Un team di ricercatori ha identificato una molecola mai rilevata prima, chiamata anione cloronitramide, presente nell’acqua potabile trattata con clorammine. Questa sostanza, invisibile agli strumenti scientifici per decenni, rappresenta un nuovo sottoprodotto della disinfezione dell’acqua.
Cosa sappiamo del cloronitramide
- Composizione chimica: L’anione cloronitramide è una molecola carica negativamente, composta da un atomo di cloro, due di azoto e due di ossigeno.
- Origine: È un sottoprodotto delle clorammine, utilizzate per la disinfezione dell’acqua in alternativa al cloro, che tende a produrre sottoprodotti dannosi in quantità maggiori.
- Concentrazione rilevata: La sostanza è stata trovata in quantità fino a 100 microgrammi per litro in alcuni sistemi idrici statunitensi, superando i limiti normativi di 60-80 microgrammi per litro stabiliti per altri sottoprodotti della disinfezione.
Perché è rilevante?
Gli scienziati devono ancora effettuare studi tossicologici diretti per valutare i potenziali effetti sulla salute umana. Tuttavia, secondo il ricercatore Oliver Jones, è improbabile che le concentrazioni rilevate rappresentino un rischio immediato, almeno sulla base dei dati attuali.
Nonostante ciò, la scoperta evidenzia la complessità del trattamento dell’acqua potabile e l’importanza di monitorare i sottoprodotti chimici che possono formarsi durante il processo di disinfezione.
Il prossimo passo
- Tossicologia: Studi futuri si concentreranno sull’analisi tossicologica del cloronitramide per capire meglio il suo impatto sulla salute umana.
- Monitoraggio: Aumentare la sorveglianza dei sistemi idrici trattati con clorammine per valutare la distribuzione della sostanza.
La scoperta del cloronitramide sottolinea la necessità di un costante aggiornamento nelle tecniche di analisi dell’acqua potabile. Sebbene l’esposizione attuale sembri essere sicura, questa “sostanza chimica fantasma” rappresenta un promemoria sull’importanza di una scienza dinamica per proteggere la salute pubblica.
L’articolo scientifico completo è disponibile su Science per approfondire questa rilevante scoperta.
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