Fin da quando eravamo piccoli, ci è stato insegnato che le parti fondamentali di un computer sono essenzialmente due: l’hardware ed il software. Per quanto riguarda lo sviluppo del software, non vi sono particolari problemi se non il limite alla fantasia degli sviluppatori. Quando invece si parla di hardware, i limiti cominciano a palesarsi. Un chiaro monito a questo è la legge di Moore che, di recente, ha compiuto 50 anni dalla sua formulazione:
Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi
Questa legge risulta veritiere fin quando non si raggiungerà un livello tale di miniaturizzazione del silicio (comunemente chiamato “processo produttivo a xx nm”). Dopo di che, si dovrà trovare un altro materiale in grado di soddisfare le richieste di calcolo e di efficienza energetica. Uno dei più indicati e che al momento è sotto stretta osservazione è il grafene.
Al momento attuale, siamo già arrivati ad avere chip realizzati con un processo produttivo a 14 nm. A produrli, per il momento, sono solamente Samsung ed Intel. Ci sono molte variabili sulla grandezza minima di un transistor oltre la quale non si può andare: secondo Samsung, ci si può spingere benissimo fino a 3 nm mentre secondo Intel ci sarebbero molti problemi già oltre i 5 nm.
Ogni step evolutivo non apporta una riduzione di un solo nm alla produzione, altrimenti si potrebbe andare avanti ancora per molti anni. Il prossimo step è rappresentato dalla realizzazione di chip a 10 nm. Stando a quanto dichiarato da Samsung, i test su tale scala di produzione sono già incominciati e promettono bene. Se tutto andrà secondo i piani, la produzione di massa utilizzando tale processo produttivo potrebbe incominciare già a partire dalla seconda metà del prossimo anno.
Sono molte le aziende interessate alla tecnologia di Samsung
Ad essere interessate per questa tecnologia non è solo Samsung, anzi. Il colosso coreano è uno dei maggiori fornitori di chip al mondo, con aziende del calibro di Apple, Acer, Dell ecc. che si riforniscono sistematicamente da esso. Restringendo il cerchio solo su Apple, potremmo vedere equipaggiato un chip a 10 nm su un ipotetico iPhone 8.