Ghostbusters: Spirits Unleashed è il nuovo gioco dedicato al mondo degli acchiappafantasmi, ricco di ironia e dai colori sgargianti, introdotto sul mercato in una nuova veste. La licenza è stata concessa ad Illfonic, software house che ha fatto dei multiplayer asimmetrici il proprio cavallo di battaglia, la quale ha difatti deciso di proporre al pubblico un’esperienza che si allontana dai soliti canoni, promettendo ugualmente tanto divertimento. Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.
Grafica
In un gioco in cui la trama assume ovviamente un ruolo marginale, di cui comunque parliamo tra poco, una forte attenzione è stata posta sul comparto tecnico. Lo stile cartoon è davvero molto bello ed accattivante, una scelta stilistica appagante che convince appieno, ed è in grado di limare gli indubbi difetti nella conta poligonale o le texture non troppo definite.
Nella nostra prova su Xbox Series X non abbiamo mai notato cali di frame rate o difetti di alcun tipo, segnale che il titolo gode di una buona ottimizzazione generale. Le ambientazioni sono le più classiche della saga newyorkese, a partire dalla caserma più famosa al mondo, fortemente dettagliata, sino ad arrivare a banche, centri commerciali o stazioni della metropolitana.
Eccellente la colonna sonora, una fedele riproduzione di quanto siamo stati abituati a sentire nel passato, assolutamente in grado di proiettarci in n mondo che, in un certo senso almeno, ci fa tornare anche bambini.
Meccanica di gioco
L’avventura di Ghostbusters: Spirits Unleashed nasce come sequel delle due licenze concesse in passato, il gruppo è tornato quasi al completo, e l’obiettivo è uno solo: catturare più fantasmi possibili. Il gioco ruota attorno, come era lecito immaginari, alla caserma, che funge da hub del gioco, dalla quale iniziare le varie missioni.
Per cercare di rendere l’avventura più lineare possibile, gli sviluppatori hanno introdotto una campagna (relativamente breve), fusa da una serie di scene d’intermezzo realizzate discretamente, anche se si può notare un budget non particolarmente elevato.
La meccanica di gioco è legata al multiplayer asimmetrico, con 5 giocatori nella singola partita, suddivisi in un fantasma e quattro acchiappafantasmi. Nella fase iniziale è compito del giocatore creare il proprio personaggio, l’editor poteva essere più completo, con una buona progressione generale, atta a fornire l’acquisto di accessori, armi o abilità, nel prosieguo dell’esperienza.
Nelle 5 mappe a disposizione, le singole partite si svolgono nel modo più semplice possibile: sarà necessario catturare il fantasma, mentre quest’ultimo dovrà infettare l’ambiente al 100% nel più breve tempo possibile. Una meccanica di gioco che a prima vista può sembrare molto semplice, ma che in realtà non lo è, in quanto richiede un forte gioco di squadra per raggiungere l’obiettivo finale.
A rendere la riuscita ancora più complessa, troviamo le brecce, nello specifico tre, distribuite sull’intera mappa, dalle quali gli stessi fantasmi possono respawnare, anch’esse da chiudere il prima possibile per terminare rapidamente la partita. Non mancano i collezionabili, che offrono punti esperienza, oppure NPC da confortare; un altro aspetto da tenere in considerazione, se non rassicurati gli stessi personaggi non giocanti impazzirebbero, aumentando in modo vertiginoso il livello dell’infestazione.
Gameplay
Il gameplay è semplice e lineare, offre un’esperienza adatta davvero a tutti, senza raggiungere un livello di difficoltà particolarmente elevato. Per variare il più possibile un’avventura che a tratti potrebbe apparire ripetitiva, è possibile giocare sottoforma di fantasma (si sblocca solo dopo numerose partite).
Forse la parte più divertente poichè offre una verticalità assente nel ruolo degli acchiappafantasmi, ed incrementa il ritmo dell’azione. Il nostro obiettivo sarà di spostarci liberamente all’interno della mappa, andando ad infettare più oggetti possibili, oppure prendendone possesso (è possibile anche con gli esseri umani). Sia chiaro, il fantasma non potrà uccidere nessuno, sarà necessaria una corretta pianificazione, per riuscire a raggiungere il 100% dell’infestazione.
Il controllo dei vari fantasmi non varia, fortunatamente però gli sviluppatori hanno pensato di aggiungere una skill che li renda unici, differenziandoli e variando l’esperienza. L’interazione con l’ambiente è ben realizzato, senza movimenti particolarmente meccanici o fuori fase, è indubbio che le ambientazioni siano coinvolgenti ed appaganti.
Ghostbusters: Spirits Unleashed: conclusioni
In conclusione Ghostbusters: Spirits Unleashed è appagante, divertente e scanzonato, con chiari riferimenti ironici alla saga che ha emozionato un’intera generazione. L’esperienza in sè è aperta a tutti, non offre un livello di difficoltà elevato, riuscendo comunque a fornire un gameplay accessibili, ambientazioni ben realizzate e coinvolgenti, ed una buona varietà sopratutto nel controllo del fantasma.
Dall’altro lato della medaglia troviamo forse una forte ripetitività nell’esperienza, che potrebbe stancare anche subito alcuni giocatori, ed una intelligenza artificiale che poteva essere più “intelligente”.