Certamente sappiamo come funzionano gli spermatozoi e come avviene la fecondazione nell’essere umano ma, secondo un recente studio realizzato in una collaborazione tra Regno Unito e Messico, per 350 anni potremmo esserci sbagliati su come essi si muovano per raggiungere la cellula uovo.
Per 350 anni abbiamo pensato che gli spermatozoi nuotassero come le anguille
Gli spermatozoi furono scoperti nel 1677 e osservati grazie al primo microscopio sviluppato nel XVII sec. da Antoine van Leeuwenhoek. Egli li descrisse come degli “animaletti viventi” con “una coda che, nuotando, si dimena con movimenti simili a quelli di un serpente, come un’anguilla nell’acqua.” E sino ad oggi abbiamo pensato che il loro movimento fosse proprio così.
Anche con i telescopi moderni infatti se si osservano gli spermatozoi, fondamentalmente si arriva a questa conclusione: gli spermatozoi si muovono muovendo lateralmente la coda da un lato all’altro. Ma con questa nuova ricerca potremmo scoprire che ci siamo sbagliati per tutto questo tempo.
L’analisi delle cellule con tecniche di microscopia in 3D smentiscono ciò che fino ad ora abbiamo pensato
La nuova analisi è stata condotta osservando gli spermatozoi con una nuova tecnologia di microscopia in 3D. Dalle osservazione sono stati ricostruiti i rapidi movimenti delle code degli spermatozoi con delle formule matematiche. È stato dunque possibile analizzare i velocissimi movimenti delle code degli spermatozoi (più di 20 colpi al secondo), nelle tre dimensioni dello spazio.
Per riuscirci i ricercatori hanno utilizzato una telecamera in grado di scattare più di 55.000 fotogrammi al secondo, posizionata su un piano oscillante, in modo da poter eseguire quella che potrebbe essere definita come una scansione della coda degli spermatozoi durante il movimento.
Grazie a queste osservazioni i ricercatori hanno stabilito che le code sono asimmetriche e possono muoversi solo da un lato. In questo modo gli spermatozoi potrebbero muoversi solo in cerchio. Come fanno dunque ad andare in linea retta? Molto semplice, le cellule mentre nuotano, ruotano su loro stesse. Così facendo compensano i colpi della coda tutti dallo stesso lato avanzando in linea retta. Insomma come se fossero dei cavatappi!n La cellula dunque si “avvita” nel fluido, girando su sé stessa mentre il suo asse inclinato gira intorno al suo centro.
Questa scoperta e l’osservazione in 3D degli spermatozoi, potrebbero rivelarsi molto importanti per lo studio della riproduzione umana. Ad esempio lo studio della coda di queste particolari cellule è di grande importanza per poter identificare quelle malformate e aumentare la fertilità.