Il recente test portato avanti dal programma spaziale indiano ha sottolineato come stiamo commettendo gli stessi errori ancora e ancora. Come sulla Terra siamo responsabili di aver creato enormi quantità di spazzatura tanto da creare intere isole grosse come nazioni negli oceani, anche nello spazio stiamo facendo lo stesso. La spazzatura che attualmente galleggiando nella nostra orbita non è solo un fallimento legato alla nostra tecnologia, e a diversi altri fattori, ma anche un grosso problema.
Mentre tutto questo necessità di una soluzione è anche vero che al momento sembrerebbe esserci altre priorità come la spazzatura che si forma all’interno della Stazione Spaziale Internazionale. La stazione è abitata tutto l’anno e la gestione degli scarti è di fondamentale importanza visto il poco spazio. Nel tentativo di cercare delle soluzioni la NASA ha indotto un concorso a premi per la migliore idea incentrata su questo.
Riciclare e fornire energia
La richiesta dell’agenzia spaziale statunitense, insieme alla società nota come NineSigma, era quella di trovare un sistema per raccogliere e portare la spazzatura all’interno di un reattore; non si tratta solo di bruciare i detriti, ma riciclarli per produrre energia riutilizzabile. Il primo premio di 10.000 dollari l’ha vinto Aurelian Zapciu dalla Romania. La sua idea consisteva in dei eiettori azionati da delle camme i quali spostano la spazzatura attraverso un sistema dove viene processata mentre lo scarto viene bruciato nel reattore.
A seguire troviamo Derek McFall dagli Stati Uniti il quale ha vinto 2.500 dollari grazie ad un sistema di gestioni di rifiuti in microgravità. Il tutto si basa su una tramoggia la quale attrae i rifiuti solidi mentre dei flussi d’aria controllano quelli liquidi e gassosi. All’ultimo gradino del podio troviamo Ayman Ragab Ahmed Hamdallah dell’Egitto. L’uso di una pistola che usa getti d’aria per comprimere la spazzatura per facilitare lo spostamento gli ha fatto vincere sempre 2.500 dollari.
Ecco la dichiarazione di uno dei giudici del concorso della NASA: “La sfida ha prodotto idee innovative e che non avevamo ancora considerato. Non vedo l’ora di approfondire ulteriormente queste idee e spero che contribuiranno alle nostre missioni spaziali umane.”