F.I.S.T.: Forged in Shadow Torch è un metroidvania dalle tinte decisamente uniche, con ambientazioni particolari e mai viste prima, ed allo stesso tempo una grafica che esula da quanto i diretti concorrenti sono in grado di offrire. Conosciamolo da vicino nella nostra recensione completa.
Trama
L’intera storia è ambientata in un mondo in cui la Legione ha imposto una fortissima dittatura, e la popolazione sta cercando di superare le difficoltà ponendo le proprie speranze in Rayton.
Questi non è altro che un coniglio, un vero e proprio reduce di guerra, coinvolto malauguratamente nella resistenza, in seguito all’arresto (e successiva condanna a morte) del fidato amico, un orso che a detta dello stesso personaggio, non aveva fatto nulla di male.
Da qui inizia il lungo viaggio nei meandri di un paese letteralmente distrutto ed in forte decadenza, accompagnato dal fido pugno metallico, Rayton si ritroverà a combattere un numero sempre crescente di nemici, con l’unico obbiettivo: salvare l’amico e distruggere il sistema.
Una storia sufficientemente articolata e ben raccontata, che non introduce nulla di nuovo in termini di originalità, ma che è in grado di approfondire correttamente la profonda stime di Rayton verso l’amico, offrendo a sua volta il perfetto spaccato della situazione sociale. Peccato solamente sia interamente localizzato in lingua inglese.
Grafica
F.I.S.T.: Forged in Shadow Torch si discosta leggermente dai classici metroidvania, abbandonando lo stile pixelato o retrò, per abbracciare una grafica più contemporanea ed apprezzata dagli utenti moderni.
Ciò che stupisce maggiormente è il dettaglio che gli stessi sviluppatori sono stati in grado di raggiungere nella descrizione del paesaggio e delle scene che si attraverseranno, con un level design arguto e ben congeniato, ed allo stesso tempo un world design che mostra un autenticità difficilmente raggiungibile altrove.
Nella nostra prova su PS5 l’esecuzione è stata esente da rallentamenti nel frame rate, con texture ben definite, una conta poligonale più che sufficiente per un titolo di questo tipo, affiancata comunque da una perfetta gestione della palette cromatica. Quasi esente da difetti anche la gestione delle luci e delle ombre, si apprezza la differenziazione delle zone e delle aree percorse, le quali permettono di comprendere appieno lo stato attuale di Torch City, con una profondità di campo che offre la sensazione di giocare in 3D, quando invece si tratta di un titolo a scorrimento orizzontale (o comunque 2.5D).
Gameplay e Stile di gioco
Tecnicamente F.I.S.T.: Forged in Shadow Torch è un metroidvania con una forte componente action, con mappe molto ampie e varie, e profondamente personalizzate. La longevità è uno dei suoi cavalli di battaglia, si trascorreranno ore e ore di gioco prima di arrivare ai titoli di coda, con una buonissima dose di backtracking, per aprire le porte che prima erano irraggiungibili, o sfruttare le skeleton key per aprire forzieri e simili.
Uno dei punti saldi dell’intera esperienza è il combattimento, focalizzato quasi interamente sullo sviluppo di combo letali e ricche di danni, che animano l’esperienza, non relegandola alla pura esplorazione. Gli scontri sono ricchi di colpi, e sicuramente dalla difficoltà crescente, innalzando leggermente il livello generale.
L’albero delle abilità è sufficientemente variegato, e pronto a spingere l’utente verso approcci completamente differenti, di base è possibile fruire di 3 armi, ma ciò che convince sono le tantissime abilità secondarie (come la carota per recuperare la vita e simili), che spesso inattese.
Inizialmente può apparire poco intuitivo il cambio dell’arma o comunque quali utilizzare per determinati nemici, ma nel tempo si riesce a comprenderne appieno il funzionamento, ottenendo buoni risultati. Essendo la mappa molto ampia, gli sviluppatori hanno introdotto il teletrasporto, ma solo in determinate aree e location, forse lo avremmo apprezzato maggiormente capillare.
Il gameplay nudo e crudo non presenta difetti di sorta, le combinazioni di tasti non sono eccessive, né troppo arzigogolate, i comandi sono facilmente memorizzabili, e la risposta è sempre reattiva.
F.I.S.T.: Forged in Shadow Torch – conclusioni
In conclusione F.I.S.T.: Forged in Shadow Torch è una piccola perla in un mare di titoli divenuti con il tempo troppo simili tra loro. Sebbene vada ad abbracciare uno stile di gioco molto comune, riesce ad innovare e differenziarsi, mettendo sul piatto una grafica assolutamente speciale, una mappa ricca di segreti e punti nascosti (oltre che ampissima), nonché comunque un sistema di combattimento che, data le combinazioni di tasti, convince appieno.
Gli aspetti negativi sono legati alla mancata localizzazione in italiano, e forse alcune meccaniche troppo simili alla massa (ma sono dettagli).