Nessun errore nel titolo del post, nessuna bufala, ma una vera e propria notizia dell’ultim’ora che avvisa della necessità di adottare contromisure nei confronti di un’app Spotify affetta da un pericoloso bug che riduce considerevolmente la vita utile del nostro disco SSD, a causa di un incremento significativo dei cicli di scrittura delle celle per i sistemi Windows, Mac e Linux correlati all’applicazione.
Gli utenti PC, da qualche tempo hanno il privilegio di poter contare sull’utilizzo del popolare servizio streaming musicale online fornito da Spotify, grazie ad un’applicazione dedicata che gira all’interno dei previsti sistemi Windows, Mac e Linux che, in ultimo, sono sottoposti ad un serio stress da scrittura che causa la prematura morte dei correlati dischi SSD di sistema, che vedono progressivamente ridotto il loro ciclo di vita.
Le prime segnalazioni al riguardo ci giungono da parte di alcuni utenti che, nel mese di Giugno 2016, hanno lamentato un funzionamento quanto meno anomalo della piattaforma a danno della vita media dei loro supporti, sottoposto in questo caso ad un serio stress. In meno di un’ora, volendo entrare nel dettaglio, sono stati scritti oltre 10GB di dati, anche in fase di Idle SSD. Una situazione che per un disco a stato solido risulta perlomeno deleteria.
Una quantità, giusto per farci un’idea, che cicla giornalmente qualcosa come 700GB di dati in scrittura. Come noto, le celle di un SSD hanno un ciclo di riscrittura limitato ad un numero finito di volte e si indica attraverso un parametro definito come TBW, ovvero sia il numero di byte massimo scrivibile prima che il nostro disco dia forfait. Una situazione, quella creata da Spotify Windows, Mac e Linux, che rende bene l’idea su quanto sia facile perdere in maniera definitiva il nostro disco prima del previsto.
Per fare un classico esempio, un Samsung SSD 850 Evo con taglio da 250GB dichiara un TBW di 75TB. Ciò significa, dati alla mano, che con una scrittura di 20GB al giorno il nostro disco possa scrivere e riscrivere dati per 10 anni. Con 700GB al giorno, invece, l’aspettativa media di vita di un SSD scende in maniera clamorosa a meno di 4 mesi.
Ma il problema dove sta? Pare che il bug sia sopraggiunto a causa di uno o più file appartenenti al database Spotify, tra cui mercury.db.
Aggiornamento
Allo stato attuale Spotify 1.0.42 ha rilasciato l’aggiornamento. Nel caso in cui non possiate provvedere all’upgrade, è vivamente consigliata la disinstallazione, onde evitare di perdere una volta per tutte il vostro disco.