POCO X7 è un smartphone che abbraccia la fascia media del settore della telefonia mobile, mettendo a disposizione dell’utente medio ottime specifiche tecniche e prestazioni di livello, corredate da una batteria molto valida e capiente, appoggiandosi sulla solita ottima estetica e design che contraddistingue la serie. Scopriamolo meglio da vicino con la nostra recensione completa.
Design e Estetica
Lo smartphone viene commercializzato in tre colorazioni differenti: silver, green e black. Le prime due presentano una back cover in plastica, mentre l’ultima (la nostra in prova), la più elegante tra tutte, un rivestimento in simil pelle con le bande gialle che contraddistinguono il marchio, oltre a finiture dorate che contornano sia il modulo che le singole fotocamere. L’ergonomia è eccellente, si tiene senza problemi in mano, non scivola, né presenta alcun problema relativo alle impronte che potrebbe trattenere la back cover stessa.
Le sue dimensioni sono perfettamente allineate con gli standard a cui siamo abituati, raggiungendo 162,33 x 74,42 x 8,63 millimetri di spessore, ed un peso che si aggira attorno ai 190 grammi. E’ sufficientemente maneggevole, lo si può portare senza problemi nella tasca dei pantaloni, o in un piccolo marsupio, senza andare ad appesantire in modo eccessivo. I materiali di realizzazione sono eccellenti, resistenti e duraturi nel tempo.
Il frame è realizzato in plastica, leggermente bombato (ma comunque non scivoloso), sul lato destro trovano posto i pulsanti fisici per il controllo del volume e l’accensione/spegnimento, inferiormente ecco arrivare la USB type-C (senza uscita video) e l’altoparlante fisico.
Hardware e Specifiche
Uno degli aspetti più interessanti di POCO X7 è sicuramente il display, un AMOLED CrystalRes da 6,67 pollici, che raggiunge una risoluzione massima di 2712 x 1220 pixel (fino a 1,5k), impreziosita da luminosità massima di 500 nit (più che sufficiente per l’utilizzo sotto la luce solare diretta), una frequenza di campionamento del tocco fino a 480Hz e protezione Gorilla Glass Victus 2. Qualitativamente il pannello è molto buono, sempre in rapporto alla fascia di prezzo di posizionamento, veramente molto ben dettagliato e nitido, reattivo e funzionale nel touchscreen.
La frequenza di aggiornamento è variabile fino a 120Hz, per una maggiore fluidità, la profondità cromatica a 12 bit, con rapporto di contrasto 5 milioni a 1, nonchè la compatibilità con HDR10+ ed il supporto alla gamma di colori DCI-P3, rappresentano una serie di aspetti che ne incrementano ulteriormente il livello qualitativo. La leggera curvatura ai bordi non influisce sulla fruibilità del dispositivo e la godibilità dell’esperienza, anche se potrebbe non piacere a tutti.
Il processore è il MediaTek Dimensity 7300-Ultra, con processo produttivo a 4 nanometri, octa-core con frequenza di clock fino a 2,5Ghz, accoppiato con una GPU Mali-G615MC2. La configurazione in commercio prevede 8/12GB di RAM LPDDR4X e 256/512GB di memoria interna UFS 2.2. Le prestazioni sono allineate con ciò che ci aspettavamo di trovare, la gestione del calore è efficiente e funzionale, infatti non ha mai scaldato nella parte posteriore, l’unico difetto è legato alle memoria UFS 2.2, non propriamente rapidissime.
POCO X7 può essere sbloccato sia tramite il sensore per le impronte digitali, posto sotto il display, o il riconoscimento del viso 2D. In entrambi i casi l’accesso al sistema è molto rapido, senza rallentamenti o blocchi da segnalare. Lo smartphone è 5G, con possibilità di inserire due SIM (5G+5G o 5G+4G), la connettività è rappresentata da WiFi 6 dual-band, bluetooth 5.4, GPS e chip NFC. L’audio è stereo, viene sfruttato il doppio speaker fisico posto sui lati corti, con supporto al Dolby Atmos; la resa è più che discreta, in termini di qualità ed intensità in ogni frequenza analizzata, con un livello generalmente superiore lala fascia di prezzo.
Fotocamera, sistema operativo e batteria
Il dispositivo, che ricordiamo presenta certificazione IP68 contro acqua e polvere, integra nella parte posteriore, tre differenti sensori fotografici, incastonati in un modulo circolare di grandi dimensioni, che solleva abbastanza il device dal piano d’appoggio. La fotocamera principale è da 50 megapixel (un Sony IMX882), con stabilizzatore ottico integrato e apertura F1.5, seguita da una ultra-grandangolare da 8 megapixel (Sony IMX355) con apertura F2.2, ed una macro da 2 megapixel con apertura F2.4.
In condizioni di forte luminosità le immagini sono molto buone, con colori ben definiti e dettagliati, sufficientemente realistici. Gli scatti sono dettagliati e nitidi, potendo inoltre notare una quasi perfetta gestione delle sorgenti luminose. Sfruttando l’IA gli scatti sono forse fin troppo saturi, meglio limitarne in parte l’intervento. Con poca luce si gode sempre di una gamma cromatica sufficientemente ampia, sebbene si perda leggermente in termini di dettaglio e nitidezza. Il rumore digitale tarda ad arrivare, anche se la gestione delle forti luci poteva essere migliori.
I video vengono girati al massimo in 4K a 30fps, la stabilizzazione è molto buona, grazie all’apporto dello stabilizzatore ottico sulla lente, permette di registrare video stabili anche camminando. La messa a fuoco non presenta difetti particolari, riuscendo a spostare l’inquadratura tra più soggetti senza alcuna difficoltà.
Anteriormente è invece presente un sensore da 20 megapixel, con apertura F2.2 e video in FullHD a 60fps. La sua resa la possiamo ritenere nella media, a patto che il soggetto sia sufficientemente illuminato e non si trovi troppo distante dalla stessa.
Il sistema operativo è Android 14, con personalizzazione grafica HyperOS 1.0.9, e patch di sicurezza appena aggiornate a Gennaio 2025 (la promessa è di 3 major update e 4 anni di patch di sicurezza). L’interfaccia è sostanzialmente la stessa che troviamo sui device di casa Xiaomi, con una buona base (purtroppo) di troppe app preinstallate. La personalizzazione è estrema, con tanti temi e modifiche grafiche, la navigazione è fluida, troviamo Gemini preinstallato, ricca delle solite funzioni cui gli utenti negli anni hanno saputo fare affidamento.
La batteria è un componente da 5110 mAh, che supporta la ricarica rapida fino ad un massimo di 45W, senza wireless o inversa. La sua autonomia è superba, si può pensare di utilizzare lo smartphone anche per due giorni consecutivi, senza doversi minimamente preoccupare della ricarica, la possiamo considerare di livello superiore alla media.
POCO X7 – conclusioni
In conclusione POCO X7 è uno smartphone che sotto alcuni punti di vista raggiunge un livello superiore alle aspettative, il design è moderno, elegante e funzionale, la qualità costruttiva è elevata (come anche la certificazione IP68), il display è di ottima qualità, il comparto fotocamere di buon livello (con stabilizzazione ottica), a cui si aggiunge proprio la batteria dalla autonomia elevata.
Dall’altro lato della medaglia troviamo sensori secondari non sempre al livello delle aspettative, e la presenza di memoria ROM UFS 2.2 che, a conti fatti, fa sentire la propria “lentezza” nell’accesso ai dati.