L’Agenzia Spaziale Europea sta mettendo quattro delle sue missioni spaziali in “configurazioni sicure” nel mezzo della nuova pandemia di coronavirus mentre l’agenzia prevede di ridurre il numero di persone che possono entrare nel principale centro di controllo delle missioni dell’ESA in Germania. Gli strumenti su questi veicoli spaziali saranno spenti e i veicoli resteranno “in gran parte incustoditi” mentre viaggiano attraverso il Sistema Solare, secondo l’ESA.
“La nostra priorità è la salute della nostra forza lavoro, e quindi ridurremo l’attività in alcune delle nostre missioni scientifiche, in particolare su veicoli spaziali interplanetari, che attualmente richiedono il maggior numero di personale in loco”, ha affermato Rolf Densing, direttore delle operazioni dell’ESA, in una dichiarazione.
L’ESA e la pandemia di coronavirus
Delle missioni che si oscurano, due includono veicoli in orbita attorno a Marte, ExoMars Trace Gas Orbiter e Mars Express, che misurano entrambi l’atmosfera del Pianeta Rosso. Anche una missione chiamata Cluster sta andando in silenzio, che comprende quattro veicoli spaziali attualmente in orbita attorno alla Terra che studiano come le particelle provenienti dal Sole interagiscono con il campo magnetico del nostro pianeta. La missione dell’ESA Solar Orbiter, appena lanciata a febbraio per studiare i poli del Sole, sta anche spegnendo i suoi strumenti.
La maggior parte dei dipendenti dell’ESA ha lavorato da casa nelle ultime due settimane, ma l’agenzia ha deciso di inasprire le restrizioni presso il suo Centro operativo spaziale europeo a Darmstadt, in Germania, dopo che un dipendente che vi lavorava era risultato positivo per COVID-19. I governi locali, statali e nazionali in Europa hanno anche implementato restrizioni più severe in tutto il continente, il che ha tenuto conto della decisione dell’ESA.
L’agenzia sostiene che questi veicoli spaziali sono tutti in orbite stabili e saranno al sicuro mentre si trovano in queste nuove configurazioni. “Queste sonde sono progettate per sostenere in sicurezza lunghi periodi con interazione limitata o assente con il suolo, necessaria ad esempio per i periodi che trascorrono dietro il Sole visti dalla Terra, quando non è possibile alcun contatto radio per settimane”, aggiunge Densing. “Siamo certi che, con interazioni molto limitate e poco frequenti con il controllo a terra, le missioni possano rimanere in sicurezza in quella modalità operativa per mesi, qualora la durata delle misure di mitigazione del coronavirus lo richieda.”