Secondo recenti rumors il prossimo phablet Huawei Mate 8 avrà un display con risoluzione QHD e potrebbe utilizzare lo scanner per le impronte digitali.
La famosa azienda cinese Huawei in queste ultime settimane sembra che stia lavorando celermente per presentare il prima possibile il probabile successore dell’attuale Huawei Ascend Mate 7, un phablet android attualmente disponibile anche in Italia.
Il successore del Mate 7 ovviamente si chiamerà con molta probabilità Huawei Mate 8, e sulla falsa riga del suo predecessore utilizzerà pure lui un display molto grande, e avrà ovviamente un hardware potenziato con gli ultimi ritrovati tecnologici prodotti in casa dall’azienda cinese.
Huawei Mate 8: qualche dettaglio in più
Huawei Mate 8 innanzitutto, come avrete capito pure voi dal nome, abbandonerà la sigla Ascend (come è già accaduto con l’ultimo smartphone top di gamma P8) e avrà sempre un display da 6 pollici di diagonale ma questa volta con risoluzione QHD 2560 x 1440 pixel; in poche parole dovrebbe essere il primo dispositivo mobile di Huawei con un pannello da 2K di risoluzione.
Per gestire una simile quantità di pixel serve ovviamente anche un processore potente, e per questo Huawei Mate 8 monterà un chipset Octa-Core a 64bit Kirin 930 (sviluppato e costruito dalla stessa società cinese) affiancato da un quantitativo di memoria ram non ancora svelato, ma ipotizziamo almeno 2-3GB.
Punto forte del prossimo phablet di fascia alta della serie Mate sarà la sua multimedialità; i rumors infatti indicano una fotocamera posteriore da ben 20,7 megapixel con sensore Sony IMX220 e la possibilità di utilizzare anche un sensore per le impronte digitali; a livello di connettività pare essere sicura la presenza della connettività LTE 4G cat6 con un potenziale massimo d 300 mb/s.
Se tutto questo non vi ha sorpreso più di tanto, sottolineo che Huawei Mate 8 sarà un dispositivo compatto, e avrà il display “senza bordi”, ovvero con bordi sottili ai lati che danno la sensazione che il pannello del dispositivo occupi la quasi totalità della scocca anteriore (stiamo parlando di percentuali vicine all’80%).
Huawei Mate 8 gli ultimi rumors
Ovviamente tutte queste informazioni non sono state ancora certificate ufficialmente da Huawei, e quindi vanno prese con il giusto distacco emotivo; ancora sconosciute le informazioni che riguardano il prezzo di vendita e quando e in quali mercati l’azienda cinese lancerà il suo nuovo phablet top di gamma.
Il titolo che abbiamo scelto non è certo gentile verso una tecnologia così nuova, sperimentale e all’avanguardia come quella delle macchina self-driving, che riesce a guidare da sola, e portare i passeggeri fino a destinazione, ma la nostra “cattiveria” in questo caso è stata voluta, proprio per ragionare meglio sull’effettiva probabilità di riscontrare incidenti alla guida di un veicolo del genere.
In passato infatti, alla presentazione di questi nuovi gioiellini tecnologici, Google attraverso alcuni primi test effettuati su pista dichiarò di non aver riscontrato nessun incidente (Fonte), e visto l’intelligenza e la bassissima probabilità di errore di un sistema auto pilotato quindi, aveva alluso al fatto che gli incidenti automobilistici si sarebbero azzerati quasi del tutto, ma possiamo davvero esserne sicuri?
Ora, lungi da noi aprire una discussione sulla questione, anche perché sappiamo bene che effettivamente si tratta attualmente solo di numeri troppo esigui, e fare un’analisi sarebbe troppo superficiale essendo ancora troppo presto per parlare di statistiche in questo caso. Questi episodi però crediamo possano mostrare come in realtà anche in questo progetto, seppure teoricamente super sicuro, ci possa essere una “falla”, umana o meno, che può far scaturire un incidente, una considerazione da tenere bene a mente.
I dettagli sugli episodi
Prima di tirare somme e ragionare sugli aspetti legali della faccenda, che diventano forse il vero bandolo della matassa, cerchiamo di capire meglio per quanto è possibile i dettagli e le modalità con cui sono avvenuti questi 3 incidenti negli ultimi 6-7 mesi di test in California.
Nella Silicon valley infatti, sono state testate in questi due trimestri passati ben 42 autovetture self-driving, delle quali 3 “incriminate” sono di proprietà di Google, con il progetto sulle Lexus SUV.
Purtroppo non si sanno molti dettagli circa gli incidenti, visto che la legge vieta la rilevazione pubblica di dati del genere, ma Google ha rassicurato tutti che si tratta di errori umani, avvenuti per altro a velocità ridottissime sotto i 20 Km/h. Sicuramente crediamo a Google, ma la domanda che ci poniamo è: perché non rassicurare gli utenti rendendo questi dati pubblici?.
Si tratta di una tecnologia che prima o poi entrerà nell’uso quotidiano, e quindi avere delle statistiche dettagliate, magari condivise online, potrebbe aiutare l’azienda ad acquisire credibilità sul progetto, e gli scettici a ricredersi sulle effettive capacità di queste vetture autoguidate.
Magari il nostro appello cadrà nel vuoto, ma crediamo che una condivisione spontanea, in tempo reale, di tutte le vetture su un sito, potrebbe avere un forte impatto mediatico, e spingere anche altri stati a rendere possibile la circolazione di queste vetture in tempi più brevi. Attenderemo i prossimi mesi per capire se Google vorrà rendere pubbliche statistiche di guida e maggiore dettagli su questo esperimento, sperando che i nostri dubbi possano essere risolti.
Vivo X5 Max S sottile e con una batteria da 4150 mAh?
Vivo X5MAX S la versione più grande dello smartphone più sottile al mondo (X5Max) è un device con una batteria interna da 4000 mAh che mantiene lo stesso uno spessore molto contenuto.
Se vi piacciono i device mobili molto sottili ma non volete che il design vi porti via un bel pò di autonomia, dato che meno spessore vuol dire per la maggior parte dei casi anche una batteria meno potente, potete utilizzare come punto di riferimento un phablet in arrivo, almeno in Cina, nelle prossime settimane chiamato Vivo X5Max S.
Vivo X5Max S non è altro che il fratello maggiore in termini di dimensioni del display dello smartphone più sottile al mondo Vivo X5Max con i suoi 4,8 mm di spessore; la nuova versione S però otterrebbe pure lui un nuovo record: sarebbe infatti lo smartphone / phablet più sottile al mondo con una batteria interna da oltre 4000 mAh.
Vivo X5Max s il più sottile al mondo con batteria da 4150 mAh?
Vivo X5Max S si presenta infatti con uno spessore di 7,29 mm, ma al suo interno potrete sfruttare una batteria interna da 4150 mAh che vi garantirà un livello d’autonomia veramente elevato, dato che le caratteristiche hardware del prodotto rimangono di ultima generazione e quindi improntate al risparmio energetico.
Vivo X5 Max S sottile e con una batteria da 4150 mAh?
Le caratteristiche hardware principali
Il display di questo phablet android è infatti da 5,5 pollici di diagonale con risoluzione 1920 x 1080 pixel, monta un processore Octa-Core a 64bit con chipset Mediatek MT6752 affiancato da 2GB di memoria ram e 16GB di memoria interna, che comunque sarà aggiornabile grazie allo slot per microSD fino a 128GB.
A livello multimediale troviamo un accoppiata di fotocamere che sembrano ormai standardizzate nel panorama degli smartphone di fascia media alta, ovvero una fotocamera posteriore da 13 megapixel con autofocus e flash led e una fotocamera anteriore da 5 megapixel.
E’ prevista pure la connettività LTE con il pieno supporto alla Dual Sim dual Stanby, che permetterebbe l’utilizzo del 4G su entrambe le sim telefoniche; oltre al GPS e a Glonass pieno supporto anche ai satelliti cinesi Beidou.
Bisognerà vedere se tutte queste informazioni, soprattutto quella della batteria, sarà confermata ufficialmente dalla stessa Vivo, e allora saremo sicuri che il nuovo X5Max S sarà effettivamente il phablet o smartphone più sottile al mondo capace di avere al suo interno una batteria più grande di 4000 mAh per un autonomia pensiamo da record per la sua categoria.
Il celebre brand inglese KEF ha presentato due nuovi modelli portatili di cuffie che si mettono in risalto anche per i comandi di controllo di device iOS. Andiamo a scoprire di seguito tutte le specifiche tecniche e i dettagli al riguardo.
Incominciamo dal modello KEF M400, una cuffia dinamica dal peso di 175 grammi che spicca per la facilità di trasporto grazie ai padiglioni ripiegabili. Saranno disponibili in quattro differenti colorazioni: Racing Blue, Sunset Orange, Deep Black e Champagne White.
Tra le principali caratteristiche, troviamo dei cuscinetti in memory foam, uno speciale materiale che si mette in mostra per offrire un ampio comfort e un eccellente isolamento dai rumori esterni. I driver da 40mm fanno ricorso a bobine con avvolgimenti CCAW e magneti al neodimio. Il cavo è rimovibile, munito di microfono ed i classici comandi di volume, con in più quello relativo al trasferimento di chiamata per il controllo di dispositivi iOS (iPhone, iPad).
Il modello KEF M100 si mette in risalto per la presenza di un driver al neodimio da 10mm in camera in alluminio, un microfono integrato e, come il modello precedente, per i comandi integrati con i device della Apple. Le colorazioni disponibili sono Racing Blue, Sunset Orange, Champagne Gold e Titanium Grey.
Le nuove cuffie della casa produttrice della KEF debutteranno in Gran Bretagna a un prezzo di listino di 200 sterline (circa 270 euro) per quanto concerne il modello M400 e di 120 sterline (circa 160 euro) per la versione M100.
Ecco di seguito le specifiche tecniche del modello M400:
Samsung Galaxy Core Prime lo smartphone di fascia media inizia finalmente a ricevere l’aggiornamento Android 5.0.2 Lollipop: le novità.
I possessori dello smartphone di fascia media, dato che il suo prezzo di listino in italia ufficialmente è di 199 euro ma può essere già acquistato a meno, Samsung Galaxy Core Prime saranno felici di sapere che l’azienda coreana ha iniziato a rilasciare da poche ore l’aggiornamento alla versione Android 5.0.2 Lollipop per questo dispositivo.
Attualmente sappiamo con certezza che il nuovo firmware seriale G360FXXU1BOD9 è ufficialmente distribuito in Polonia per la versione aziendale SM-G360F; questo significa che anche gli utenti italiani potranno iniziare a ricevere la notifica di aggiornamento in tempi relativamente brevi, ovviamente stiamo parlando di qualche giorno al massimo in una settimana.
Il nuovo firmware Android 5.0.2 Lollipop per il Samsung Galaxy Core Prime ha iniziato la sua diffusione in Polonia sia tramite OTA (over the air) direttamente sullo smartphone utilizzando la connessione Wifi, sia tramite il software di aggiornamento dell’azienda coreana Kies.
Samsung Galaxy Core Prime Android 5.0.2 Lollipop: le novità principali
Con l’arrivo di questa versione software gli utenti del Core Prime potranno usufruire dell’interfaccia Touchwiz rinnovata grazie alle animazioni e ai colori vivaci tipici del material design di Google, presente la nuova interfaccia e gestione del pannello delle notifiche, il nuovo Lockscreen con le notifiche attive (che vi permettono per esempio di rispondere ad un SMS o ad un messaggio di chat direttamente dalla notifica senza dover più accedere direttamente all’applicazione originaria), nuovi fix per aumentare la sicurezza dei dati all’interno del vostro dispositivo, migliorata la gestione e la connettività del Wifi, miglioramenti prestazionali generici, e una serie di piccoli bug risolti grazie alle micro patch di Google.
Se siete un utente esperto e sapete già come installare una ROM su un dispositivo android tramite ODIN, potete scaricare a vostro rischio e pericolo il firmware Polacco con Android Lollipop per il vostro Samsung Galaxy Grand Prime tramite questo link.
Samsung Galaxy Core Prime le caratteristiche hardware
Vi ricordo che Samsung Galaxy Grand Prime è uno smartphone con display da 5 pollici di diagonale e risoluzione qHD 960 x 540 pixel, monta un processore quad core Snapdragon 410 con quattro core Cortex A53 funzionanti alla frequenza massima di 1,2 Ghz, GPU Andreno 306, 1GB di memoria ram, 8GB di memoria interna espandibile con microSD fino a 64GB, a livello di multimedialità troviamo una fotocamera posteriore da 8 megapixel con autofocus e flash led capace di registrare video in formato FHD 1920 x 1080 pixel, fotocamera anteriore da 5 megapixel per selfie, video e video chiamate di buona qualità, i classici Wifi, Bluetooth 4.0, GPS + Glonass + Beidou, chipset NFC, radio fm, porta usb 2.0, batteria interna da 2600 mAh, spessore di 8,6 mm e un peso complessivo di 156 grammi.
Lo sviluppo della banda ultra larga in Italia registra oggi l’arrivo di un’importante notizia. Il Governo Renzi, infatti, ha intenzione di affidare ad Enel, azienda controllata dal Ministero del Tesoro, la realizzazione della rete i fibra ottica che rappresenta un elemento essenziale per lo sviluppo del mondo telematico italiano nel corso dei prossimi anni. Sul piano vi sono circa 6.5 miliardi di Euro di finanziamenti in cinque anni che consentirebbero ad Enel, sfruttando la capillare rete di diffusione energetica, di portare la fibra ottica in un numero sempre crescente di case in tutta Italia.
Il progetto in via di ultimazione da parte del Governo si articolerà in più fasi e presenta, come obiettivo principale, la volontà di riaffermare il ruolo dello stato italiano nello sviluppo delle “autostrade telematiche strategiche”. La scelta del Governo metterebbe, di fatto, in una posizione del tutto marginale Telecom Italia e la sua rete di fibra ottica anch’essa in via di sviluppo.
Stando a quanto emerso sino ad ora, Enel sarebbe già pronta a prendere le redini del progetto che potrebbe essere portato a termine, in modo completo, in circa tre anni sfruttando proprio l’enorme rete di distribuzione dell’energia elettrica dell’azienda controllata dal Ministero del Tesoro. Da notare, inoltre, che Enel non reclamerebbe alcun ruolo di gestione del servizio che verrebbe affidato poi ai vari soggetti già presenti nel mercato delle telecomunicazioni.
Il Governo dovrebbe illustrare gli incentivi e le modalità di sviluppo della banda ultra larga in Italia entro la fine del mese di maggio. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il rilascio di nuove informazioni sulla questione che, come detto, dovrebbe chiarirsi completamente nel corso delle prossime settimane.
Il mondo della telefonia mobile italiano sta vivendo un periodo di forte cambiamento anche a causa di alcune scelte, discutibili senza dubbio, degli operatori di telefonia mobile. Da alcune settimane, ad esempio, 3 Italia ha ufficializzato la trasformazione in servizi a pagamento dei servizi, prima gratuiti, Ti ho cercato e Segreteria telefonica. Una scelta che segue alcune operazioni molto simili portate avanti da altri operatori di telefonia mobile del nostro paese.
Nella giornata di oggi, però, l’’associazione dei consumatori Bastabolletteha denunciato il comportamento di 3 Italia all’Agcom, l’agenzia che regola le telecomunicazioni nel nostro paese, con l’accusa di pratiche commerciali scorrette. I nuovi servizi a pagamento vengono, infatti, abilitati ai clienti in modo automatico senza dare una vera possibilità di scelta a quest’ultimi. In aggiunta a ciò, bisogna considerare come questi servizi per anni sono stati del tutto gratuiti per gli utenti.
Per ora l’Agcom non ha rilasciato alcuna informazioni sulla situazione ma, nei mesi scorsi, altri operatori di telefonia mobile, come TIM e Vodafone, sono stati multati per comportamenti del tutto simili. All’orizzonte per 3 Italia potrebbe, quindi, prospettarsi una nuova multa sulla stessa linea dei provvedimenti ricevuti da Vodafone e TIM.
Considerando la grandezza delle aziende prese in esame, bisogna evidenziare come la multa che potrebbe arrivare appare ben poca cosa. Nei mesi scorsi, infatti, TIM ha ricevuto una multa di 500 mila Euro mentre Vodafone ha ricevuto una multa di 150 mila Euro. Per ora non ci resta che attendere l’arrivo di nuovi dettagli in merito ai possibili provvedimenti nei confronti di 3 Italia da parte degli organi competenti.
Le ricerche online su smartphone hanno superato quelle effettuate dal desktop. La maggior parte delle ricerche su Google oggi avviene infatti su device mobili.
Si tratta di una novità assoluta resa nota dalla stessa casa di Mountain View attraverso un comunicato stampa, il cui contenuto mette in risalto che gli utenti oggi fanno ricorso sempre più allo smartphone per cercare una risposta alle proprie domande.
Una indagine che ha riguardato le ricerche on line effettuate su dispositivi mobili in 10 paesi diversi, dalla quale è risultato che hanno superato quelle eseguite da computer.
Il quartier generale di Mountain View non ha diffuso i nomi dei dieci paesi rientranti nella indagine, di cui ne fanno parte però gli USA e il Giappone.
Da sottolineare che nella definizione dei desktop rientra anche la categoria dei tablet, per quanto concerne l’indagine di Google, che ha considerato come “mobile” soltanto gli smartphone ed i phablet.
Il mobile pertanto diviene sempre più il protagonista del web e proprio di recente la stessa Google ha messo in risalto l’importanza di disporre di un sito “Mobile-friendly” per quanto concerne la presenza nei motori di ricerca, invitando tutti i possessori di siti ad adeguarsi.
Google è sempre più utilizzato dal proprio smartphone rispetto al pc presente in casa, un altro segnale di come il risultare “sempre connessi” anche in mobilità ha cambiato radicalmente in pochi anni le nostre abitudini “tecnologiche”.
Secondo alcune indiscrezioni emerse in queste ore, Qualcomm starebbe lavorando allo sviluppo del nuovo SoC Snapdragon 818 che, in attesa di scoprire maggiori dettagli sul futuro Snapdragon 820, dovrebbe diventare il nuovo chip di riferimento dell’azienda dopo il parziale fallimento dello Snapdragon 810 afflitto da diversi problemi di surriscaldamento, ancora in cerca di una soluzione definitiva.
Il nuovo Snapdragon 818 di Qualcomm dovrebbe caratterizzarsi per una struttura a dieci core che non rappresenta una novità per il mondo della telefonia mobile visto e considerato il recentissimo SoC Helio X20 realizzato da MediaTek.
Stando a quanto emerso sino ad ora, il nuovo Snapdragon 818 dovrebbe caratterizzarsi per una struttura decisamente particolare con quattro core Cortex A53 con clock di 1.2 GHz per il risparmio energetico, due core Cortex A53 con clock di 1.6 GHz intermedi e ulteriori quattro core Cortex A72 con clock di 2 GHz in grado di garantire prestazioni di alto livello. Questa particolare struttura dovrebbe essere in grado di coniugare al meglio alte prestazioni con consumi energetici quanto mai ridotti.
Il nuovo Snapdragon 818, che sarà realizzato con un processo produttivo a 20 nm, dovrebbe presentare una GPU Adreno 532 e potrà contare sul supporto alle memorie RAM LP DDR4. Per quanto riguarda la connettività sarà presente il modem LTE Cat 10. Per ora non ci resta che attendere il rilascio di maggiori dettagli in merito a questo nuovo chipset in via di sviluppo. Qualcomm, dopo i problemi dello Snapdragon 810, non si farà di certo trovare impreparata e, senza dubbio, presenterà una nuova generazione di SoC di altissimo potenziale. Maggiori dettagli, in ogni caso, emergeranno sicuramente nelle prossime settimane.
In attesa dell’effettivo debutto sul mercato programmato per giugno prossimo, il nuovo LG G4, svelato poche settimane fa dalla casa costruttrice coreana, è disponibile in preorder su Amazon Italia. Tramite il noto store online, gli utenti del nostro paese potranno acquistare in anticipo il nuovo LG G4 al prezzo di 699 Euro.
A questo prezzo Amazon offre tutte le versioni del nuovo top di gamma di casa LG sia con cover in policarbonato che con cover in pelle. In totale, le varianti disponibili di LG G4 sono ben cinque e, di certo, saranno in grado di soddisfare tutti i gusti estetici degli utenti. A fine post trovate il link diretto ad Amazon Italia da cui sarà possibile effettuare il preorder del nuovo LG G4.
Ricordiamo che il nuovo top di gamma di casa LG si caratterizza per la presenza di un display IPS da 5.5 pollici di diagonale caratterizzato da risoluzione QHD e da una luminosità maggiore del 20% rispetto al modello precedente. A completare la scheda tecnica del nuovo smartphone troviamo il SoC Qualcomm Snapdragon 808 con CPU Hexa-Core affiancato da 3 GB di memoria RAM e 32 GB di storage non espandibile. La fotocamera posteriore monta un sensore da 16 Megapixel con stabilizzatore ottico d’immagine mentre la fotocamera anteriore è da 8 Megapixel. Il sistema operativo è Android 5.0.2 Lollipop. Per effettuare subito il preorder del nuovo LG G4 da Amazon Italia al prezzo di 699 Euro è sufficiente sfruttare il link posto di seguito. Le consegne del nuovo top di gamma di LG dovrebbero iniziare tra circa un mese. Maggiori dettagli in tal senso arriveranno nei prossimi giorni.
Gli appassionati a collezionisti di scarpe Sneaker, detti anche Sneakerheads, saranno contenti di sapere che potranno presto mettere le mani pressoché su molte rare paia di scarpe, e tutte reperibili tramite la rete. L’applicazione sviluppata da Slang faciliterà molto questa ricerca. Con Sneaker Marketplace, dunque, si cerca di cambiare il modo di scambiare ed acquistare queste amate scarpe da ginnastica.
L’applicazione è ben congeniata e facile da usare, l’interfaccia utente di Sneaker Marketplace consente di elencare, acquistare e scambiare le sneakers, dando l’opportunità di trovare il paio di scarpe sempre sognato, e semplicemente scorrendo la lista sul proprio smartphone. Immaginatela come se fosse una versione di Tinder dedicato alle sneakers: scattate una foto, descrivete i dettagli del prodotto e una volta andata in porto la vendita, Slang fornisce uno scontrino di spedizione pre-indirizzato assicurato. Tutto quello che il compratore deve fare, è indicare la propria taglia di scarpa, avendo così a disposizione una numerosa lista di opzioni. Con Sneaker Marketplace, Slang offre anche un’altra importante caratteristica, ovvero la possibilità di scambiare le sneakers con un intermediario Slang locale per garantire l’autenticità e le condizioni del prodotto pubblicizzato. L’applicazione è gratuita ed è disponibile sullo .
Potete capire meglio il funzionamento di Sneaker Marketplace nel video che segue:
Esistono molte periferiche in grado di trasformare gli smartphone in utili e funzionali microscopi. Quando, però, si parla di dimensioni e convenienza, allora, diventa molto ardua l’impresa di battere il progetto in crowdfundingDotlens. Si tratta di una piccola lente che applicata alla fotocamera del proprio dispositivo mobile, lo trasforma istantaneamente in uno strumento ottico di ingrandimento.
Certamente non è una vera e propria lente di ingrandimento professionale e potente, ma è in grado di ingrandire di 15 volte gli oggetti sottoposti. Uno strumento del genere può tornare molto utile ad una utenza come quella formata da appassionati di fotografia o da hobbisti, offrendo loro molte applicazioni utili per le loro attività.
Trasformare la fotocamera dello smartphone in un microscopio.
Dotlens ha le misure simili a quelle di una lente a contatto ed il suo materiale usato è del PDMS (polidimetilsilossano). L’originalità che contraddistingue questo primo prototipo di lenti, sta nel fatto che è stato realizzando usando una stampante a getto d’inchiostro personalizzata, che usa il polimero come input e da cui ne esce una serie di lenti di ingrandimento. Ogni lente viene fornita con un adesivo riutilizzabile sul lato usato per essere applicata alla fotocamera del telefono, quindi facile poi da rimuovere senza altri meccanismi di supporto necessari. E’ da notare che, essendo piccola e trasparente come una lente a contatto normale, significa che è anche altrettanto facile che possa cadere e andare persa. E’ quindi consigliabile avere a disposizione una piccola custodia in cui riporre al sicuro le lenti da usare.
Su Kickstarter è in corso una campagna per la realizzazione di Dotlens. I pledge per la prenotazione di due lenti di ingrandimento è di appena $20. Oltre alle lenti descritte, sono in produzione anche lenti che offrano un ingrandimento di 120x, anche se al momento sembra essere un ordine specifico e personalizzato e non fa parte del progetto in crowfunding. Se siete interessati, potete contattare direttamente i produttori.
Il mercato tecnologico si è popolato di molti altoparlanti con tecnologia Bluetooth, questo fa si che si possa veramente scegliere in base alle caratteristiche che si apprezzano di più. La priorità assoluta nella ricerca di un dispositivo che abbia una buona qualità audio oppure l’interesse maggiore si sposta alla durata della batteria o alla portabilità?
EasyAcc DP100 si orienta decisamente sul fronte della portabilità. Il dispositivo ha un design compatto, ha le dimensioni di una lattina di una bibita e non risulta troppo pesante. La sua base è in materiale gommato, il che permette al dispositivo di non essere troppo scivoloso quando lo si appoggia su di un piano.
E’ di colore nero opaco, aspetto che lo rende un elegante oggetto di design. Sul suo lato posteriore è presente un pulsante di accensione e di spegnimento, un socket per connettere un caricabatteria e un ingresso aux-in.
I controlli per la riproduzione audio vengono azionati premendo un tasto grigio di materiale gommoso ed è posto sulla parte superiore dell’altoparlante.
Oltre alla funzione per la riproduzione di brani musicali, DP100 ha un microfono incorporato che permette di fare delle chiamate in vivavoce, quindi grazie alla tecnologia Bluetooth che lo mette in comunicazione con il vostro smartphone. DP100 viene fornito di un piccolo sacchetto in stoffa in modo da proteggerlo quando lo si porta con sé, di un cavo USB ed un cavo audio. Nella confezione è anche incluso un piccolo e discretto libretto di istruzioni.
Il tempo impiegato per la fase di ricarica tramite USB è di poco superiore alle tre ore, il che corrisponde ad una garanzia di playback audio frale 15 e le 20 ore, oppure dalle 8 alle 10 ore di conversazione telefonica. DP100 può arrivare a fine giornata con un buon livello di carica. Quando lo si accende, si udirà un suono che sta a significare che è pronto per una connessione ad un qualche dispositivo, come ad esempio l’ultimo in ordine di tempo a cui è stato abbinato.
La potenza massima dell’altoparlante è di 4W. Potrebbe non sembrare molto, ma l’audio che diffonde è abbastanza per riempire una stanza di modeste dimensioni. Per un dispositivo così compatto, l’audio risulta essere ricco e pieno e con una qualità dei bassi dignitosa.
Complessivamente, dunque, DP100 è un buon compromesso fra performance e portabilità. Le sue dimensioni lo rendono comodo da tenere in una borsa oppure in una tasca e, anche se non offra una qualità audio di una sala da concerti, è perfetto per l’uso di tutti i giorni.
Il suo prezzo è ragionevole, su Amazon è acquistabile a $35.99 oppure a £18.99 nella versione inglese, sul sito ufficiale invece si possono trovare maggiori informazioni e le relative specifiche tecniche. Al momento è disponibile per l’acquisto nel mercato tedesco, inglese ed americano.
Gli utenti della comunità di Jailbreak sono in trepida attesa per la pubblicazione della nuova versione aggiornata riguardante Jailbreak iOS8, soprattutto dopo essere venuti a conoscenza che Apple ha patchato gli exploit utilizzati nel Jailbreak di TaiG con la pubblicazione dell’aggiornamento di iOS 8.1.3.
E’ stato pubblicato e presentato un video in cui Stefan Essar, meglio conosciuto ai più come i0n1c, fa vedere un iPhone 6 Plus con installato Jailbreak in combinazione a iOS 8.4. Questo aumenta la credibilità di un “lavori in corso” per una imminente pubblicazione di Jailbreak iOS.
I convincimenti aumentano in quanto Apple, di recente, ha fornito gli sviluppatori di tutto il pacchetto iOS 8.4 beta e di prevedere la sua uscita ufficiale entro la fine di maggio o nel mese di giugno in prossimità, insomma, del WorldWide Developer Conference (WWDC) in cui verrà presentato e lanciato iOS9.
Gli sviluppatori, dunque, sembrano impegnati a lavorare sodo su iOS 9 per quanto riguarda il miglioramenti dei bug riscontrati per garantire un’uscita sicura del sistema operativo di Apple, non trovando così il tempo utile per dedicarsi ancora ad iOS 8.
Jailbreak per iOS 8.3 e iOS 8.4
La squadra di sviluppo di Jailbreak insieme allo staff di TaiG, stanno spingendo Apple a velocizzare il più possibile la pubblicazione di iOS 8.4, ma con il rischio di rilasciare Jailbreak iOS 8.3 incompleto di tanti exploit noti per favorire così la pubblicazione di iOS 8.4.
E’ consigliabile agli utenti di Jailbreak di non cadere in tentazione nell’aggiornare il proprio dispositivo ad iOS 8.4 quando sarà reso disponibile. La spiegazione è presto data: molto probabilmente l’operazione potrebbe compromettere ogni prospettiva futura di Jailbreak rendendo inutili tutti gli exploit conosciuti.
Non si sa ancora se la versione di Jailbreak sviluppata dal team di TaiG verrà rilasciata per iOS 8.3 o se per iOS 8.4. Tutto probabilmente dipenderebbe dalla strategia che Apple potrebbe adottare per la chiusura degli exploit di sicurezza da applicare nei prossimi aggiornamenti ad iOS 8.
Il phablet Galaxy Note 2 secondo gli ultimi rumors riceverà da Samsung l’aggiornamento Android Lollipop ma solamente in alcuni paesi selezionati: e in Italia?
Sfortunatamente nelle ultime settimane si è venuta a creare una grossa confusione sul possibile aggiornamento alla versione Android 5 Lollipop per il phablet di seconda generazione Samsung Galaxy Note 2, che come sappiamo ormai è da più di due anni sul mercato e sulla carta non dovrebbe essere più aggiornato dall’azienda coreana.
Il sulla carta è dovuto al fatto che alcune sedi locali di Samsung hanno riferito tramite propri canali ufficiali, come una pagina Facebook o un account Twitter, notizie discordarti sul nuovo firmware Lollipop; prima sono arrivate conferme da Samsung Finlandia e da Samsung Francia, poi smentite dalla sezione spagnola e da Samsung Gulf.
Galaxy NOTE 2 aggiornamento a LOLLIPOP: incerto in Italia
Recenti indagini hanno poi appurato che nei server di Samsung attualmente non ci sarebbe nessuna rom Android 5 Lollipop destinata a Galaxy Note 2: almeno questo è quello che si vocifera.
Sta di fatto che oggi è arrivato un altro comunicato che forse ha fatto definitivamente chiarezza sulla politica dell’azienda corena sul proprio Galaxy Note 2; Samsung Danimarca ha infatti riferito tramite Twitter che nel paese scandinavo l’aggiornamento Lollipop arriverà su tutte e due le versioni vendute di Note 2 (la 3G e la LTE), ma che in definitiva il nuovo software non sarà disponibile in tutti i paesi.
Questo significa che il Galaxy Note 2 sarà aggiornato da Samsung a Lollipop solamente in determinati paesi, che saranno selezionati secondo criteri interni aziendali; e per l’Italia come è la situazione?
Sfortunatamente non abbiamo indicazioni di sorta su cosa deciderà Samsung Italia sul suo Galaxy Note 2; possiamo solo sperare che l’aggiornamento venga effettivamente effettuato anche se le date continuano ad essere segrete e i tempi forse potrebbero essere ancora relativamente lunghi.
Nelle ultime ore ha fatto la sua apparizione in rete un nuovo smartphone top di gamma, l’ennesimo degli ultimi mesi, di casa HTC per ora identificato con il nome HTC One ME9 e con il nome in codice Hima_Ace. Tale smartphone dovrebbe arrivare sul mercato nel corso del prossimo mese di luglio e dovrebbe essere commercializzato unicamente in Asia. In attesa di ulteriori conferme diamo uno sguardo alle specifiche tecniche che caratterizzeranno il dispositivo.
Il nuovo HTC One ME9 si presenterà con un display da 5.2 pollici di diagonale con risoluzione QHD e con il SoC MediaTek MT6795 a 64 bit con CPU Octa-Core da 2.2 GHz affiancato da 3 GB di memoria RAM. Lo storage interno sarà pari a 32 GB, con supporto per microSD per espandere la memoria interna, mentre la fotocamera posteriore monta un sensore di 20 Megapixel realizzato da Toshiba e la fotocamera anteriore è una camera Ultrapixel da 4 Megapixel. A completare la dotazione tecnica del nuovo HTC One ME9 troviamo un sensore di impronte digitali, una specifica sempre più diffusa, ed il sistema operativo Android 5.0 Lollipop affiancato dall’interfaccia utente Sense 7. Questo nuovo smartphone sarà commercializzato nelle versioni Classic Rose Gold, Gold Sepia, Meteor Gray.
Per ora non ci resta che attendere il rilascio di nuove informazioni in merito al nuovo progetto di HTC. La casa costruttrice ha presentato diversi top di gamma in questo 2015 e il nuovo HTC One ME9 andrà ad incrementare, ulteriormente, l’offerta di dispositivi nel corso delle prossime settimane. Maggiori dettagli in merito a questo interessante smartphone emergeranno, senza alcun dubbio, nei prossimi giorni.
Con l’arrivo del nuovo LG G4, atteso sul mercato italiano per il mese di giugno, iniziano ad apparire in rete nuove interessantissime offerte dedicate all’LG G3, l’attuale top di gamma di casa LG che, nonostante abbia raggiunto un anno di carriera, può contare ancora su di un comparto tecnico di altissimo livello.
Oggi vi segnaliamo l’offerta proposta dal negozio eBay Global Telephone, caratterizzato dal 99.6% di feedback positivi, che offre le versioni oro e nero dell’LG G3 al prezzo di appena 329 Euro con spese di spedizione incluse nel prezzo. Con 8 Euro in più il device verrà spedito tramite Pacco Celere. Il modello proposto dello smartphone di casa LG presenta garanzia Europa e storage interno, espandibile tramite microSD, pari a 32 GB.
Si tratta, senza dubbio, di un’offerta di sicuro interesse che avvicina sempre di più il costo dell’LG G3 alla soglia dei 300 Euro. L’ormai ex top di gamma di casa LG, nonostante la lunga permanenza sul mercato, presenta specifiche tecniche del tutto paragonabili agli attuali smartphone top del mondo Android. L’LG G3, infatti, monta un display da 5.5 pollici di diagonale caratterizzato da una risoluzione QHD, SoC Qualcomm Snapdragon 801 con Quad-Core da 2.5 GHz e 3 GB di memoria RAM. A completare la dotazione tecnica dello smartphone di casa LG troviamo una fotocamera posteriore da 13 Megapixel ed una fotocamera anteriore da 2.1 Megapixel. Di seguito trovate i link diretti alle offerte proposte in precedenza che vi permetteranno di acquistare un nuovo esemplare di LG G3 al prezzo di appena 329 Euro.
Il prossimo Oppo R7 Plus, una variante più grande di R7, è stato svelato con alcune immagini dal vivo che confermano la presenza del sensore per le impronte digitali.
Ci sono due nuovi dispositivi android che sembrano essere molto attesi sia in Cina che anche nel resto del mondo perché rappresentano i primi esemplari (oltre allo ZTE Nubia N9 presentato qualche giorno fa) di smartphone che non fanno intravedere le cornici attorno al display dato che hanno bordi sottilissimi.
Oppo R7 Plus una variante più grande di R7 svelata in alcune immagini
Stiamo parlando questa volta di una variante dell’atteso Oppo R7 TENAA che è già stato certificato dalla società di certificazione TENAA in Cina; il nuovo dispositivo sarebbe una versione con display più grande, scocca in metallo e dalle prime immagini abbiamo capito che utilizzerà anche uno scanner per le impronte digitali: il suo nome è Oppo R7 Plus.
Sfortunatamente di Oppo R7 plus non si hanno dettagli tecnici, sappiamo solamente che avrà un display più grande con effetto 2,5D per via dell’assenza dei bordi (una via di mezzo quindi tra un comune display 2D e uno con effetti tridimensionali).
La cosa che sembra essere abbastanza confermata è che Oppo R7 Plus dovrebbe essere annunciato lo stesso giorno di presentazione di Oppo R7, ovvero in data 20 maggio 2015; le immagini che infatti potete vedere nella galleria riprendono uno spot pubblicitario e un render che riprende entrambi i nuovi prodotti sia nella versione normale che Plus.
Oppo R7 conferme ufficiose sul prezzo di listino
Per quanto riguarda invece Oppo R7 dalla cina arrivano ulteriori conferme sul suo prezzo di listino che sarà applicato almeno in Cina; da quello che è trapelato, il dispositivo costerà 2999 Yuan (più o meno 480 dollari americani), un prezzo di vendita molto simile al suo diretto concorrente Huawei P8 che invece ha un costo di 2888 Yuan.
Ovviamente queste sono tutte informazioni che non sono state ancora certificate ed ufficializzate da Oppo, per questo prendetele come possibili ma non certe, da considerare quindi con un certo distacco intellettivo.
Hanno sempre più successo ai giorni nostri i mini PC e l’ultimo arrivato nel comparto è quello prodotto da CHIP, un dispositivo arrivato da poco su Kickstarter che sta appassionando in queste ore moltissimi utenti, soprattutto grazie ad un suo prezzo di soltanto 9 dollari!
Oltre quattro mila backers nel supporto dell’idea al momento in cui scriviamo, ed obiettivo raggiunto in meno di un giorno. Una piccola potente scheda con CPU da 1GHz, la Allwinner A13, una GPU Mali400, memoria RAM da 512MB DDR3 e 4GB di storage interno.
Non è finita qui in quanto CHIP dispone anche di un modulo WiFI 802.11b/g/n e del Bluetooth 4.0, per avere la possibilità di collegarsi anche in wireless. Nel caso in cui si desidera connetterlo ad un display è necessario adoperare un adattatore.
Per 9 dollari si potrà ricevere la scheda e un cavetto mentre per complessivi 19 dollari si avrà in più una batteria LiPo da 3000mAh, per rendere in questo modo CHIP perfettamente portatile.
Nessuna informazione è stata svelata in merito alla autonomia ma di certo dalla configurazione enunciata in precedenza, CHIP si può tranquillamente usare per navigare sul web, per la riproduzione video, la scrittura di documenti e anche giocare a titoli che non richiedano troppe risorse.
Per 19 dollari è disponibile anche l’adattatore per connettere la scheda ai monitor dotati di ingresso VGA, mentre per 24 dollari si avrà quello con porta HDMI.
Un progetto interessante che al momento sta registrando oltre 186mila dollari di introiti ma tuttavia bisognerà aspettare, in quanto le spedizioni sono previste soltanto dal prossimo mese di dicembre, quando forse un PC da 9 dollari diventerà realtà.
Lo sviluppo che ruota intorno al nuovo sistema operativo Windows 10 è in piena attività. Nelle scorse ore è stata pubblicata l’ultima build, la 10072, e le sue novità sono state presentate alla Microsoft Build 2015, la conferenza dedicata ai developers. Microsoft ha preso la decisione di pubblicare un’anteprima del sistema operativo rendendo facile l’installazione anche su computer desktop.
Molti utenti, molto probabilmente, vorranno aspettare ancora un po’ di tempo prima di passare ad usare definitivamente Windows 10, magari continuando ad usare una versione stabile di Windows 8.1. La curiosità però potrebbe fare la sua parte, e portare l’utente indeciso a provare comunque la nuova versione di Windows.
Di seguito, vi proponiamo una guida pratica per provare Windows 10 al di fuori di una macchina virtuale.
Requisiti necessari per l’installazione di Windows 10 in dual boot.
Un PC con installato il sistema operativo Windows 8.1 dotato di un processore da almeno 1 GHz, 1 GB di RAM per 32-bit o 2 GB di RAM per 64-bit, una scheda grafica DirectX 9 con driver WDDM;
hard disk da almeno 20 GB su cui installare Windows 10;
Una chiavetta USB.
1 – Prima di tutto, eseguire un backup dei vostri dati
Prima di una qualsiasi formattazione ed una nuova installazione di un sistema operativo, è sempre meglio eseguire un backup dei propri dati e del sistema operativo in uso. Anche in questo caso è bene farlo, per agevolare al meglio l’installazione di Windows 10 ed un facile recupero allo stato precedente. Per tutto questo è necessario avere un hard disk in più oppure una partizione che possa contenere i dati per installare Windows:
Cliccate su “Start” con il tasto destro e quindi “Pannello di Controllo“.
Selezionando “Cronologia File” accederete ad una nella schermata successiva in cui troverete, in basso a sinistra, la dicitura “Backup delle immagini del sistema” che selezionerete.
Una volta scelta questa opzione, comparirà una finestra in cui sarà possibile selezionare la destinazione in cui salvare il backup.
Premete su “Avanti” e poi su “Avvia backup” per iniziare la fase di archiviazione.
E’ consigliabile salvare la partizione con Windows 8.1 o in un disco secondario.
2 – Preparazione all’installazione
Per utilizzare i file ISO ufficiali, quelli che vi consigliamo di installare potete raggiungerli da Microsoft Insider, sito a cui vi dovrete registrare. Conclusa la registrazione si avrà dunque accesso alla build della ISO in italiano che si trova nella pagina di download.
E’ necessario dunque scaricare lo strumento Windows USB/DVD Download Tool che si trova sul sito ufficiale di Microsoft. Una volta scaricato, avviatelo sul PC: apparirà una procedura che vi porterà passo passo alla trasformazione della chiavetta USB usata in un supporto per l’installazione di Windows 10.
3 – Preparare lo spazio necessario per Windows 10
Anche Windows 10, come per tutte le sue altre precedenti versioni, necessita di un determinato spazio libero su disco fisso, nel caso della sua nuova procedura di installazione passo per passo, per fortuna, non ci si dovrà preoccupare più di tanto, in quanto sfrutta lo spazio non utilizzato sulla partizione di Windows 8.1:
Cliccate sul pulsante “Start” e selezionate “Gestione disco”
Scegliete la partizione su cui è installato Windows 8.1
Cliccate su “Riduci volume” e accederete così alla finestra da cui ridimensionerete la partizione
Regolate la partizione a 20 GB di spazio, dimensione ideale per una corretta installazione di Windows 10, o maggiore; e quindi cliccate su “Riduci“
A procedura conclusa, avrete modo di notare che sul disco è rimasto dello spazio non alloccato; cliccateci sopra con il tasto destro del mouse e selezionate “Nuovo volume semplice”
Lasciando tutti i valori predefiniti, seguite la procedura, assicuratevi però di scegliere il file system di tipo NTFS.
4 – Modifica dell’ordine di boot
Il nuovo supporto su cui installare Windows 10 è pronto. Per poter accedere alla fase di installazione, ci si deve assicuarre che la chiavetta USB su cui è stata caricata la ISO della Insider Preview, faccia partire il boot.
Per rendere possibile l’operazione, accedete innanzitutto al BIOS del computer e quindi, dalla sezione della sequenza di boot, impostate come prima scelta il dispositivo USB.
Nel caso in cui il BIOS del vostro computer sia di tipo UEFI, la procedura si complica. Tramite la schermata “Start” di Windows 8.1 accedete alle impostazioni del PC e selezionate, dal menu a sinistra, la voce “Aggiorna e ripristina“. Premete dunque su “Ripristino” e successivamente su “Avvio avanzato“.
Una volta riavviato il PC troverete un menu di manutenzione; per poter scegliere l’ordine di boot tramite BIOS, dovrete accedere a “Risoluzione dei problemi”, seguito da “Impostazioni firmware UEFI” e in conclusione “Riavvia“.
5 – Installazione di Windows 10 Insider Preview in dual boot
Per una corretta installazione di Windows 10, assicuratevi di aver montato la chiavetta come descritto nel punto (2) e avviate così il vostro PC iniziando la procedura:
Non appena vi sarà chiesto, premete un tasto qualunque per procedere con l’installazione guidata.
Premente su “Avanti” e successivamente scegliete “Installa adesso”, accettate i termini e condizioni e proseguite
Al passo successivo vi verrà chiesto il tipo di installazione da effettuare, scegliete così l’installazione personalizzata (Avanzata)
Vi verrà proposta una lista con visualizzate tutte le partizioni del vostro PC, da questa lista assicuratevi di selezionare quella preparata apposta al punto (3)
Conclusa la prima fase di installazione, vi ritroverete a video un menu di boot dal quale si potrà scegliere fra Windows 8.1 oppure Windows Insider Preview
Per completare la fase di installazione, selezionate dunque l’opzione inerente a Windows 10. Una volta terminata, usufruendo delle vostre credenziali accederete a Microsoft Insider
In fase di installazione, non ci dovrebbero essere grossi problemi di compatibilità con i driver del vostro computer, Windows 10 comprende una lista di quelli più comuni. Dovendo riscontrare qualche difficoltà, sarà possibile affidarsi ad una lista sviluppata apposta dai produttori.
6 – Come tornare tornare a Windows 8.1
Se si volesse saltare da un sistema operativo all’altro, sarà possibile farlo selezionando l’opzione relativa durante l’avvio del computer. Volendo invece eliminare Windows 10 dual boot in modo definitivo, seguite gli ulteriori passi che seguono:
Avviate il vostro PC in modalità Windows 8.1 e lanciate “Esegui”
Nel campo testuale “Apri” digitate “MSConfig” e premete “OK”
Selezionate la voce “Opzioni di avvio” nel riquadro che vedrete apparire
In questo vedrete elencati le due versioni dei sistemi operativi installati; accertatevi di aver selezionato Windows Insider Preview; premete dunque su “Elimina“
Accedete a “Gestione del disco”, come per il punto (3) selezionate il volume su cui avete Windows 10 e scegliete l’opzione “Elimina volume”; al passo successivo, confermate l’operazione
Verrà eliminata la partizione scelta, così quella con Windows 8.1 tornerà ad essere l’unica valida. Cliccando su “Espandi volume“, sarà possibile recuperare lo spazio che era stato dedicato all’installazione di Windows 10.
Riavviate dunque il computer, e sarete di nuovo in grado di utilizzare il sistema operativo precedente come lo avevate lasciato.
Se avete riscontrato delle difficoltà nei passaggi che abbiamo descritto qui sopra, fateci sapere le vostre opinioni in merito.
In queste ore, Samsung ha avviato il rilascio di un nuovo aggiornamento firmware per il suo Samsung Galaxy S6, il nuovo top di gamma della casa coreana che sta mettendo insieme importanti risultati di vendita. A conti fatti, si tratta di un minor update dal peso di circa 138 MB che, attualmente, è in corso di distribuzione in numerosi mercati, Italia compresa. La build di questo update è la G920FXXU1AODG ed è basata ancora su Android 5.0.2 Lollipop.
Samsung non ha rilasciato un changelog dettagliato di questo nuovo aggiornamento firmware, che sarà disponibile come da tradizione via OTA, limitandosi ad evidenziare come il nuovo update porterà con sé vari miglioramenti al funzionamento ed alle prestazioni dello smartphone oltre ad i tradizionali bug fix.
Per ora sarà necessario attendere ancora un po’ di tempo prima di avere un’idea più chiara in merito alle novità introdotte dal nuovo firmware per il Samsung Galaxy S6. Alcune fonti evidenziano come le novità incluse in questo nuovo aggiornamento potrebbero riguardare i problemi alla gestione della RAM che il nuovo top di gamma di casa Samsung ha messo in mostra nel corso delle scorse settimane.
Meno probabile, invece, che questo nuovo aggiornamento possa essere in qualche modo correlato al malfunzionamento della fotocamera anteriore del Samsung Galaxy S6, un difetto emerso in rete in queste ultime ore e di cui ci siamo occupati in questo articolo stamane. Per ora non ci resta che attendere l’arrivo di nuove informazioni sulla questione. Difficilmente Samsung rilascerà un changelog più dettagliato in merito a questo aggiornamento in corso di distribuzione in queste ore. Per ora, quindi, non ci resta che attendere ulteriori novità.
Non è sufficiente il costante antagonismo sulle reti online di tutto il mondo ma ora bisogna scendere anche sul “terreno” prettamente fisico, dove i “conflitti” non sembrano essere di certo di minore intensità.
Parliamo della questione che vede contrapposti da una parte il Comune di Mountain View e dall’altra la nuova sede di Google. Il famoso motore di ricerca non trovato il placito benestare del consiglio comunale della cittadina che a sorpresa gli ha preferito LinkedIn, a cui è stata concessa un’area di 140.000 metri quadrati.
Google si è dovuta accontentare soltanto di 46.450 metri quadrati, che rappresenta lo spazio sufficiente per costruire soltanto uno dei quattro edifici che l’azienda aveva in mente di realizzare.
Il New York Times celebra la vittoria di LinkedIn paragonandola a quella di “Davide contro Golia”.
Una “guerra” che pertanto dalla rete si sposta alle mere proprietà immobiliari tramite cui si vuole conquistare Mountain View.
I vertici di Google, secondo indiscrezioni, sono rimasti a dir poco sorpresi di fronte alla decisione del consiglio comunale della città di assegnare la preferenza a Linkedin.
In realtà, in base a quanto scritto sul celebre quotidiano, l’obiettivo è quello “di preservare la diversità delle attività, riducendo la dipendenza di Mountain View da Google”.
Che dire, non è sufficiente Bruxelles con a capo la commissaria Margrethe Vestager che ha accusato nei giorni scorsi Google di posizione dominante, adesso tocca al comune di Mountain View esprimere forti dubbi sulla dislocazione fisica del celebre motore di ricerca, capace di monopolizzare una intera cittadina.
Stando a quanto emerso in queste ore, alcuni esemplari di Samsung Galaxy S6 e di Samsung Galaxy S6 Edge presenterebbero un malfunzionamento relativo al sensore della fotocamera anteriore. Si tratterebbe di un difetto di fabbrica relativo ad alcune unità prodotte della camera frontale del nuovo top di gamma di casa Samsung che causa l’apparizione di una zona violacea nella zona in alto a destra di ogni selfie scattato con il nuovo Galaxy S6.
Per ora non è ancora chiara la causa di questo problema che potrebbe anche dipendere dal alcuni problemi software oltre che, come detto, da un difetto di tipo hardware relativo ad un numero limitato, ma comunque abbastanza consistente, di esemplari di Samsung Galaxy S6.
Molti utenti che hanno riscontrato questo problema, in attesa che Samsung fornisca una soluzione definitiva alla questione, hanno eliminato, in modo temporaneo, il difetto riducendo la risoluzione della fotocamera anteriore del nuovo Samsung Galaxy S6 e passando, quindi, dai 5 Megapixel, ovvero la risoluzione completa del sensore della camera anteriore del nuovo top di gamma di Samsung ad una risoluzione di 3.8 Megapixel, ovvero l’impostazione immediatamente inferiore settabile. In alternativa, è necessario recarsi ad un centro assistenza per risolvere in modo definitivo il problema.
Per ora vi consigliamo di verificare con attenzione la presenza di questo particolare difetto della fotocamera anteriore dei nuovi Samsung Galaxy S6 in modo da ricorrere, rapidamente all’assistenza tecnica per risolvere completamente il problema. Maggiori dettagli in merito a questo malfunzionamento della fotocamera anteriore del nuovo Galaxy S6 emergeranno, senza alcun dubbio, nel corso delle prossime ore o al massimo dei prossimi giorni. Per ora non ci resta, quindi, che attendere nuovi dettagli.
Htc Nexus 9 il tablet top di gamma di Google inizia finalmente a ricevere l’aggiornamento Android 5.1.1.
Notizia ufficiale direttamente dalla pagina Nexus su Google+: il tablet top di gamma 2014 costruito da Htc per Google, ovvero il Nexus 9, inizierà a partire da oggi (molto probabilmente prima negli Stati Uniti e poi successivamente anche in altri continenti compresa l’Europa) l’aggiornamento alla versione Android 5.1.1 Lollipop, l’ultima release software che sulla carta dovrebbe risolvere la stragrande maggioranza dei problemi riscontrati sulla prima versione 5.0 e qualche bug non ancora risolto con la versione 5.0.2.
Htc Nexus 9 riceve Android 5.1.1 Lollipop tramite OTA
Nexus 9 era stato infatti aggiornato alla versione 5.0.2 Lollipop qualche giorno fa, ma sorprendentemente Google in pochissimo tempo ha recuperato il tempo perso e ha rilasciato la 5.1.1 per questo tablet in formato 4:3 con chipset Tegra K1.
Questa notizia farà contenti tutti i possessori di questo tablet, che negli ultimi tempi era rimasto un pò indietro negli aggiornamenti ma che finalmente oggi avrà la stessa versione software di alcuni dei suoi predecessori (è notizia ufficiale di oggi che anche il Nexus 7 2012 è aggiornabile alla Lollipop 5.1.1).
Il ritardo dell’aggiornamento secondo alcuni esperti del settore sarebbe dovuto al fatto che il Nexus 9 attualmente è l’unico dispositivo della serie Nexus che utilizza effettivamente un chipset con processori compatibili con la codifica a 64Bit; questo vantaggio hardware forse ha reso necessaria una più attenta programmazione per sfruttare al meglio tutte le potenzialità del Tegra K1.
Ovviamente l’aggiornamento è disponibile unicamente tramite modalità OTA (over the air) direttamente sul vostro Nexus 9 utilizzando una connessione Wifi attiva e stabile (io consiglio di utilizzare solo quella casalinga per problemi anche di privacy o sicurezza); è consigliabile anche procedere al download del nuovo firmware e alla sua installazione solo se avete almeno il 50% della batteria ancora disponibile, anche se dobbiamo affermare che il nuovo software Android 5.1.1 pare che pesi pochi mb di dati perché contiene solamente fix di bugs e qualche ottimizzazione.
Va ricordato inoltre dato che l’aggiornamento è iniziato solamente da poche ore, potrebbero volerci anche un paio di giorni prima che i Nexus 9 italiani inizio effettivamente a ricevere la notifica di aggiornamento; portate quindi un po di pazienza!
Oltretutto siamo contenti di conoscere le vostre opinioni in merito all’aggiornamento del sistema operativo del vostro Nexus 9; se avete notato un incremento della fluidità generale o se alcuni problemi che avete riscontrato in passato sono stati risolti, fatecelo sapere!