È in fase di test un nuovo farmaco che potrebbe combattere efficacemente sei diversi tipi di tumore. Si tratta di un farmaco con un approccio soprannominato “cavallo di Troia”, bastato su un anticorpo tossico, usato come arma contro il tumore.
I ricercatori dell’Istituto di Ricerca sul Cancro di Londra, insieme al Royal Marsden NHS Foundation Trust, hanno testato questo nuovo trattamento su 147 pazienti, in uno studio clinico per testare i benefici, i rischi ed i possibili effetti collaterali di questa nuova terapia.
Il farmaco che agisce con meccanismo “cavallo di Troia”
Il farmaco è stato chiamato Tisotumab Vedotin (TV), ed è costituito da un anticorpo monoclonale accompagnato da un componente citotossico che uccide le cellule tumorali.
L’anticorpo presente nel farmaco non viene attaccato dalle cellule sane, mentre le cellule tumorali lo riconoscono come un fattore che le invoglia ad attaccarlo per sfruttarlo per la loro crescita. In questo modo le cellule tumorali lo attaccano, venendo a loro volta aggredite dal composto citotossico. Questa sostanza presente nel farmaco è la Monometil Auristatina E, che impedisce alle cellule tumorali di riprodursi.
Come afferma l’oncologo Johann de Bono, questo trattamento agisce con un meccanismo del tutto nuovo, dove l’anticorpo agisce da cavallo di Troia, attirando a se le cellule tumorali, per poi colpirle con la citotossina.
Questo farmaco potrebbe essere utilizzato per combattere diversi tipi di tumore, come ad esempio quello alla cervice, alle ovaie, alla vescica, all’endometrio, all’esofago ed al polmone.
I test effettuati sui pazienti hanno dato esiti positivi
Nei test effettuati sui pazienti, le risposte maggiormente positive si sono riscontrate nei pazienti con cancro alla vescica. Il 27% dei volontari ha riportato una stabilizzazione della malattia. Mentre i risultati minori si sono ottenuti per il tumore all’endometrio, solo il 7% dei casi ha avuto un miglioramento.
Per il futuro i ricercatori ed i medici del team sperano di poter aumentare le sperimentazioni. Per il momento i test procedono lentamente. Le prime prove cliniche sono iniziate nel 2013 con appena 27 pazienti. Nei primi volontari si sono registrati, dopo un anno e mezzo dal trattamento, effetti collaterali come diabete di tipo 2, febbre ed infiammazione della mucosa.
I ricercatori hanno quindi proceduto abbassando i dosaggi del farmaco. Anche così però sono stati registrati effetti collaterali, anche se più lievi, come epistassi, affaticamento e nausea. Per molte persone che vedono messa in gioco la propria vita, si tratta comunque di effetti collaterali decisamente sopportabili.
Come ha affermato Bono, “la TV ha effetti collaterali gestibili, e abbiamo visto alcune buone risposte nei pazienti con tumore in stadio avanzato che era stato pesantemente pre-trattato con altri farmaci e che non avevano più altre opzioni”.
Le successive fasi della sperimentazione
La Fase 1 dei test, lascia ora il posto alla Fase 2. In questa seconda fase i ricercatori sperano di poter espandere la sperimentazione ad altri tipi di tumore, come quello al pancreas. Inoltre cercheranno di rendere il trattamento un secondo approccio al tumore al collo dell’utero, nel caso che i trattamenti iniziali non abbiano successo.
I ricercatori sperano di completare questa seconda fase di test e passare ad una terza fase, in cui l’efficacia del farmaco venga confrontata con trattamenti simili.
Purtroppo il farmaco non sarà disponibile in tempi brevi, poiché le sperimentazioni richiedono tempo e denaro. Ma ci sono comunque buone speranze per il futuro in questo diverso approccio al trattamento del tumore.