Con i suoi 9 milioni chilometri quadrati è il deserto più caldo della Terra. Stiamo parlando del deserto del Sahara, caratterizzato da soli 100 mm di piogge ma tantissimo vento desertico contenente sabbia, ferro, fosforo. Sono rare le nevicate documentabili in tutta la storia, al contrario ha partecipato a numerosissime tempeste di sabbia coinvolgenti anche l’Europa mediterranea e anche scandinava.
Gli scienziati hanno però inventato un modo per attingere energia da questo clima. E’ nato così il “Sahara Solar Breeder Project” organizzato dall’Università dell’Illinois e coordinato da Eugenia Kalnay, progetto tramite il quale si forniranno 79 TeraWatt di energia elettrica entro il 2050.
Scopriamo insieme in cosa consiste il progetto
Secondo quanto rilasciato dalla coordinatrice, verranno posizionate delle fattorie di sole e vento nel deserto in grado di fornire energia in tutto il pianeta. Le fattorie determineranno delle piogge che aumenteranno del 20% la flora presente e l’incidenza di queste sarà talmente elevata da essere favorevole anche al vicino deserto Sahel.
Di tutta la superficie disponibile nel deserto solo 3 milioni 500 mila miglia quadrate saranno interamente destinate alle fattorie determinando un impatto ambientale non troppo invasivo. Nel progetto è infatti fondamentale non rovinare l’ambiente ma preservarne al meglio la biodiversità.
L’installazione delle fattorie causerà nel terreno una superficie ruvida e scura, la cui irregolarità favorisce la circolazione dei venti contribuendo alla formazione di piogge. Le fattorie di vento saranno caratterizzate da turbine che modificheranno il naturale moto ventoso. La modifica della direzione del vento crea una diminuzione della pressione atmosferica il che comporterà proprio la formazione di piogge.
Un magnifico progetto quindi per aumentare l’energia elettrica presente nel mondo, migliorare la flora del deserto e di conseguenza l’agricoltura e l’economia dei Paesi circostanti.