Thor è un nuovo concept smartphone modulare nato dall’idea di Hege, un personaggio piuttosto noto dell’ambiente mobile degli smartphone di concetto. Il nuovo prodotto, secondo quanto riportato dalle pagine di AndroidHeadLines, erediterebbe quelle che sono le caratteristiche di modularità tipiche del Google Project Ara adattandole tuttavia ad una visione decisamente desktop del dispositivo che, a tal fine, risulta più “assemblabile” che modulare in senso stretto. Vediamolo insieme.
Thor, lo smartphone che si assembla
Colui che ha provveduto alle realizzazione del concept riprende i termini prettamente tipici dell’ambiente dei Personal Computer traslandoli in ambito mobile attraverso il suo nuovo smartphone componibile Thor. Si parla di Big Tower per quanto concerne l’indicazione dei 5.5 pollici, Mid Tower per i 5 pollici e 4.7 per il Mini Tower.
Rispetto al Project Ara, il nuovo smartphone richiede una certa dose di praticità in qualità di assemblatore ed una certa esperienza sul campo considerando anche che ogni specifico componente ha la propria posizione predefinita da cui svolge le proprie funzioni e può essere sostituito solo con un componente compatibile. Ciò che varia sono le caratteristiche tecniche.
Decisamente un prodotto che, per quanto possa essere accomunato ad uno dei moderni FariPhone 2 e Project Ara, appartiene ad un ambiente a se stante e che fa delle personalizzazioni il suo cavallo di battaglia considerando che ogni aspetto hardware del sistema può essere plasmato a piacere dell’utente.
Tanto per citare alcuni esempi, sarebbe potenzialmente possibile intervenire per un futuro upgrade della fotocamera integrandone una con un sensore più avanzato, nuovi tasti fisici a sfioramento e perfino al forma del vetro del display e la tecnologia del pannello. E questi sono solo alcuni esempi pratici.
Una soluzione che ben si presta a tutti coloro che sono dediti non solo al modding del proprio sistema ma anche ad un costante upgrade tecnico volto a migliorarne nel tempo la compatibilità con i nuovi standard previsti per le moderne piattaforme mobile smartphone.
Leggi anche: Smartphone modulare, primo benchmark per Project Ara
Quando ci arriveranno Apple e Samsung?
Su Apple non ci pronunciamo, perché ha sempre ragionato su un “recinto chiuso” per i suoi prodotti. Samsung invece potrebbe essere più aperta a un discorso del genere, cioè a uno smartphone assemblabile. Sappiamo che da anni sta lavorando al device flessibile, ma anche un’idea del genere potrebbe essere il futuro di questi dispositivi. Immaginate un Galaxy S8 modulare (e come abbiamo visto Lenovo ha già presentato Moto Z), capace di avere moduli aggiuntivi che ne migliorano fotocamera, prestazioni e batteria. Anche LG si sta già muovendo su questo sentiero con il suo G5. Attualmente però non e ne sono su Samsung, a meno che non stia lavorando in gran segreto. Mai dire mai.
E voi che cosa ne pensate del nuovo concetto di modularità e personalizzazione applicato al comparto smartphone? Preferite acquistare di volta in volta un nuovo prodotto o preferireste concentrare la vostra attenzione sullo specifico componente al fine di incrementarne le potenzialità di utilizzo riducendo sprechi, costi d’acquisto e problemi di assistenza tecnica? Lasciateci pure tutte le vostre opinioni in proposito evidenziando, eventualmente, quelli che secondo voi sono i pregi ed i difetti di queste nuove tipologie di adozione tecnica. Utilizzate il box commenti in calce al post.