Robot giornalista lavora (da un anno) per il Washington Post

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Il mondo dell’informazione è stato radicalmente cambiato dalla tecnologia. Prima l’avvento della televisione e poi quello di internet hanno modificato sostanzialmente il lavoro del giornalista, ma ciò che succede da circa un anno al Washington Post rappresenta una sbirciata nel futuro. Ecco a voi Heliograf, il reporter robot che ha già alle spalle la bellezza di 850 articoli.

Un sofisticato sistema di intelligenza artificiale in grado di lavorare gomito a gomito con i reporter in carne e ossa. L’esordio in occasione delle Olimpiadi di Rio, poi Heliograf ha fatto carriera e si è occupato addirittura delle elezioni Usa. Scopriamo insieme come funziona questo giornalista hi-tech.

Redattori liberi: ci pensa il robot

Come abbiamo detto, Heliograf ha iniziato con i report olimpici, fornendo ai lettori il calendario delle competizioni e aggiornando via via il medagliere, questa grande manifestazione sportiva è stato il trampolino di lancio ideale. Un’innovazione che ha sollevato la redazione sportiva da molto lavoro trascorso a trascrivere a mano i risultati degli eventi, ora ci pensa il robot.

washington post giornalista robot heliograf

Le macchine ci rubano già il lavoro, in tanti ambiti i robot possono sostituire l’uomo senza problemi, anche se Jeremy Gilbert, che dirige le iniziative strategiche del WP, Heliograf non rimpiazzerà i redattori ma anzi potrà consentire loro di occuparsi di approfondimenti, inchieste e pezzi di qualità.

Non sappiamo quali saranno gli sviluppi futuri di tale tecnologia, ma il Heliograf è un sistema versatile in grado di svolgere una moltitudine di operazioni. Tramite algoritmi e analisi dati, il software riesce a combinare frasi e precedentemente immesse dai giornalisti, una sorta di puzzle da utilizzare nella stesura di contenuti.

Heliograf si avvale dunque dell’aiuto del personale umano, ma restituisce il favore facendo notare eventuali incongruenze nei dati o informazioni poco chiare o ambigue meritevoli di essere approfondite.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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