Carne finta: dallo spazio alle nostre tavole, la rivoluzione che non tarderà ad arrivare

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La carne finta, quella commestibile, è già tra noi e non dovremmo stupirci. Ci sono un paio di aziende che hanno investito molto su questo prodotto tanto che sono già stati fatti degli esperimenti commerciali interessanti e anche di successo. Ovviamente si tratta di un argomento spinoso sotto molti punti di vista, ma non si può ignorare che questo alimento sarà il nostro futuro. Grazie ai successi in merito si può veramente sperare in questo e ad aumentare le speranze ci ha pensato un cosmonauta russo.

L’uomo, il cui nome risulta in realtà difficile da reperire, è riuscito a ricreare grazie a delle cellule della carne finta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Ci è riuscito dopo una lunga serie di test e all’uso di una stampante 3D che può usare tessuti di manzo, coniglio e anche pesce. Il successo dell’esperimento è più grande di quello che potrebbe sembrare ad un primo impatto.

 

Carne finta e il destino dell’uomo

Prendiamo come esempio solamente i viaggi spaziali adesso. Avere la capacità di produrre delle sostanze nutritive con poco è una delle chiavi per i viaggi spaziali di lunga durata. Queste scoperte risulteranno importantissime per le future missioni che riguarderanno Marte. Alcuni aspetti vanno perfezionati, ma già a questo punto si può sperare in grande.

Tornando sulla Terra, i benefici di questo sono ben altri. Poter ricreare carne finta su larga scala potrebbe permettere lachiusura di migliaia di allevamenti intensivi sparsi per tutto il mondo, allevamenti che come sappiamo detengono una buona percentuale dei gas serra prodotti; in sostanza, sono parte del problema che ha portato i cambiamenti climatici.

C’è un ostacolo della grande commercializzazione di questi prodotti, almeno allo stato attuale delle cose. Il costo di produzione è alto. Difficile vedere gli scaffali pieni di tutti i supermercati del mondo pieni di tali prodotti. Per quanto alcune campagne hanno già dimostrato di essere un successo, la strada è ancora lunga, ma neanche così tanto.

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