Microsoft Surface Pro 5 rappresenterà la prossima generazione di ibridi due in uno della software house di Redmond. Il successo dovuto alle passate implementazioni di design, introdotte con la generazione precedente, a quanto pare, si riproporrà ancora in chiave Surface 5, con una spinta in più da fornirsi con l’ausilio dei microprocessori di ultima generazione ad architettura Kaby Lake.
Paul Thurrott, noto esperto del mondo Microsoft, ha fornito alcuni dettagli specifici in merito alle future piattaforme che incontreremo nel corso dei prossimi mesi per il mercato top degli ibridi 2-in-1. Oltre le nuove dotazioni per le CPU, in sostituzione delle soluzioni SkyLake di Surface Pro 4, troveremo ancora una volta il connettore proprietario magnetico per l’alimentazione del device e la ricarica.
Manca, quindi, l’implementazione per il connettore USB Type-C reversibile che, in questo caso, avrebbe portato la possibilità di interfacciare anche altre periferiche esterne aventi il medesimo sistema di connessione.
Surface Pro 5 will not change the Surface Connect power connector, I was just told. Kaby Lake, nothing dramatic.
— Paul Thurrott (@thurrott) April 6, 2017
La scelta, fondamentalmente, sarebbe da ricondurre al fatto che l’azienda non vuole perdere la compatibilità con il set di accessori proposti a corredo con i Surface Pro 4, come la docking station, basata nativamente su questo tipo di interfaccia di collegamento.
Il fatto di voler mantenere inalterati i caratteri tipici dei device si applica anche a livello di design. Di fatto, ci troviamo di fronte a sistemi che ereditano i caratteri estetici e costruttivi tipici delle generazioni Surface Pro 3 e Pro 4.
Stesso display da 3:2 con tastiera detachable e kickstand posteriore, tramite il quale poter regolare l’angolazione dello schermo a piacimento sia in modalità tablet che notebook.
Siamo di certo in presenza di un’evoluzione, che vede in primo piano la potenza elaborativa delle nuove unità ad architettura Kaby Lake unitamente a nuove ottimizzazioni sui consumi. Ma, ad ogni modo, non si può certo parlare di una vera e propria rivoluzione, come quella avvenuta invece nel passaggio dai Surface Pro 2 ai Pro 3.
Un prodotto che si innova, e che si ripropone ancora una volta quale sistema preferenziale per una clientela che cerca la massima flessibilità. In molti, inoltre, si sono detti a favore di una seria riduzione dello spessore delle cornici rispetto all’attuale generazione, ed all’inserimento di un modulo SIM che consenta pieno utilizzo in mobilità, senza la necessità di hotspot. Si interverrà in tal senso? Lo scopriremo in vista di ulteriori dettagli.