Recensione The Last of Us Parte 2 Remastered: ecco la versione PS5

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Approcciarsi alla recensione di The Last of Us Parte 2 Remastered non è assolutamente facile, poiché da un lato abbiamo ancora negli occhi il fantastico capolavoro di Naughty Dog, capace di incantare milioni di persone in tutto il mondo, dall’altro la speranza che con la Remastered tale esperienza sia stata adattata alla perfezione per poterne godere direttamente con PS5. Sarà così? scopriamolo assieme nella recensione completa.

 

Trama e Grafica

Le differenze con la nuova versione, che ricordiamo può essere acquistata da sola al prezzo base, oppure con un investimento di 10 euro per i già possessori del gioco, sono graficamente minime (ovviamente la trama resta la stessa e non è stata ritoccata). E’ stato introdotto un nuovo settaggio grafico, che permette di raggiungere anche il 4K, oppure di optare per la solita ed intramontabile modalità Performance, che permette di affidarsi ad un fps granitico a 60, ma affidandosi ad una risoluzione di 1440p con upscaling in 4K. Nella nostra esperienza abbiamo profondamente apprezzato questa seconda opzione, proprio per poter godere di una maggiore fluidità nell’incredibile viaggio di Ellie e Abby, e sopratutto di un sistema di controllo altrettanto più reattivo, capace di incrementare la sensazione di completezza trasmettendo il “peso” del combattimento e delle armi nel pad dell’utente. Si trovano anche differenze minime nelle texture e nelle fonti di luce, con piccolissimi dettagli visibili nell’avventura.

 

Le principali novità

Le grandi novità di The Last of Us Parte 2 Remastered sono più che altro legati alla modalità Senza Ritorno (di cui parleremo a breve), ed una serie di Extra che vi permetteranno di conoscere al meglio il gioco. Troviamo Dietro le Quinte, interessante soluzione che permette di giocare alcuni livelli in versione pre-pubblicazione, così da leggere nel dettaglio i commenti degli sviluppatori, Speedrun, è possibile avviare determinati livelli con la registrazione del tempo raggiunto per il completamento degli stessi (con tanto di modalità selezionata), oppure una modalità che consegna nelle mani degli utenti una chitarra, scegliendola tra le numerose disponibili (si trova ad esempio anche un banjo), per suonarla a piacimento.

 

La modalità Senza Ritorno

Se amate i roguelike, allora la modalità Senza Ritorno fa sicuramente al caso vostro; segue tutte le linee guida di tale tipologia di gaming, ogni morte è permanente e porta con sé il reset completo di tutto l’inventario raccolto nella partita precedente, dando in cambio all’utente modificatori sbloccabili ed al contrario permanenti, così da permettergli di variare l’approccio nei successivi tentativi. Il livello sarà scelto ogni volta casualmente dal sistema, anche se è preso dalla Storia, per poi venire composto da altri cinque stage che terminano con il boss da battere. Al termine di ogni stage l’utente viene catapultato nuovamente all’interno del rifugio, dal quale attrezzarsi con l’attrezzatura, le armi, i miglioramenti delle abilità o delle armi stesse, utilizzando il denaro guadagnato nello step precedente.

Per offrire il giusto taglio di aleatorietà della sfida, oltre alla distribuzione casuale di casse, equipaggiamenti e potenziamenti, gli sviluppatori hanno giustamente pensato ai modificatori, ovvero una sorta di regola speciale che può stravolgere completamente il livello, ribaltando completamente l’esperienza (anch’essi sono distribuiti casualmente). All’interno degli stessi livelli sarà necessario affrontare ondate di nemici con un tempo limitato, scegliendo tra i tanti personaggi disponibili, tutti caratterizzati da abilità e armi particolari tra cui poter scegliere.

Il sistema di combattimento resta a tutti gli effetti uno dei migliori mai realizzati, grazie ad animazioni che garantiscono una maggiore fluidità del combat system, sia in termini di movimenti che di approcci al gunplay o agli scontri corpo a corpo, con una buona dose di variabilità e di unicità, che permetteranno al giocatore di apprezzarne ogni singolo dettaglio.

 

The Last of Us Parte 2 Remastered – conclusioni

In conclusione The Last of Us Parte 2 Remastered è un titolo che ha generato una incredibile sequela di discussioni tra il pubblico, le differenze sulla Storia sono minime, ma il vero punto di forza dell’esperienza è la modalità Senza Ritorno, quel quid in più in uno dei migliori titoli di tutti i tempi. Una modalità non perfetta, ma molto più sensata del tanto discusso PvP (e giustamente abbandonato), ed in grado di dare nuovamente lustro a The Last of Us Parte 2.

Se siete in possesso della versione PS4, ed avete amato particolarmente la serie, vi consigliamo caldamente di investire solamente 10 euro per l’upgrade, così da poter tornare a godere di un combat system da manuale. Per tutti i nuovi utenti, invece, il nostro consiglio è di puntare direttamente a questa versione, sicuramente la più completa e ricca di contenuti.

 

 

Denis Dosi
Denis Dosi
Appassionato di tecnologia e di scrittura sin dalla tenera età, mi laureo in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano nel 2016. Ora lavoro con Focustech riuscendo a combinare le mie due più grandi passioni.

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