Una startup britannica, Real Ice, ha ideato un piano ambizioso per contrastare il drammatico scioglimento del ghiaccio marino artico, un fenomeno aggravato dal cambiamento climatico. Il progetto prevede di ispessire artificialmente il ghiaccio, pompando acqua di mare nelle sacche d’aria della neve che ricopre la calotta glaciale. Questo processo, che facilita la formazione di nuovo ghiaccio, potrebbe contribuire a salvaguardare la regione e le specie che vi abitano, come orsi polari e foche.
Il metodo si basa su un concetto proposto nel 2016 da Steven Desch, professore dell’Arizona State University, e recentemente testato da Real Ice nell’Artico canadese. Le prime prove sul campo hanno dimostrato che è possibile ispessire la calotta glaciale di 50 centimetri, con ulteriori 25 centimetri di crescita naturale del ghiaccio osservata successivamente.
L’obiettivo di Real Ice è ora quello di espandere il progetto su larga scala. La startup prevede di utilizzare 500.000 droni sottomarini, capaci di perforare il ghiaccio e pompare acqua su aree vaste fino a un milione di chilometri quadrati. Il costo stimato di questo intervento è di 6 miliardi di dollari all’anno, e il finanziamento potrebbe arrivare da governi o tramite la vendita di “crediti di refrigerazione” simili ai crediti di carbonio.
Nonostante i segnali promettenti, il piano di Real Ice non è privo di critiche. Esperti di geoingegneria e conservazione ambientale sollevano dubbi sulla fattibilità tecnica e sull’impatto ecologico di un progetto di questa portata. Julienne Stroeve, dell’University College di Londra, ha espresso il suo scetticismo, evidenziando il fabbisogno energetico necessario per realizzare l’idea su larga scala e i potenziali danni alla fauna artica, come gli orsi polari, che utilizzano la neve per costruire rifugi per i loro cuccioli.
Nonostante queste preoccupazioni, Real Ice proseguirà con un esperimento su vasta scala previsto per novembre, con l’obiettivo di ottimizzare il processo di rafforzamento del ghiaccio. Il successo di questo progetto potrebbe rappresentare una delle soluzioni più innovative per contrastare il rapido scioglimento del ghiaccio artico, anche se rimangono aperte questioni cruciali su costi, fattibilità e impatti a lungo termine.