare ulteriormente pulirà quindi il mare. Il suo scopo sarà quello di raccogliere ed eliminare almeno 5 tonnellate di plastica al giorno.
Equipaggiamenti da capogiro, un investimento di quasi 3 miliardi di dollari
Ovviamente la REV Ocean è equipaggiata in modo tale da ridurre al minimo le emissioni di CO2 ed inquinanti. Il motore del gigantesco yacht è un ibrido con batterie al litio, che consentiranno la navigazione in elettrico durante le missioni di ricerca. Si è cercato dunque di ridurre al minimo l’inquinamento acustico e l’emissione di gas serra. Inoltre sarà presente un sistema di recupero dell’energia ed uno per la pulizia degli scarichi. Infine per ridurre il consumo di energia, tutta l’illuminazione del natante è a Led.
Ma questo, come è immaginabile, non è tutto. A bordo dello yacht milionario ambientalista, ci sarà anche tutto il necessario per lo svolgimento delle missioni. Questo comprende laboratori, aule scolastiche, un ROV ( Remotely Operated Vehicles), cioè un veicolo subacqueo a gestione remota con una capacità di 6mila metri di profondità, una macchina subacquea autonoma (AUV) con accesso diretto alla piscina lunare della nave, strumenti di sorveglianza per l’ecosistema marino e di comunicazione, delle reti da traino scientifiche, e sofisticati sistemi sonar. A completare il tutto un elisuperficie ed un auditorium.
La possibilità di noleggiare la REV Ocean
Durante le attività di spedizione, la REV Ocean ospiterà un massimo di 90 persone, tra cui 36 passeggeri, 24 scienziati e 30 membri dell’equipaggio. Durante le missioni di ricerca invece, a bordo ci saranno 60 scienziati e 30 membri dell’equipaggio. Ma la REV Ocean sarà disponibile anche per la locazione. Privati, aziende e istituzioni potranno noleggiarla, ospitandovi 28 passeggeri che saranno seguiti da 54 membri d’equipaggio. Con le entrate delle locazioni verranno poi finanziate le successive missioni di ricerca, monitoraggio e salvaguardia dell’ambiente marino.
Dopo i primi test, la REV Ocean sarà a fine mese trainata lungo il Danubio, fino a raggiungere il Mar Nero e, attraversando lo stretto del Bosforo e quello di Gibilterra, raggiungerà in 30/35 giorni il cantiere navale norvegese di Brattag.
La missione in Ghana e la banca dati, la conoscenza per salvare il mare
La prima missione ufficiale in programma invece sarà al largo delle coste della capitale del Ghana, Accra, dove secondo la CEO di REV Ocean, Nina Jensen, c’è una grande necessità di eliminare plastica dall’ambiente. Come ha dichiarato la Jensen, “la metà della plastica in Ghana finisce in discarica insieme ad altri rifiuti. L’altra metà finisce per le strade, sulle spiagge e in natura”. Circa 270.000 tonnellate di rifiuti di plastica prodotti ad Accra, non finiscono in nessun ciclo dei rifiuti e l’inefficienza dei servizi pesa gravemente sul bilancio dello stato. Il progetto quindi, provando ad utilizzare un approccio di economica circolare, potrebbe persino portare alla creazione di posti di lavoro. Se la missione ghanese avrà successo la Fondazione potrà esportare lo stesso modello in molte altre città del mondo.
Inoltre, parallelamente alle altre missioni, la Fondazione, ha intenzione di istituire una banca dati dove saranno raccolti tutti i dati delle missioni REV in una piattaforma già presentata a San Francisco. Il progetto della banca dati, dal titolo “Guarire l’oceano con i dati”, vuole ovviare alla mancanza della conoscenza nella ricerca marina.