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Squali monitorati con i droni e l’intelligenza artificiale

Nel sud della California nasce SharkEye, un innovativo sistema che utilizza i droni e l’intelligenza artificiale per monitorare gli squali e le spiagge, con lo scopo di renderle sicure per i bagnanti, come anche per gli squali.

 

Le pericolose presenza vicino alla riva

Grazie al loro costante monitoraggio, SharkEye ha intenzione di pubblicare continui rapporti sulla eventuale presenza di squali, così che surfisti e bagnanti possano conoscere in anticipo l’eventuale rischio nelle diverse aree della California del sud.

Il sistema è infatti in grado di rilevare se ci siano degli squali che si stanno avvicinando troppo alla riva e che quindi rendono a rischio le acque per i bagnanti e i surfisti. In genere ad avvicinarsi maggiormente alla riva sono giovani esemplari di grandi squali bianchi. Sembra infatti che questi giovani squali preferiscano le acque più basse e calde vicino alla costa.

Il progetto di SharkEye nasce dal laboratorio del dottor McCauley e combina l’utilizzo di droni e le tecnologie di intelligenza artificiale. Di quest’ultimo aspetto si è occupata, in collaborazione con il team di SharkEye, la società guidata da Marc Benioff, la Salesforce. Alla collaborazione hanno partecipato anche scienziati informatici della San Diego State University.

 

Droni e intelligenza artificiale per avvertire i bagnanti della presenza di squali

Attualmente il progetto è stato testato nella contea di Santa Barbara, sulla spiaggia di Padaro Beach, una zona molto popolare tra i turisti e i surfisti, ma anche molto frequentata dagli squali bianchi. Il progetto SharkEye prevede il volo programmato di droni su rotte stabilite, mantenendosi a circa 36 metri di altitudine. In questo modo sarà possibile coprire zone più ampie dell’oceano in modo più veloce.

Mentre i doni compiono il loro percorso programmato, un pilota di droni monitora l’intero volo in tempo reale e quando viene individuato uno squalo viene inviato un messaggio di testo a un gruppo di 36 persone che si sono registrate per ricevere avvisi sugli squali, come bagnini, istruttori di surf e proprietari di case sulla spiaggia.

Nel frattempo i video dei droni registrati vengono inseriti in un modello computerizzato, che combina il filmato con altri dati come la temperatura dell’acqua e le informazioni sulla migrazione, gli accoppiamenti e l’abbondanza di prede degli squali, così da poter sviluppare un rapporto di previsione del rischio di presenza degli squali per cercare di mantenere gli oceani il più sicuri possibile.

Il dottor McCauley ha affermato che il team di SharkEye sta attualmente lavorando per poter programmare l’invio di diversi tipi di avvisi per avvertire le persone di eventuali rischi prima che entrino in acqua.

Si tratta di un progetto dunque molto importante visto che ultimamente, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici, aumenta il numero degli squali vicino alle coste della California. Per fortuna al momento, nonostante sia la popolazione di squali che il numero di bagnanti sono in aumento, ci sono stati soltanto 118 attacchi di squali dal 2000 ad oggi, che hanno portato alla morte di 6 persone.

Per evitare che simili episodi possano ripetersi in futuro, ecco che arriva il mini esercito di piccoli droni ripper di SharkEye, che combinano le loro osservazioni con l’intelligenza artificiale per permettere ai bagnini di avere una rapida panoramica della situazione in acqua e dei potenziali pericoli in agguato sotto la superficie. Finora sembra che i droni, specialmente se combinati con l’IA, siano uno strumento molto efficiente per individuare i predatori marini e per aiutare a mantenere i bagnanti al sicuro.

Foto di PIRO4D da Pixabay

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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