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Zoom: lo strano effetto che hanno le videochiamate sul nostro cervello

Con l’avvento della pandemia da Covid-19, le videochiamate sono diventate uno strumento essenziale per mantenere la comunicazione e la connessione con amici, familiari e colleghi. Zoom, una delle piattaforme di videoconferenza più popolari, ha visto un boom nell’uso durante questo periodo. Tuttavia, alcuni esperti stanno ora sollevando preoccupazioni riguardo a un possibile effetto collaterale delle videochiamate di Zoom sul cervello umano.

I sistemi sociali del cervello umano risultano più attivi durante gli incontri reali rispetto a quelli su Zoom. Questo perché, con la tecnologia attuale, le rappresentazioni online dei volti non sembrano avere lo stesso impatto sui circuiti neurali sociali del cervello, a differenza delle interazioni in presenza. La ricerca ha coinvolto 28 adulti di diverse età, sesso ed etnia, tutti con una visione normale. Gli strumenti utilizzati per monitorare l’attività cerebrale durante le conversazioni comprendevano la spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNIRS), l’elettroencefalografia (EEG) e gli eye tracker.

Cervello umano, le videochiamate di Zoom possono influenzarlo

L’uso prolungato di videochiamate può portare a una forma di affaticamento cognitivo noto come “Zoom fatigue”. Questo fenomeno è caratterizzato da una sensazione di stanchezza mentale e fisica, spesso accompagnata da una concentrazione della concentrazione e della capacità di mantenere l’attenzione. Gli esperti suggeriscono che questo potrebbe essere causato dalla costante necessità di focalizzare l’attenzione sullo schermo e di decodificare i segnali non verbali attraverso una telecamera.

Durante una videochiamata, gran parte delle informazioni non verbali, come l’espressione facciale e il linguaggio del corpo, possono essere limitate o distorti. Questo può creare una sensazione di distanza e di disconnessione tra i partecipanti, influenzando la qualità della comunicazione e sul senso di empatia reciproca. Nelle videochiamate con molteplici partecipanti, è comune visualizzare una “galleria di volti” che mostra le webcam di tutti i partecipanti contemporaneamente. Questa disposizione può creare un senso di sovraccarico sensoriale e aumentare la sensazione di invasione dello spazio personale, contribuendo ulteriormente alla sensazione di affaticamento.

Nelle interazioni faccia a faccia, ci sono spesso pause e momenti di silenzio che contribuiscono alla fluidità della conversazione. Nelle videochiamate, queste pause possono essere percepite come imbarazzanti o come segnali di disconnessione, spingendo le persone a cercare di riempire ogni momento con parlato continuo, aumentando ulteriormente la fatica mentale. L’effetto collaterale delle videochiamate di Zoom sul cervello umano solleva preoccupazioni riguardo alla salute mentale delle persone. L’affaticamento cognitivo e la sensazione di disconnessione possono contribuire allo stress e all’ansia, soprattutto per coloro che devono partecipare a numerose videochiamate nel corso della giornata lavorativa.

Esistono alcune strategie che le persone possono adottare per mitigare l’effetto collaterale delle videochiamate. Queste includono la programmazione delle pause tra le chiamate, la limitazione del numero di partecipanti nelle videoconferenze e l’uso di strumenti di comunicazione alternativi quando possibile. Mentre le videochiamate sono diventate un elemento essenziale nella nostra società connessa, è importante riconoscere e affrontare gli effetti collaterali che possono avere sul cervello umano. L’adozione di strategie per mitigare l’affaticamento da videochiamata e promuovere la comunicazione efficace è fondamentale per preservare la salute mentale e il benessere delle persone che dipendono da queste tecnologie per mantenere la connessione con gli altri.

Immagine di rawpixel.com su Freepik

Annalisa Tellini

Musicista affermata e appassionata di scrittura Annalisa nasce a Colleferro. Tuttofare non si tira indietro dalle sfide e si cimenta in qualsiasi cosa. Corista, wedding planner, scrittrice e disegnatrice sono solo alcune delle attività. Dopo un inizio su una rivista online di gossip Annalisa diventa anche giornalista e intraprende la carriera affidandosi alla testata FocusTech per cui attualmente scrive

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