Titanic: da gigante dei mari a mangime per microrganismi acquatici

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Il Titanic giace ancora infondo all’Atlantico, per l’esattezza a largo della costa di Terranova in Canada ad una profondità di 3.810 metri. Il suo stato, com’è facile immaginarsi, non è neanche lontanamente paragonabile ai fasti di una volta, ma nonostante continua ad affascinare il mondo. Prima era l’opulenza con con cui il transatlantico era stato arredato mentre adesso è lo scheletrico relitto a suscitare un misto di emozioni particolari. Sono passati quindici anni dalla prima volta che l’uomo ha fatto visita a questi resti, ma le immagini più recenti sono di appena qualche giorno fa.

Come ci si aspetterebbe da un luogo così remoto, la natura sta facendo il suo corso e il sale insieme alle correnti sta via via corrodendo lo scafo e tutto quello che era rimasto all’interno della nave. Questo fenomeno non è causato soltanto da tali elementi, ma di mezzo ci sono anche dei particolari organismi. Si tratta di esserini mangia metallo i quali stanno contribuendo a regalare al Titanic l’aspetto tenebroso che vediamo nelle immagini.

 

Titanic: casa per i pesci

La natura si adatta e dall’essere diventato un ospite indesiderato i pesci hanno iniziato ad apprezzare il relitto tanto che per molti ne è diventato la casa. Si tratta di un rifugio per un numero notevolmente diverso di specie le quali lo usano per riposarsi senza doversi preoccupare di eventuali predatori. Purtroppo per loro però il Titanic potrebbe scomparire a breve. L’azione di questi microrganismi unito all’effetto del sale e dei vortici marini dovrebbe far degradare l’intera carcassa entro, o poco dopo, il 2030.

Una dichiarazione di Park Stephenson, storico del Titanic: “L’area di degrado più scioccante è stata il lato di dritta dei quartieri degli ufficiali, dove si trovavano i quartieri del capitano. La vasca da bagno del Capitano è un’immagine preferita degli appassionati del Titanic, e ora non c’è più. L’intero buco del ponte su quel lato sta crollando portando con sé le cabine e il deterioramento continuerà ad avanzare.”

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