Il vaiolo delle scimmie sembra ormai il problema principale a livello sanitario, soprattutto in certi paesi. L’aumento di casi continuo da ormai un paio di mesi ha attirato sempre più l’attenzione degli esperti, delle autorità sanitarie e dei governi. Il risultato è che gli studi in merito sono tanti e le scoperte ci sono. I nuovi dati mostrano come la principale via di trasmissione del virus in questione è quella col contatto pelle a pelle.
Lo studio pubblicato sul The Lancet ha preso in esame diversi pazienti ospedalizzati, non gravi, in tre ospedali tra Madrid e Barcellona. Si parla di 181 casi e 174 casi di questi era uomini. A supportare il contatto diretto e l’attività sessuale non protetta riguarda il tipo di lesioni compatibili con tali eventi e con il vaiolo delle scimmie, lesioni diversi dai casi endemici africani.
Vaiolo delle scimmie: contatto diretto e rapporti sessuali
Nel 78% dei casi, le lesioni cutanee compatibili con il vaiolo delle scimmie si trovavano nella zona anale e genitale, nel 43% nella zona periorale. In aggiunta a questo, 43 individui avevano proctite, 19 tonsilliti, 15 infiammazioni al pene e 6 ascessi.
Le parole di uno degli autori dello studio, il dottor Micheal Marks, professore alla London School of Hygiene & Tropical Medicine: “Più comprendiamo il virus del vaiolo delle scimmie e come si diffonde, meglio possiamo diagnosticare e curare i pazienti per tenere sotto controllo questo focolaio. Una scoperta sorprendente è stata che il virus carico, la quantità di virus presente, era più di 1.000 volte superiore nelle lesioni cutanee rispetto alle lesioni alla gola. Questo, combinato con la correlazione tra il tipo di contatto sessuale e la posizione delle lesioni, suggerisce che è molto probabile che la trasmissione sia avvenuta per stretto contatto diretto durante il sesso piuttosto che attraverso le goccioline respiratorie. Ciò indica un aumento del rischio di diffusione della malattia attraverso le reti sessuali. “