Twitter continua le fasi di controllo e sospensione account a seguito di una serrata campagna di controlli che ha preso il via nel secondo semestre del 2015 e che ha portato, nel periodo, ad un’iniziale disfacimento di 125.000 account utente, cui si sommano oggi altri 235.000 profili che portano a 360.000 il totale degli account Twitter sospesi per attività terroristica. Questo quanto riportato su DigitalTrends in queste ore.
La società di San Francisco responsabile della gestione e del corretto funzionamento del micro-blog, nella giornata di ieri, ha riferito di aver provveduto, nel corso degli ultimi sei mesi, all’interruzione di servizio nei confronti di oltre 235.000 profili Twitter con la motivazione legata al terrorismo online.
La sfida è ardua, tant’è vero che filtrare tutto il traffico di rete risulta davvero difficile e, al momento, non vi è algoritmo in grado di scardinare la minaccia. La lotta al terrorismo, ad ogni modo, prosegue per la sua strada, anche se Twitter è stata più volte accusata del fatto di aver mostrato davvero poco impegno nella lotta contro la nuova minaccia internazionale.
Global efforts to silence #Daesh online are bearing fruit.#UnitedAgainstDaesh pic.twitter.com/InNXnYUmEj
— مركز صواب (@sawabcenterAR) July 13, 2016
All’inizio dell’anno, comunque, alti esponenti della Casa Bianca e dirigenti di primo piano appartenenti a Facebook, Google e Twitter si sono incontrati al fine di discutere le contromisure necessarie per il contenimento della minaccia e la repressione sulla diffusione del materiale estremista online. Incontri simili hanno avuto luogo anche in Francia, il paese che, più di tutti negli ultimi 18 mesi, ha subito le angherie di un regime estremista.
Nel post rilasciato ieri da Twitter Corporation è stato riferito che le sospensioni su base quotidiana sono in crescita dell’oltre 80% rispetto all’anno precedente, con picchi di massima registrati a seguito di ogni attacco. L’importante è, ad ogni modo, accelerare i tempi di sospensione degli account Twitter che violano la policy e rischiano pertanto di accumulare sempre più seguaci in tempi brevi.
Il servizio, inoltre, garantirà la totale estromissione dell’utente incriminato che, pertanto, non potrà avvalersi della possibilità di creare immediatamente un nuovo profilo o sfruttare quello precedentemente creato. Anche se, in merito, la società non ha rilasciato alcun ulteriore dettaglio. L’impatto positivo, inoltre, dovuto alla stretta collaborazione con le altre piattaforme social e le forze dell’ordine, sta incrementando la capacità di perseguire e limitare sul nascere gli attacchi terroristici a seguito degli accertamenti previsti dalle partnership.
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Nonostante tutti questi sforzi e le collaborazioni, però, si riconosce una certa difficoltà nel seguire le azioni degli account estremisti. Ad ogni modo l’impegno profuso da Twitter e dalle altre piattaforme di collaborazione lasciano ben sperare sul possibile contenimento delle operazioni jihadiste contro il popolo occidentale. Voi che cosa ne pensate? Le società si stanno realmente impegnando sulla questione o si potrebbe fare di più?