Il consumo di pesce e frutti di mare è fondamentale per una dieta sana ed equilibrata, grazie all’apporto di proteine, grassi sani, vitamine e minerali. Tuttavia, questi alimenti possono anche nascondere rischi per la salute, come allergie e intossicazioni alimentari causate dalla presenza di tossine pericolose. Per contrastare questo problema, un team di ricercatori della Facoltà di Scienze dell’Università di Minho ha sviluppato un biosensore elettrochimico capace di rilevare e quantificare tossine e allergeni nei prodotti ittici.
Come funziona il biosensore elettrochimico?
Questo innovativo dispositivo consente di eseguire analisi direttamente sul luogo di produzione, evitando il ricorso a laboratori di analisi certificati. Si tratta di un sistema simile a quello utilizzato per misurare i livelli di glucosio nei diabetici: economico, rapido e altamente portatile. Il sensore permette di individuare la presenza di sostanze pericolose in tempo reale, contribuendo alla prevenzione di problemi di salute legati al consumo di pesce contaminato.
Rilevamento della tossina TTX e allergeni
Il biosensore sviluppato è il primo del suo genere in grado di individuare la tossina TTX (tetrodotossina), una sostanza estremamente tossica, 100 volte più letale del cianuro. Oltre alla TTX, il sensore può essere adattato per rilevare allergeni specifici come la parvalbumina, il principale responsabile delle reazioni allergiche al pesce.
Un vantaggio per l’industria ittica e i consumatori
L’adozione di questo biosensore offre molteplici benefici:
- Maggiore sicurezza alimentare: riduce il rischio di consumo di prodotti contaminati.
- Riduzione degli sprechi: se un lotto risulta contaminato, la produzione può essere fermata tempestivamente.
- Miglior controllo qualità: le industrie ittiche possono monitorare con maggiore efficacia la sicurezza dei loro prodotti.
- Facilità d’uso: grazie alla portabilità e alla rapidità delle analisi, il dispositivo può essere impiegato direttamente dagli operatori del settore.
Verso un futuro più sicuro nel settore alimentare
L’innovazione introdotta dai ricercatori dell’Università di Minho rappresenta un passo avanti significativo nella prevenzione di allergie e intossicazioni alimentari. L’uso di biosensori elettrochimici nel settore ittico potrebbe diventare una prassi comune, garantendo ai consumatori prodotti più sicuri e di qualità.
L’integrazione di questa tecnologia nei processi produttivi potrebbe rivoluzionare il settore alimentare, offrendo un nuovo standard di sicurezza e prevenzione. Sarà interessante vedere come il mercato e le normative risponderanno a questa innovazione, con la speranza di una sua diffusione su larga scala.
Foto di Gábor Szűts su Unsplash