Alzheimer: ancora una si volta si guarda oltre al cervello

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Il morbo di Alzheimer è considerata una malattia strettamente collegata al cervello da diversi anni. Il motivo riguarda soprattutto il focus sulla beta-amiloide che ha portato moltissimi ricercatori ha cercare di capire gli effetti sul suddetto organo. I risultati che sono stati ottenuti finora non si possono certo definire miracolosi e si sta spingendo sempre di più verso altro.

Secondo gli autori di un nuovo studio, il morbo di Alzheimer è causato principalmente verso un disturbo del sistema immunitario del cervello stesso. Una distinzione sottile, ma che di fatto va a cambiare di molto l’approccio terapeutico che si dovrebbe intraprendere per contrastare la patologia, una teoria che si basa proprio sulla natura della proteina beta-amiloide che fa parte dei meccanismi di difesa del corpo umano.

 

Il morbo di Alzheimer: l’origine della malattia da un’altra parte

L’apparente problema del sistema immunitario indebolito dal morbo di Alzheimer è l’incapacità di distinguere i batteri cattivi dalle cellule benigne nel cervello da parte della proteina. L’effetto distruttivo sull’organo porta alla degradazione delle cellule e quindi alla perdita di funzioni cognitive e alla demenza. Andando a cambiare il tipo di approccio terapeutico si potrebbe quindi ridurre i danni.

Lo studio però non ignora altre nuove ricerche, come quelle sui mitocondri, le parti delle cellule dedicate alla conversione dell’ossigeno e del glucosio per produrre energia. Non è l’unica teoria e c’è sempre quella più pressante sulla salute della bocca i cui batteri finiscono per danneggiare, appunto, il cervello. Ce ne sono molte altre a sottolineare come in realtà ci troviamo in alto mare sulla comprensione del morbo di Alzheimer.

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