Le persone affette da autismo spesso soffrono di problemi intestinali, ma non è ancora chiaro il nesso tra i disturbi. I ricercatori hanno per ora scoperto che le stesse mutazioni genetiche, riscontrate sia nel cervello che nell’intestino, potrebbero essere responsabili dell’autismo. La scoperta apre ad una nuova direzione verso la ricerca di trattamenti che potrebbero alleviare i problemi comportamentali associati all’autismo che colpiscono l’intestino.
Elisa Hill-Yardin, ricercatore associato presso la RMIT University, ha dichiarato che gli scienziati che studiano l’autismo si sono a lungo concentrati nell’osservazione del cervello, ma i collegamenti con il sistema nervoso intestinale sono stati notati solo recentemente. “Sappiamo che il cervello e l’intestino condividono molti degli stessi neuroni e ora abbiamo scoperto che condividono anche le mutazioni genetiche legate all’autismo“, ha detto Hill-Yardin.
Una nuova strada per il trattamento dell’autismo
“Fino al 90% delle persone con autismo soffre di problemi intestinali, che possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana per chi ne è affetto e per le loro famiglie“, continua Hill-Yardin, “e i nostri risultati suggeriscono che questi problemi gastrointestinali possono derivare dalle stesse mutazioni dei geni responsabili di problemi comportamentali nell’autismo“.
La ricerca unisce i risultati degli studi sugli animali con lavori clinici inediti da un importante studio del 2003. Lo studio di due fratelli affetti da autismo condotto dal professor Christopher Gillberg (Università di Göteborg), dalla professoressa Maria Rastam (Università di Lund) e dal professor Thomas Bourgeron (Istituto Pasteur) è stato il primo a identificare una specifica mutazione del gene come causa del disturbo nello sviluppo neurologico.
Lo studio è frutto di ricerche decennali e sarà presto pubblicato
Il professor Ashley Franks (La Trobe University) ha anche riscontrato differenze significative nei microbi intestinali dei topi con mutazione e di quelli senza, anche se entrambi i gruppi erano tenuti in ambienti identici. Anche se questa specifica mutazione è rara, resta una delle oltre 150 mutazioni genetiche legate all’autismo che alterano le connessioni neuronali, ha detto Hill-Yardin.
“Il collegamento che abbiamo confermato suggerisce un meccanismo più ampio, che indica che le mutazioni che influenzano le connessioni tra i neuroni potrebbero essere dietro i problemi intestinali in molti pazienti“, conclude la dottoressa Hill-Yardin. La ricerca, sarà inoltre pubblicata in una delle prossime edizioni della rivista scientifica Autism Research.