Animali domestici e declino cognitivo nelle persone sole

Date:

Share post:

Con l’avanzare dell’età, ad un certo punto, il declino cognitivo diventa qualcosa di fisiologico. Quello che differenza ogni persona e la rapidità di questo declino che può dipendere da numerosi fattori ambientali e genetici. Tra quelli ambientali c’è la solitudine che da anni è vista come uno delle principali cause di questo fenomeno. In tal senso, un nuovo studio, ha sottolineato come nelle persone sole, la presenza di animali domestici è tale da ridurne di molto la velocità.

Secondo uno studio britannico, che ne riprende uno statunitense, nelle persone di età pari o superiore a 65 anni, il declino cognitivo può essere ridotto nelle persone sole grazie alla presenza di animali domestici. Lo studio che si basa i dati raccolti in un periodo di 9 anni ha visto questo fenomeno. Principalmente si parla di un ritardo del decorso in tre aree chiave ovvero la cognizione verbale, la memoria verbale e la fluidità verbale.

 

Il declino cognitivo ritardato dalla presenza di animali domestici

Le parole dei ricercatori: “I nostri risultati forniscono prove più forti e approfondimenti più sfumati sui benefici del possesso di animali domestici sulla memoria verbale e sulla fluidità verbale tra gli anziani che vivono soli. Se studi clinici randomizzati confermassero i nostri risultati, il possesso di animali domestici potrebbe aiutare a rallentare il declino cognitivo e a prevenire la demenza.”

Un aspetto interessante dello studio è che mostra come la presenza di animali domestici non porta benefici ulteriori nel momento in cui nella casa ci sono altre persone. Il motivo è abbastanza ovvio. La presenza di un altro essere vivente con cui interagisce aiuta il cervello a funzionare più a lungo. Non sarà un muscolo, ma comunque può essere allenato e può anche atrofizzarsi in certe parti.

Related articles

Amazon: offerte tecnologiche da non farsi scappare

Le nuove offerte tecnologiche di Amazon sono appena state lanciate. Che siate alla ricerca di uno smartphone o...

Scoperti nel liquido spinale indizi per la diagnosi precoce della demenza frontotemporale

Un recente studio scientifico ha individuato nel liquido cerebrospinale una serie di biomarcatori che potrebbero rivoluzionare la diagnosi...

Perché non vediamo le megastrutture aliene? Una nuova teoria svela l’autodistruzione delle sfere di Dyson

La domanda che affascina scienziati e sognatori da generazioni è sempre la stessa: perché non abbiamo ancora trovato...

Sindrome del cuore infranto: cos’è, perché può essere mortale e chi colpisce di più

La chiamano "sindrome del cuore infranto", ma non è solo una metafora romantica: si tratta di una reale...