Molti studi sugli animali prevedono il tracciamento dei movimenti di quest’ultimi. A seconda delle specie che si studia, questo passaggio può risultare facile o difficile, economico o estremamente costoso. Nel caso di uno studio russo è stato proprio quest’ultimo. L’intento era di tenere sotto controllo delle 13 aquile della steppa, chiamate anche Aquila nipalensis. Tutti gli esemplari erano dotate di localizzatori GPS-CSM, una tecnologia che prevede la registrazione delle coordinate le quali vengono inviate agli ornitologi tramite SMS.
I messaggi arrivavano con una frequenza esagerata, anche quattro volte al giorno. Se le aquile volano in zone senza copertura allo gli SMS si salvano e vengono inviati tutti in una volta nel momento che viene raggiunta la zona giusta. Una di quei 13 esemplari, Min l’hanno chiamato, ha finito per volare oltre le previsioni sconfinando in Kazakistan. Il risultato è stato mandare in bancarotta il piccolo studio.
Aquile e SMS costosi
La dichiarazione di uno dei ricercatori in merito a tale esemplare: “Min è rimasto fuori portata per tutta l’estate in Kazakistan e il suo tracker non è stato in grado di inviare alcun dato fino a quando non è tornato in portata all’inizio di ottobre. Ci aspettavamo di ricevere notizie dal Min dal Kazakistan, ma poi ha iniziato a trasmettere tutti i suoi movimenti estivi dall’Iran“.
I messaggi normalmente sarebbe costati appena 2 rubli ad invio, ma sconfinando il costo è salito fino a 77. I ricercatori non sono riusciti a farne carico ed erano quindi pronti a mettere fine al progetto dedicato a questa specie in via d’estinzione. Per fortuna per loro, la genere ha preso a cuore la questione e hanno donato fino a 5.000 dollari.