Recensione Metroid Dread: innovazione con un occhio al passato

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Metroid Dread segna ufficialmente il ritorno di una delle serie più amate, un titolo che ha fatto letteralmente la storia del mondo videoludico, il primo episodio venne addirittura lanciato nel lontano 1986, dando vita ad un genere a sé stante ed imitatissimo, il metroidvania appunto (nome creato con la fusione di Metroid e Castlevania). Dopo quattro anni di attesa dalla presentazione di Metroid: Samus Returns su Nintendo 3DS, ecco arrivare un nuovo incredibile capitolo in esclusiva su Nintendo Switch.

 

Trama

Il titolo è il seguito diretto di Metroid Fusion, gioco pubblicato nel 2002, narra le vicende di Samus, la cacciatrice di taglie più temuta della galassia. Dopo essere miracolosamente sopravvissuta ad uno “scontro” con i Parassiti X, grazie all’inoculazione di un vaccino farcito di cellule Metroid, Samus riceve una chiamata dalla Federazione Galattica per indagare su un’anomalia decisamente inquietante.

In un video del pianeta ZDR, su cui è ambientato l’intero episodio, si vede un esemplare di Parassita X, quando in realtà sarebbero dovuti essere ormai estinti nel precedente capitolo. La Federazione ha inviato 7 E.M.M.I. (gli Esploratori Mobili Multiforme Interplanetari), robot futuristici per intenderci, per verificare la veridicità delle informazioni; la spedizione non è però andata a buon fine, dei suddetti non si hanno più tracce, né risposte. Qui entra in gioco Samus, il suo compito sarà di recarsi su ZDR e cercare di fare luce sulla vicenda, dato che è l’unica ad essere immune ai Parassiti X, intraprendendo un viaggio ricco di pericoli, azione e tensione.

 

Grafica

L’introduzione è ricca di informazioni di contesto, ma senza uno stampo cinematografico, o di alto livello, quanto ci saremmo aspettati nel 2021. E’ composta da una serie di scene semi-animate, nelle quali si vede il taciturno personaggio, recarsi presso il pianeta, cadere sullo stesso e venire attaccato da un essere soprannaturale.

Graficamente invece le migliorie si notano eccome, sebbene resti un titolo a scorrimento orizzontale 2D, gli sviluppatori hanno saputo appoggiarsi ad un motore grafico aggiornato, con dettagli precisi e nitidi. Le palettes di colori sono gestite alla perfezione per accrescere l’effetto wow di alcune scene in particolare. L’esperienza è suddivisa tra varie aree del pianeta, tutte diverse tra loro, le ambientazioni non sono ridondanti, offrono una buonissima varietà, con peculiarità che le rendono uniche rispetto alle altre.

Nell’esecuzione su Nintendo Switch non abbiamo notato rallentamenti nel frame rate o perdite di dettaglio, se non in alcune scene di intermezzo. Raggiungendo determinati punti, Samus si collega all’intelligenza artificiale Adam, che offrirà un aggiornamento sullo status della missione, e dei pericoli, oltre che spiegare dettagliatamente cosa fare/non fare per sopravvivere.

 

Gameplay

Metroid Dread è chiaramente un platform 2D a scorrimento orizzontale, in cui l’esplorazione rappresenta una componente decisamente importante, a differenza del titolo originario, la libertà d’azione è ampissima, solamente in determinate occasioni viene mostrata l’area in cui recarsi per scovare dettagli o abilità. Per il resto spetta all’utente analizzare attentamente la mappa alla scoperta di passaggi, di porte o di scorciatoie per raggiungere aree inesplorate.

Non tutte le porte sono uguali, alcune si possono aprire sin da subito, mentre altre necessitano di potenziamenti che si acquisiscono nel prosieguo dell’esperienza (come il raggio potenziato per attivarle, o l’invisibilità per superare i sensori di movimento), un’idea assolutamente geniale che spinge al backtracking, portando l’utente a tornare sui propri passi per acquisire collezionabili o altre abilità. Essendo la mappa molto vasta, gli sviluppatori hanno voluto aiutare i giocatori con aree di teletrasporto, la possibilità di trovare la mappa dettagliata della zona, oppure semplicemente aggiungere delle “bandierine” per salvare le aree in cui sarà necessario tornare in un secondo momento.

Il ritmo è elevato, l’azione è dirompente in un titolo che spinge la serie al massimo, sia in termini di frenesia che di difficoltà generale. Non è un’esperienza adatta a tutti, per quanto riguarda il livello generale, ma anche semplicemente per l’esplorazione intrinseca; spesso ci si sentirà spaesati, le strade da intraprendere sono tantissime, non si ha una direzione specifica ben definita, sarà assolutamente necessario analizzare attentamente la mappa per scoprire ogni passaggio.

Il ritmo lo si nota anche nei movimenti di Samus, sono presenti tutte le abilità che ci saremmo aspettati, dai salti, ai calci per stordire i nemici, al semplice raggio laser, passando per un raggio potenziato, il cannone e chi più ne ha più ne metta. Un capitolo che punta davvero moltissimo sull’azione, garantendo una buonissima varietà generale.

La progressione del personaggio è ammirevole, il giusto excursus di abilità, scovate nelle aree più nascoste, e di difficoltà/potenza dei nemici che si incroceranno nel cammino. Non sono presenti monete, i potenziamenti non potranno essere acquistati in nessun modo, saranno solamente guadagnabili.

 

E.M.M.I., nemici e boss

L’esperienza con Metroid Dread è intervallata da momenti di pura tensione, le aree pattugliate dagli E.M.M.I. (da attraversare per proseguire nella storia), ben definite da una porta d’ingresso ed una di uscita. I robot avanzati non possono essere sconfitti, se non in determinati casi, per questo motivo l’unico modo per sopravvivere (se catturano Samus è finita) sarà quello di fuggire. Grazie all’invisibilità si potranno evitare più facilmente, ma consumerà energia e non permetterà di effettuare salti molto alti; tutto ciò, condito con la necessità di infilarsi in strette aperture, premere pulsanti e capire la strada da prendere, permette di capire quanto sia complesso superare le suddette aree.

Non sono tantissime, come detto sono sette robot sul pianeta, ma indubbiamente rappresentano il banco di prova più impegnativo, alla pari dei boss. I mostri sono sempre più grandi e spaventosi, Samus dimostra tutta la propria potenza in combattimenti all’ultimo sangue, con richiami agli episodi precedenti, e tantissima azione, nel corso della quale sarà necessario sfruttare le abilità imparate in precedenza. La difficoltà è giustamente elevata, e crescente, ma mai eccessiva.

Al netto delle suddette sezioni, nel corso dell’avventura si incrocerà una buona varietà di nemici, in numero crescente nel prosieguo delle aree del pianeta. I modelli sono ben fatti, non sono mai ridondanti ed offrono un ottimo livello di sfida. Il sistema di controllo non è complesso, la scelta dei tasti è adeguata per un’esperienza piacevole ed impegnativa, in alcuni casi è forse complicato mirare a 360° (new entry per la serie), ma la presenza del raggio laser e di un po’ di pratica sapranno sopperire anche a tale difficoltà.

 

Metroid Dread: conclusione

In conclusione Metroid Dread lo possiamo davvero considerare come il degno seguito di una delle serie più amate di sempre; MercurySteam è riuscita a compiere un lavoro eccellente, creando il giusto connubio tra tradizione ed innovazione, senza mai snaturare l’anima dell’esperienza. L’azione e la tensione sono le anime del gioco, non mancano momenti di “rilassamento”, il voler spingere sul pedale dell’aggressività ha sicuramente migliorato l’approccio, rendendolo più completo ed adatto alle richieste attuali.

Tra i pregi non possiamo che parlare del sistema di combattimento rinnovato ed adeguato agli standard, con migliorie sotto ogni punto di vista, longevità in linea con le aspettative (si completa in 9 ore circa), una buona varietà di nemici, una mappa molto grande ed il giusto livello di sfida per non sentirsi mai frustrati. I lati negativi sono davvero pochissimi, forse gli E.M.M.I. sono troppo monotoni, e le scene di intermezzo non sono bellissime da vedere, ma è davvero cercare il pelo nell’uovo in un’esperienza che è assolutamente degna di essere vissuta.

59 euro
8.8

Trama

8.0/10

Grafica

8.0/10

Gameplay

10.0/10

Longevità

9.0/10

Ambientazione

9.0/10

Pros

  • Tanta azione e tensione
  • Longevo al punto giusto
  • Gameplay migliorato e quasi perfetto
  • Varietà nei nemici, nelle abilità e nei potenziamenti
  • Buona progressione del personaggio

Cons

  • Scene di intermezzo migliorabili
  • E.M.M.I. troppo simili tra loro

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