La “Teflon flu,” conosciuta anche come “febbre da fumi di polimero,” è una condizione temporanea causata dall’inalazione dei fumi emessi da utensili da cucina rivestiti in Teflon quando vengono surriscaldati. Il Teflon è un marchio registrato per il politetrafluoroetilene (PTFE), un materiale antiaderente comunemente utilizzato nelle pentole e padelle. Se il rivestimento in Teflon viene riscaldato a temperature elevate (oltre i 260-350°C), può iniziare a degradarsi e rilasciare fumi tossici nell’aria, che possono provocare sintomi simili a quelli dell’influenza.
Il PTFE appartiene alla più ampia categoria dei PFAS (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche), spesso chiamate “sostanze chimiche eterne” per la loro estrema resistenza alla decomposizione. Quando una padella rivestita in PTFE viene surriscaldata oltre i 260 °C, il rivestimento inizia a degradarsi, per poi rilasciare dei vapori tossici che possono causare la Teflon flu.
Teflon flu, cos’è la malattia che arriva dalle pentole antiaderenti in cucina?
I sintomi della Teflon flu possono comparire entro poche ore dall’esposizione ai fumi e includono febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari, tosse e senso di malessere generale. In molti casi, i sintomi sono simili a quelli dell’influenza comune e possono durare da poche ore a un paio di giorni. La condizione è generalmente considerata non pericolosa e si risolve senza intervento medico, purché l’esposizione ai fumi venga interrotta. La causa della Teflon flu è l’inalazione dei fumi rilasciati quando il rivestimento in Teflon viene surriscaldato. Il Teflon inizia a rilasciare diversi tipi di gas e sostanze chimiche, come l’acido perfluoroottanoico (PFOA), che possono irritare il tratto respiratorio e portare ai sintomi sopra menzionati.
Gli animali domestici, in particolare gli uccelli, sono estremamente sensibili a questi fumi e possono subire gravi conseguenze se esposti, poiché i loro sistemi respiratori sono molto più delicati. Per prevenire la Teflon flu, è importante utilizzare correttamente le pentole rivestite in Teflon. Alcuni consigli includono:
- Non riscaldare mai una padella vuota in Teflon a fuoco alto.
- Utilizzare sempre il calore medio o basso durante la cottura.
- Non lasciare incustodite le pentole sul fornello mentre sono in uso.
- Ventilare la cucina adeguatamente utilizzando una cappa di aspirazione o aprendo finestre quando si cucinano alimenti ad alte temperature.
La Teflon flu è generalmente una condizione temporanea e non rappresenta un rischio grave per la maggior parte delle persone. Tuttavia, l’esposizione ripetuta o prolungata ai fumi potrebbe causare problemi respiratori a lungo termine. Per gli animali domestici, soprattutto gli uccelli, l’esposizione può essere letale, quindi è importante prestare molta attenzione quando si cucina in presenza di pentole in Teflon. Esistono diverse alternative più sicure sul mercato. Ad esempio, possiamo utilizzare pentole in acciaio inossidabile, ghisa, ceramica o con rivestimento antiaderente senza PTFE e PFOA. Questi materiali non emettono fumi tossici quando vengono surriscaldati e sono altrettanto efficaci nell’evitare che il cibo si attacchi.
Consigliabile prendere precauzioni per evitare l’esposizione ai fumi tossici
Negli ultimi anni, l’industria delle pentole ha preso provvedimenti per ridurre i rischi associati al Teflon, in particolare limitando l’uso del PFOA nella produzione. Molte aziende oggi producono pentole “PFOA-free,” che sono considerate più sicure. Tuttavia, il PTFE è ancora comunemente utilizzato, quindi è fondamentale adottare misure di sicurezza per evitare il surriscaldamento delle pentole.
Sebbene non rappresenti generalmente un rischio grave per la salute umana, è comunque consigliabile prendere precauzioni per evitare l’esposizione ai fumi tossici. Usare pentole alternative, monitorare attentamente la temperatura durante la cottura e assicurarsi che la cucina sia ben ventilata sono modi efficaci per ridurre il rischio di contrarre la Teflon flu e mantenere un ambiente di cottura più sicuro.