La problematica Roaming UE sta sollevando un’importante quesito in merito ai termini del nuovo progetto che vede da un lato la Commissione UE e dall’altro i consumatori, i quali si sono posti negativamente nei confronti di un programma che non rispecchia le reali necessità ed i termini inizialmente previsti per una totale libertà operativa a livello globale. Scopriamo di più direttamente dalla Commissione Europea.
La necessità di creare un sistema anti-frode che punti al rispetto del faire-use ha infatti in qualche modo indispettito i consumatori, che si sono rivolti negativamente verso la nuova proposta Roaming attualmente non approvata ed al vaglio di nuove indicazioni che consentano di eliminare i sovrapprezzi e le tariffe esorbitanti all’estero.
Il Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, si è perciò costretto a sospendere le trattative in vista di un accordo tra le parti che porti ad un’abolizione incondizionata del Roaming UE, dopo che gli esponenti del progetto avevano proposto una limitazione temporale a 90 giorni, oltre i quali si prevedevano i relativi sovrapprezzi sull’utilizzo delle funzioni di chiamata, SMS e dati mobile.
Nonostante questo primo insuccesso, comunque, c’è ancora chi, come l’a Commissione, la definisce “un traguardo importante”, dopo anche l’ammonizione dell’associazione dei consumatori BEUC, che ribadisce ancora una volta la necessità di un taglio incondizionato alle tariffe agevolare per il roaming comunitario.
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D’altro canto, l’European People’s Party tramite il suo portavoce ufficiale Manfred Weber, è deciso più che mai a finalizzare la trattative entro e non oltre il 2017. Voi che cosa ne pensate in proposito?