Motorola Defy sancisce il ritorno della serie Defy, rugged molto apprezzati e richiesti dal pubblico qualche anno addietro, proponendosi come validissima alternativa per gli utenti esigenti nella fascia dei 300 euro. Realizzato in collaborazione con Bullit, rappresenta il giusto compromesso tra il classico smartphone rugged (quindi resistente), e la necessità del cliente di dimensioni/peso relativamente compatte.
Design e Estetica
Sin dal primo momento in cui lo si imbraccia, il Motorola Defy offre una eccellente sensazione di robustezza e di sicurezza; la back cover è gommata (non removibile), con una bellissima trama, in grado di migliorare l’aspetto estetico e di fornire un grip più interessante anche con le mani bagnate o sudate. Le impronte non vengono in nessun modo trattenute, né si rischia di sporcarlo facilmente; il modulo delle camere non è in rilievo, se poggiato su un piano di lavoro non ballerà in nessun modo.
La trama e la cover vengono replicate sui bordi, i quali portano anche un piccolo gradino nella parte anteriore per proteggere il display dalle cadute e dagli urti. I maniaci della simmetria non troveranno nel modello pane per i propri denti, la forma è asimmetrica, l’angolo basso-sinistro è spigoloso (non smussato come gli altri), in quanto è stato integrato l’aggancio per il comodo laccetto per il trasporto. Come ogni rugged che si rispetti, anche il Motorola Defy è resistente a vibrazioni, polvere e temperatura, grazie al superamento degli standard militari MIL-STD-810H, oltre alla certificazione IP68 per l’impermeabilità fino a 5 ATM.
Le dimensioni sono relativamente contenute per la tipologia del prodotto, raggiungono 169,8 x 78,2 x 10,9 millimetri, con un peso di 232 grammi. Sui bordi troviamo tutta la connettività, superiormente il jack da 3,5mm, sul destro tasti per volume/accensione e spegnimento, nonché un pulsante programmabile via software, per finire con USB type-C 2.0 e altoparlante nella parte inferiore.
Hardware e Specifiche
Anteriormente è stato posizionato un ampio display da 6,5 pollici di diagonale, IPS LCD con risoluzione HD+ (1600 x 720 pixel) e protezione Gorilla Glass Victus. Qualitativamente è in linea con una fascia medio bassa, il refresh rate a 60Hz non lo rende molto fluido, inoltre i colori appaiono essere spenti e poco dettagliati (la gamma dinamica è abbastanza limitata). Discreta invece la nitidezza generale, ciò su cui manca è forse la luminosità massima, non sufficiente per un utilizzo sotto luce solare diretta; apprezzata comunque la compatibilità all’utilizzo con mani bagnate.
Il processore è il Qualcomm Snapdragon 662, un octa-core con 2GHz di frequenza di clock, affiancato da una GPU Adreno 610; la configurazione si completa con 4GB di RAM e 64GB di memoria interna (espandibile tramite microSD). Il SoC non è il più recente, tuttavia le performance hanno piacevolmente stupito, entro i limiti dettati dal suo essere rugged. L’apertura delle applicazioni è un po’ lenta (a causa sopratutto dei “soli” 4GB di RAM), tuttavia la navigazione, le operazioni elementari o l’esecuzione di molte app, avviene senza problemi o rallentamenti di sorta. Il gaming è possibile solo su titoli molto semplici.
Lo sblocco del dispositivo può avvenire tramite riconoscimento del viso 2D o il sensore per le impronte digitali, incastonato nella back cover (esattamente al di sotto del modulo delle fotocamere). Entrambi i sistemi hanno funzionato molto bene, permettendo di accedere abbastanza rapidamente al sistema; il migliore della coppia è sicuramente il sensore per le impronte, ma anche il riconoscimento si è comportato in maniera più che discreta.
La connettività è rappresentata dal 4G, WiFi 802.11 ac dual band, NFC, jack da 3,5 millimetri, GPS e bluetooth 5.0. Il carrellino delle SIM integra 2 slot, da utilizzare per l’espansione di memoria tramite microSD, o per il dual SIM (non entrambi). L’audio del Motorola Defy è mono, viene utilizzato solamente lo speaker fisico nella parte inferiore; il volume massimo è sufficiente per un ambiente da 15/20 metri quadrati, non di più. La qualità generale è in linea con la fascia medio-bassa di posizionamento, i bassi sono quasi assenti, gli alti leggermente distorti e stroncati.
Fotocamera, sistema operativo e batteria
Il comparto fotografico è composto da 3 sensori, suddivisi in un principale da 48 megapixel con apertura F1.8, nonché un macro da 2 megapixel ed un bokeh da 2 megapixel. Quest’ultimi sono inutili nell’utilizzo quotidiano.
In condizioni di forte luminosità, le immagini appaiono sin da subito di fascia medio-bassa, sebbene possano essere considerate complessivamente soddisfacenti. I colori sono ben tarati, mai troppo saturi o contrastati, la gamma dinamica è limitata, buoni nitidezza e dettagli generali; il bilanciamento del bianco è corretto, come anche la gestione delle forti luci.
Nel momento in cui la luce cala, il discorso cambia completamente; il rumore digitale si vede quasi subito, il rischio di effettuare uno scatto con micromosso è immediato, la luminosità tende sempre verso il basso, e notiamo un’assenza di nitidezza sull’intera ampiezza del fotogramma. La resa è sufficiente, ben diversa però da quanto abbiamo apprezzato all’aperto.
E’ presente la modalità notturna, di base lo scatto è abbastanza buio e poco dettagliato; attivandola si ha un buonissimo incremento nella luminosità generale, con maggiori dettaglio e nitidezza. Il rumore digitale si vede abbastanza, tuttavia nel complesso la riteniamo sufficiente.
I video vengono realizzati al massimo in FullHD a 60fps, l’autofocus si è comportato discretamente in ogni condizione di luce, sia con forte che con scarsa luminosità. La stabilizzazione, purtroppo solamente digitale, non è stata sufficiente per offrire la possibilità di realizzare buoni filmati camminando. Anteriormente è stato posizionato un sensore da 8 megapixel, dalla resa complessivamente discreta, presenta tutte le limitazioni del comparto posteriore, ma riesce a fornire un buon dettaglio, una nitidezza più che sufficiente ed un ottimo scontornamento del soggetto nei ritratti.
Il sistema operativo è Android 10, con patch di sicurezza aggiornate al 1 luglio 2021, ed un fortissimo richiamo ai prodotti Motorola. La versione installata è privata da qualsiasi artificio grafico, possiamo a tutti gli effetti ritenerla molto vicina ad Android stock, sono state solamente integrate le solite Moto Actions, oltre che a stili particolari ed un display quasi always-on. L’azienda ha comunque fatto sapere che a breve provvederà a rilasciare l’aggiornamento ad Android 11. La navigazione è esente da lag o rallentamenti, le funzioni integrate sono le caratteristiche di Android stock.
La batteria è un componente da 5000mAh, con supporto a ricarica rapida a 20 watt, ma non inversa o wireless. Considerata la nostra media di 3 ore e 30 minuti/4 ore di display attivo, con il Motorola Defy siamo riusciti a raggiungere 5 ore e 26 minuti con il 9% di carica, oppure 6 ore e 3 minuti con il 4%; è a tutti gli effetti un battery phone.
Motorola Defy: conclusioni
In conclusione Motorola Defy è uno smartphone assolutamente consigliato per gli utenti che sono alla ricerca di un rugged in grado di garantire una buonissima resistenza ad ogni sollecitazione, ed allo stesso tempo non perda di vista le prestazioni, una autonomia superiore alla media ed una fotocamera complessivamente sufficiente, senza dimenticarsi del sistema operativo snellito da qualsiasi artificio grafico.
L’unico neo riguarda forse il display, un componente molto ampio, ma dalla nitidezza, dai colori e dalla luminosità massima carenti, ipotizzando l’ambiente di utilizzo di uno smartphone di questo tipo (ovvero l’aria aperta).