I ricercatori stanno usando tecniche di machine learning per prevedere con successo i terremoti. Si tratta di uno studio di grande importanza, superfluo sottolineare quante vite potrebbero essere salvate tramite uno strumento in grado di anticipare i cataclismi. Impedire alla Terra di tremare non è possibile, ma anticiparne le mosse sarebbe già molto.
Merito di un team composto da analisti statunitensi e britannici, che hanno identificato un segnale emesso prima di una scossa, una sorta di “impronta digitale” che è stata usata per “insegnare” a un algoritmo ad anticipare l’attività sismica. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Attualmente la sperimentazione è confinata a test in laboratorio in condizioni che “ricordano da vicino quelle reali”. Terremoti, frane e smottamenti, questi gli eventi presi in esame stando a quanto fanno sapere i ricercatori dell’Università di Cambridge.
I terremoti sono “abitudinari”, se così possiamo dire, come sappiamo alcune zone sono più esposte di altre, ma nonostante i progressi tecnologici degli ultimi anni non siamo ancora in grado di prevedere tempistiche e intensità. Una questione che, a quanto pare, gli studiosi del Los Alamos National Laboratory, Boston University e Cambridge mirano a risolvere.
Utilizzando piattaforme di metallo per simulare le forze in atto durante un terremoto, l’apparato del laboratorio registra i segnali sismici, ritenuti in precedenza poco più di un rumore. Questi pattern sonori sono utilizzati per stabilire il quantitativo di forza e il tempo che manca prima della scossa.
Mai prima di oggi il machine learning era stato utilizzato a questo scopo, come sottolinea il Professor Colin Humphreys, i risultati ottenuti fino a oggi sono incredibili. Siamo ancora lontani dal test sul campo, ma in futuro lo strumento potrà essere utilizzato sul campo.