Ultima Thule, la nuova missione della NASA e di una sua navicella

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Apparentemente la NASA vuole concludere l’anno appena passato con un nuovo record. La nuova missione che dovrebbe concludersi proprio a capodanno punta ad un oggetto nelle vicinanze, per così dire, dell’orbita di Plutone. La navicella incaricata di tutto questo è flybly e se raggiungerà Ultima Thule, questo il nome della misteriosa roccia spaziale grosso come una montagna, allora quest’ultimo potrà essere considerata come l’oggetto più lontano dalla Terra a cui l’uomo ha fatto “visita”.

La scoperta risale al 2014 e di fatti il suo nome all’interno dell’ambiente scientifico è 2014 MU 69. Prima di quell’anno diverse missioni sono state quasi in procinto di scovarlo, ma la tecnologia dell’epoca lo ha impedito. Già nel 2006 New Horizons era sul punto di inquadrarlo, ma non c’era un metodo affidabile per farlo e neanche nel 2009 ci riuscirono quando venne puntato il Telescopio Spaziale Hubble in quella direzione.

 

Ultima Thule, un oggetto a quasi 6 miliardi e mezzo di chilometri dalla terra

Questo oggetto si presume essere un oggetto rimasto identico dai tempi della creazione del sistema solare, una reliquia che potrebbe illuminarci sulla storia prima della nostra esistenza. Proviene da quella che è definita come Kuiper Belt Objects; è una larga cintura costellata di detriti in cui è presente anche Plutone e in cui la luce del Sole fa fatica ad arrivare.

Il primo approccio sarà incentrato sull’aspetto esteriore dell’oggetto e più specificamente se presenta una superficie lisca o costellata da altri detriti più piccoli. I segnali che partiranno dalla navicella ci metteranno circa 6 ore ad arrivare sulla Terra, alla NASA.

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