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Recensione Asterigos: Curse of the Stars – un action divertente

Asterigos: Curse of the Stars è il nuovo action di Acme Gamestudio, un titolo che promette ore di divertimento spensierato, senza puntare troppo su un livello di difficoltà eccessivamente elevato, una buonissima prima prova per il team cinese. Scopriamolo da vicino nella nostra recensione completa.

 

Trama

Nel corso dell’intera avventura impersoniamo Hilda, una giovane eroina inizialmente alla ricerca di una squadra dispersa. Il personaggio appartiene alla Legione del Vento del Nord, un insieme di guerrieri che viene spedito ad Aphes, la città residenza del Re di Anbari, corrotta da una maledizione, chiamata appunto Asterigos. Il nostro compito sarà quello di spezzare la maledizione, che porta ad uno stato di non-mortalità, cercando anche di soverchiare lo stato sociale in cui risiede la città.

Il punto di riferimento degli sviluppatori è stata l’antica Grecia, sia da un punto di vista prettamente stilistico, che in termini di divisioni sociali, dove gli schiavi sono ancora fortemente sottomessi da padroni (o liberi cittadini) elevati su socialmente. L’obiettivo ultimo è l’indipendenza del singolo individuo, un estremo tentativo di liberarsi dal gioco dello schiavista che indubbiamente ha attanagliato la popolazione per migliaia di anni.

La narrazione fila via molto bene, senza spicchi narrativi di eccellente qualità, ma riesce comunque a ricreare una storia che si può facilmente seguire senza difficoltà, risultano anche essere sufficientemente avvincente. Le storie di contorno sono offerte da numerosi collezionabili, facilmente recuperabili con l’esplorazione, anche se in alcune occasioni i documenti sono fin troppo prolissi.

 

Grafica

La grafica in stile cartoon, come Immortal Fenyx Rising di Ubisoft per intenderci, è sempre molto bello ed appagante, anche se indubbiamente non adatto a tutti. Le texture sono ben definite, con un dettaglio più che sufficiente, ed allineato alla richiesta del prezzo; la conta poligonale è discreta, mentre i modelli dei personaggi sono assolutamente piacevoli.

Nella nostra prova su PS5 abbiamo apprezzato la fluidità del frame rate, nella maggior parte delle occasioni sufficientemente stabile, se non nel caricamento della mappa (quando si passa da una zona all’altra) e nei combattimenti particolarmente concitati. Ottimi i giochi di luce, che sfruttano alla perfezione il contrasto che si viene a creare con l’ambiente circostante, catturando l’attenzione del giocatore.

La colonna sonora è buona, non aggiunge nulla di rilievo all’esperienza, riuscendo ugualmente a fungere da ottimo contorno nelle fasi di gioco; il titolo è doppiato solamente in lingua inglese, anche se i testi sono disponibili in Italiano (è sottotitolato).

 

Gameplay e Meccanica di Gioco

Asterigos: Curse of the Stars è a tutti gli effetti un action game con una, giusta, dose di combattimenti. La progressione del personaggio è in parte limitata, gli sviluppatori hanno pensato di mettere tra le mani del giocatore sin da subito tutte le armi disponibili, a cui aggiungere accessori per la personalizzazione delle statistiche, o talismani, atti ad aggiungere elementi ai vai attacchi. Al netto di questa piccola limitazione, l’albero delle abilità è sufficientemente variegato, con potenziamenti che vanno a toccare anche le uniche tre statistichevita, potenza e attacco, per la personalizzazione del personaggio in sé, con il giusto mix tra abilità attive e passive. Ciò che rende l’esperienza diversa dal solito, ad esempio un God of War, è la possibilità di utilizzare abilità di altre armi, sull’elemento attualmente in mano, ciò permette in pratica di ampliare gli approcci al combattimento, riuscendo a variare moltissimo.

Ogni arma è caratterizzata da moveset unici, con anche una abilità che la differenzia nello scontro da tutte le altre, il sistema di combattimento si è dimostrato quindi essere vario e piacevole, grazie proprio all’apporto delle varie abilità aggiuntive. La varietà dei nemici non è eccessivamente elevata, appaiono molto simili gli uni agli altri, con moveset limitato e monotono; molto buoni invece gli scontri con i boss, rappresentano il fulcro dell’esperienza, innalzano in parte il livello di sfida, e dimostrano di essere davvero unici e differenti.

L’esplorazione infine assume un ruolo fondamentale per scovare risorse per i potenziamenti o documenti per conoscere la storia, le aree non presentano una interconnessione precisa, sebbene siano sufficientemente ampie e dotate di un level design ben congeniato, dimostrando di non essere il classico tunnel con una direzione preimpostata. La longevità è nella media dei titoli dello stesse genere, si può pensare di completare l’intera avventura di Asterigos: Curse of the Stars in circa 25 ore, anche seguendo quasi tutte le missioni secondarie (non sempre interessanti e forse monotone).

 

Asterigos: Curse of the Stars – conclusioni

In conclusione Asterigos: Curse of the Stars è un buon action game che riesce a divertire senza innovare, le differenze rispetto ai tanti titoli dello stesso tipo che troviamo attualmente sul mercato. I suoi punti di forza sono più che altro legati al buon level design, alle caratterizzazioni dei singoli boss, arricchite da una buona trama ed una varietà nelle armi (oltre che nel sistema di combattimento).

L’unico aspetto negativo riguarda forse l’intelligenza artificiale ed il moveset dei nemici comuni, troppo basic.

Denis Dosi

Appassionato di tecnologia e di scrittura sin dalla tenera età, mi laureo in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano nel 2016. Ora lavoro con Focustech riuscendo a combinare le mie due più grandi passioni.

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